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Abbadia, recuperato a cento metri di profondità il corpo della bimba di 12 anni annegata nel lago

È stato recuperato nel primo pomeriggio di oggi martedì primo settembre a oltre cento metri di profondità il corpo senza vita di Fatou, la bambina di 12 anni annegata nel lago di Como lo scorso giovedì 27 agosto: la piccola si era tuffata con la madre quando è stata trascinata via dalla corrente. Le ricerche sono andate avanti per giorni e si sono concluse quest’oggi con il ritrovamento da parte dei sommozzatori dei vigili del fuoco di Milano.
A cura di Chiara Ammendola
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Immagine di repertorio
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È stato ritrovato a centoventicinque metri di profondità il corpo senza vita di Fatou, la bambina di 12 anni annegata nelle acque del lago di Como nei pressi della spiaggia della Poncia di Abbadia Lariana nel Lecchese. I sommozzatori di vigili del fuoco di Milano lo hanno recuperato a circa cento metri di profondità, nel primo pomeriggio di oggi martedì primo settembre dopo giorni di ricerche ininterrotte.

La piccola Fatou si era tuffata nel lago con la madre

La piccola, originaria del Gambia e residente a Monza, aveva raggiunto la località sulla sponda lecchese del lago di Como insieme con la famiglia lo scorso giovedì 27 agosto per trascorrere una giornata fuori porta. Poi la tragedia avvenuta nel primo pomeriggio quando la 12enne si è tuffata in acqua insieme con la madre ma è stata portata via dalla corrente quasi subito: la mamma che era con lei ha provato a trattenerla ma non sapendo nuotare ha trovato difficoltà a rimanere a galla. Il primo a intervenire era stato il padre della bimba che accortosi di quanto stava accadendo ha provato a soccorrere le due senza però riuscire a raggiungere la figlia che intanto era stata trascinata a fondo.

La tragedia in un tratto di spiaggia piuttosto affollato

Oggi dopo cinque giorni dal drammatico incidente il ritrovamento del corpo della 12enne avvenuto grazie all'utilizzo di un robot subacqueo, che ha permesso di riportare la salma in superficie: i vigili del fuoco lo hanno individuato a circa duecento metri di distanza dalla riva, piuttosto lontano dal punto dove la piccola si era immersa prima di essere trascinata via dalla corrente. Quel tratto di spiaggia sulla sponda lecchese del lago è piuttosto affollato d'estate pur essendo molto pericolo a causa proprio del fondale che si abbassa molto repentinamente e delle correnti che sono forti.

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