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A Milano in dieci anni i reati sono calati del 30 per cento: aumentano però le violenze sessuali

Presentato in Prefettura a Milano il report sui reati in città relativo al 2021. I dati dicono che non c’è un’emergenza sicurezza generalizzata, anche se alcuni reati come le violenze sessuali sono in aumento.
A cura di Francesco Loiacono
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Non c'è nessuna emergenza generalizzata sulla sicurezza a Milano, e nemmeno nessuna emergenza sulla criminalità giovanile. Ma preoccupa l'aumento delle violenze sessuali che crescono in controtendenza rispetto ad altri reati gravi, come omicidi e lesioni. A fotografare la situazione relativa alla sicurezza a Milano sono i dati sui reati che sono stati diffusi oggi, martedì 1 marzo 2022, dal prefetto Renato Saccone. Il confronto su un orizzonte temporale di dieci anni mostra come, nel 2021 (ultimo anno preso come riferimento), i reati siano calati in totale di quasi il 30 per cento rispetto al 2011: dai 164.569 di dieci anni fa si è passati ai 116.970 del 2021. E anche se si considera come riferimento il periodo immediatamente precedente alla pandemia (i dati del 2020 non fanno testo, essendosi trattato di un anno straordinario), i reati sono in calo: meno 15 per cento (nel 2019 sono stati 137.709).

Il totale dei delitti a Milano
Il totale dei delitti a Milano

Diminuiscono omicidi e lesioni, in aumento le violenze sessuali

Nella tendenza generale vanno sicuramente isolate alcune tipologie di reato. Tra i più gravi, se omicidi e lesioni sono in calo (rispettivamente 7 e 1.828 nel 2021 contro 8 e 2.156 nel 2019), salgono invece le violenze sessuali (erano 267 nel 2019, sono salite a 285 nel 2021) e anche gli scippi e le rapine, sia in generale sia quelle in strada. Soprattutto questi ultimi reati probabilmente contribuiscono, anche per via della cassa di risonanza rappresentata dai social media, ad accrescere una percezione di insicurezza da parte dei cittadini: "Spesso certi episodi vengono filmati e diffusi in rete in cerca di popolarità – ha detto il prefetto, secondo quanto riportato dal ‘Corriere della sera' -. Spero anche che i cittadini che diventano spettatori di certi episodi non si limitino a filmare ma chiamino le forze dell’ordine". Esempio di come spesso i social amplifichino alcuni problemi sono i furti in casa: abbiamo ben presenti le denunce via social di alcuni influencer, ma i dati dicono che nel 2021 i furti in abitazione sono scesi a 3.720 contro i 4.947 del 2019 (un crollo di quasi il 25 per cento).

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Violenza giovanile e criminalità organizzata sotto la lente delle istituzioni

In realtà uno dei temi spesso al centro delle "denunce social", la violenza giovanile, è comunque all'attenzione delle istituzioni. E infatti, pur non parlando di emergenza, il prefetto ha annunciato una sorta di "patto per Milano" che vedrà le diverse istituzioni lavorare in sinergia per non affrontare il problema solo in chiave repressiva, in quanto la repressione "potrebbe aumentare elementi di conflitto". Secondo Saccone la pandemia ha contribuito da un lato a maggiori fenomeni di autolesionismo nei giovani – un dramma tanto difficile quanto urgente da affrontare – e dall'altro a una maggiore aggressività in frange di giovani a cavallo tra la maggiore e la minore età.

L'altro fenomeno all'attenzione delle istituzioni, spesso poco presente nelle "emergenze mediatiche" ma sicuramente più pericoloso, è la criminalità organizzata: "Il contrasto alle mafie è prioritario rispetto ad altri temi", ha assicurato il prefetto. Per quanto riguarda gli altri reati, da segnalare l'aumento esponenziale delle frodi informatiche, passate dalle 3.809 del 2011 alle 11.784 del 2021. Un aumento che sicuramente riflette il cambiamento dei tempi, se si considera che dieci anni fa era meno diffuso l'utilizzo della rete e il volume dell'e-commerce.

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