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A Bergamo le vittime per Covid sono raddoppiate nelle ultime tre settimane

Sono raddoppiate nel giro di tre settimane le vittime per Coronavirus in provincia di Bergamo. Il territorio che fu uno dei più colpiti nella prima ondata della pandemia resta sotto il livello di guardia per quanto riguarda l’incidenza, ma il trend di casi e infetti è anche qui in aumento: è necessario correre con la vaccinazione.
A cura di Francesco Loiacono
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Bara al cimitero di Bergamo (Immagine di repertorio)
Bara al cimitero di Bergamo (Immagine di repertorio)

Tra le province lombarde è una di quelle attualmente meno colpite dalla pandemia. Ma Bergamo, la città le cui strade sono state percorse dai camion dell'Esercito pieni di bare nel marzo dell'anno scorso, il Coronavirus purtroppo lo conosce bene. E lo teme. Per questo motivo devono destare allarme i dati sottolineati dalla testata locale "L'Eco di Bergamo", che evidenziano come anche in provincia di Bergamo quella che è ormai la terza ondata della pandemia stia iniziando a far sentire i suoi effetti.

Aumentano le vittime

Il più tragico è legato al numero delle vittime, che da settimane sta crescendo. Erano 11 tra il 17 e il 23 febbraio: sono diventate 14 la settimana successiva (dal 24 febbraio al 2 marzo) e sono ulteriormente aumentate nell'ultima settimana, arrivando a 20: quasi il doppio rispetto a tre settimane prima. Si tratta di numeri non comparabili con quelli di un anno fa, ma in crescita, così come è in crescita il trend degli infetti: stando alle stime di Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), potrebbero diventare 7000 entro il prossimo 15 marzo.

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A Bergamo l'incidenza resta sotto la soglia d'allarme

Restando sempre ai dati, i nuovi contagiati nella giornata di ieri nella Bergamasca sono stati 275, in crescita rispetto ai 199 di lunedì. Al momento non desta allarme l'incidenza su 100mila abitanti a 7 giorni: la provincia di Bergamo è attorno ai 200 casi su 100mila abitanti, ancora lontano dalla soglia di 250 casi che potrebbe far scattare in automatico (se il governo dovesse accogliere le indicazioni del Cts – Comitato tecnico scientifico) la zona rossa. Altre province lombarde sono in condizioni decisamente peggiori, come la vicina Brescia (dove si viaggia su 580 casi ogni 100mila abitanti). Ma la storia del virus ha mostrato come il contagio possa diffondersi con estrema rapidità: motivo per cui, come sottolineato anche da Luca Lorini, primario della Terapia intensiva dell'ospedale Papa Giovanni XXIII, è necessario correre con i vaccini, l'unica arma a disposizione per contrastare il Covid-19.

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