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Migranti, Matteo Salvini: “Mercantile dirottato dopo aver salvato naufraghi. Sono pirati”

Matteo Salvini ha detto che il mercantile Elhiblu I con un gruppo di migranti a bordo, salvati da un naufragio di fronte alle coste libiche, sta facendo rotta verso Malta: “Non siamo più ai soccorsi, sarebbe il primo atto di pirateria in alto mare, con migranti che hanno dirottato il mercantile che era arrivato a 6 miglia dalla costa libica. Sappiano che l’Italia la vedranno col cannocchiale”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"C'è in corso un'ipotesi di dirottamento di un mercantile che stava arrivando in Libia dopo aver soccorso migranti e che invece ora sta dirigendosi a nord, verso Malta o Lampedusa. Non siamo più ai soccorsi, sarebbe il primo atto di pirateria in alto mare, con migranti che hanno dirottato il mercantile che era arrivato a 6 miglia dalla costa libica. Sappiano che l'Italia la vedranno col cannocchiale", ha detto il ministro degli Interni Matteo Salvini.

Secondo quanto si apprende da fonti del Viminale, il mercantile Elhiblu I con un gruppo di migranti a bordo, salvati da un naufragio di fronte alle coste libiche, sta facendo rotta verso Nord. Un cambio di rotta repentino, dopo che la motonave era arrivata fino a 6 miglia dall'ingresso del porto di Tripoli. "Non sono naufraghi ma pirati", è l'accusa di Matteo Salvini. A bordo dell'imbarcazione ci sarebbero 108 persone. In mattinata una motovedetta libica aveva intercettato e salvato 120 migranti naufragati in acque SAR libiche e ora sta rientrando a Tripoli.

Salvini ha aggiunto in diretta su Facebook: "In Italia no". Lo scrive su una mappa ai ‘pirati' che hanno dirottato il mercantile. "Dico ai pirati… l'Italia scordatevela. Questa è la dimostrazione che non si tratta di un'operazione di soccorso ma di un traffico di esseri umani gestito in maniera criminale", ha ribadito il vicepremier durante il collegamento.

"Mediterranea Saving Humans sta monitorando, minuto per minuto, il caso della nave mercantile ‘El Hiblu 1', petroliera di proprietà turca e battente bandiera di Palau, che ha fatto rotta verso nord dopo aver salvato in mare 108 persone fuggite dai campi di concentramento libici, in cerca di rifugio sulle coste europee", hanno scritto i volontari che con nave Mare Jonio si alternano con Sea Watch e Open Arms per operare nel Mediterraneo. "L'articolo 33 della Convenzione di Ginevra parla chiaro – prosegue Mediterranea – ‘nessuno Stato contraente espellerà o respingerà in qualsiasi modo un rifugiato verso i confini di territori in cui la sua vita o la sua libertà sarebbero minacciate'. I governi che si oppongono a questo salvataggio e pretendono che la nave consegni i naufraghi in un porto libico compiono un reato oltre che un atto disumano. Facciamo appello alle istituzioni europee perché non voltino la testa da un'altra parte ed aiutino le persone in fuga dai campi di concentramento libici".

"Alla ‘El Hiblu 1' deve essere immediatamente assegnato un porto sicuro in un Paese europeo – conclude la rete delle associazioni – dove alle persone salvate siano garantiti i diritti umani fondamentali. Queste persone non possono ne' devono essere trattate come ‘pirati' o criminali, ma come richiedenti asilo in fuga dall'inferno dei campi di detenzione libici".

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