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Michela, impiccata a 22 anni: “Vittima di ricatto per un video hard”

Michela Deriu, 22 anni, è stata trovata impiccata nella casa dell’amica che la ospitava a La Maddalena (Sassari). Secondo le prime indagini la giovane barman sarebbe stata vittima di una torbida storia di ricatti e minacce al cui centro c’è un video hard.
A cura di Angela Marino
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Il 4 novembre scorso, dopo 29 anni esatti dal brutale omicidio di Alina Cossu, gelataia di 21 anni trovata strangolata, Porto Torres è stata svegliata di nuovo dalla notizia della misteriosa morte di un'altra giovane donna. Michela Deriu, 22 anni è stata trovata morta a casa dell'amica dove era ospite da meno di 48ore alla Maddalena, a due ore da Sassari. Accanto al corpo, due biglietti di addio.

Qualche giorno dopo ai funerali di Michela, accanto a papà Gavino, mamma Barbara e la sorella Manuela, c'è tutto il paese. Tra la folla commossa ci sono anche gli agenti in borghese inviati dalle Procure di Sassari e di Tempio Pausania. Seduti tra le panche della chiesa i poliziotti osservano i comportamenti delle persone presenti, registrando ogni sbavatura, ogni anomalia. L'ipotesi del procuratore di Tempio, Gianluigi Dettori, infatti, è quella che Michela possa essere stata indotta a uccidersi. Neanche la famiglia di Michela crede alla tesi del suicidio, tanto da nominare due consulenti di parte per stabilire se i due biglietti attribuiti alla ragazza siano veramente stati scritti dalla sua mano. Uno dei due foglietti di carta, inoltre, sarebbe stato appallottolato e poi riaperto.

Dall'autopsia condotta dal medico legale Matteo Nioi emergono graffi e lividi risalenti ad alcuni giorni prima, quando la ragazza aveva denunciato una aggressione a scopo di rapina, che le sarebbe costata mille euro. Alla luce dei fatti, gli inquirenti cominciano a mettere in dubbio il racconto di Michela. La ragazza potrebbe aver taciuto la vera natura dell'aggressione sotto ricatto o minaccia. Dalle indagini sul vissuto di quella ragazza di soli 22 anni, emerge una torbida storia di minacce e ricatti al cui centro, ci sarebbe un video hard. Un momento privato della vita della ragazza, forse immortalato con leggerezza o per gioco, che lei mai avrebbe voluto che qualcun altro vedesse. Immagini che sarebbero state il pretesto per richieste di denaro sempre maggiori.

Unica pista per accertare cosa sia accaduto quella notte nella casa di La Maddalena, è l'episodio dell'aggressione che Michela aveva denunciato come rapina e sul quale indaga il pm Gianni Caria della Procura di Sassari in un'inchiesta che corre parallela a quella per istigazione al suicidio. Il prossimo passo è quello della ricerca di eventuali impronte di altre persone nella stanza in cui la giovane è stata trovata impiccata. Mentre cerca la verità sulla giovane barman di 22 anni, Portotorres non può fare a meno di ricordare il mistero della 21enne Alina, trovata cadavere sulla spiaggia di Abbacurrente e ancora in attesa di giustizia.

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