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Mestre, accende un braciere per riscaldarsi: 27enne muore intossicato, salvo il coinquilino

Un ragazzo di 27 anni è morto nel suo alloggio di Mestre dopo aver acceso un braciere per riscaldarsi dal freddo. Salvo per miracolo il suo coinquilino, che è riuscito a svegliarsi in tempo e ad allertare i soccorsi.
A cura di Ida Artiaco
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Aveva acceso un braciere per riscaldarsi a causa del freddo eccessivo dei giorni scorsi e poi si era addormentato. E' morto intossicato a causa del monossido di carbonio un 27enne, Abdul Rahim, di origine bengalese ma da anni residente in Italia. Il suo coinquilino, invece, è riuscito a salvarsi. La tragedia è avvenuta nella notte tra sabato 3 e domenica 4 marzo, nell'alloggio dove viveva la vittima, in via Nervesa a Mestre, a pochi passi dalla stazione ferroviaria.

A lanciare l'allarme è stato proprio il coinquilino di Abdul, che si è svegliato improvvisamente a causa di un forte mal di testa e del respiro affannoso. Quando sono giunte le forze dell'ordine, per il 27enne era già troppo tardi. I due vivevano in un appartamento al piano terra, non in affitto ma di proprietà di uno dei loro congiunti, privo di riscaldamento. Così,  hanno usato un braciere con del carbone per scaldarsi, ma le esalazioni di monossido prodotte sono state fatali per uno dei due. I vigili del fuoco hanno sequestrato l’appartamento dopo averlo messo in sicurezza per ulteriori accertamenti.

La salma, intanto, resta a disposizione dell'autorità giudiziaria. Abdul risiedeva in Italia dal 2010 e conduceva da un anno un'attività in via Cappuccina a Mestre, la Kazi Travels & Tours, un'agenzia viaggi specializzata anche in altri servizi, come supporto per la documentazione da esibire per chi è immigrato, money transfer e centro Caf. "Un grande lavoratore", ha spiegato alla stampa locale chi lo conosceva.

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