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Melegatti, firmati tutti i licenziamenti: scatteranno il 20 dicembre

I rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil e i curatori fallimentari di Melegatti hanno firmato l’accordo per i licenziamenti di tutti i dipendenti della storica azienda dolciaria veronese. Un passaggio che segue la dichiarazione di fallimento dello scorso 29 maggio. Il 20 dicembre sarà ufficialmente l’ultimo giorno di lavoro per i dipendenti.
A cura di Susanna Picone
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Ultimo round per Melegatti, storica azienda veronese di pandori dichiarata fallita nel maggio scorso. I rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil e i curatori fallimentari hanno firmato l'accordo per i licenziamenti di tutti i dipendenti. Nei prossimi giorni i lavoratori Melegatti si vedranno quindi recapitare la lettera di licenziamento e l'ultimo giorno nella azienda dolciaria veronese sarà il 20 dicembre, quando scadrà anche la Cassa integrazione straordinaria. I sindacati in una nota sottolineano che “l'accordo firmato è inevitabile”. “Si potrebbe però presentare – hanno aggiunto – un'altra situazione qualora alla scadenza del secondo bando, ovvero il 17 settembre, si paventassero eventuali acquirenti che avrebbero l'opportunità di valutare il mantenimento totale o parziale delle posizioni lavorative”. Cgil, Cisl e Uil hanno quindi rinnovato l'appello “ad imprenditori capaci e seri affinché prendano in considerazione l'acquisto di questa storica azienda dolciaria veronese”.

Attualmente 11 dipendenti sono operativi nello stabilimento di San Giovanni Lupatoto (Verona) per dare corso all'esercizio provvisorio autorizzato per sei mesi (dal 21 giugno al 21 dicembre) dal Tribunale di Verona, mentre il resto del personale è coperto dalla Cassa integrazione straordinaria che appunto scadrà il prossimo 20 dicembre. Sabato scorso era stata organizzata una manifestazione da un gruppo di consiglieri comunali a sostegno dei dipendenti dell'azienda di pandori. “Melegatti lavoro, diritti e dignità”, si leggeva sullo striscione affisso davanti al municipio di San Giovanni Lupatoto. “La seconda procedura per la vendita all'asta – aveva spiegato Massimo Giarola, consigliere comunale d'opposizione e promotore dell'iniziativa – ha fatto scendere a 13 milioni e mezzo di euro la base d'asta e viene espressamente indicato che saranno avviate le procedure di licenziamento collettivo dei dipendenti, attualmente in Cassa integrazione straordinaria”.

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