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Matteo Salvini chiude i porti italiani alle Ong Lifeline e Seefuchs: “Cerchino altri approdi”

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini annuncia la chiusura dei porti italiani per altre due Ong: Lifeline e Seefuchs, entrambe battenti bandiera olandese. “Altre due Ong sono arrivate al largo della Libia, dovranno cercarsi altri porti (non italiani) dove dirigersi”, afferma il titolare del Viminale.
A cura di Stefano Rizzuti
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Quando la nave Aquarius deve ancora raggiungere la Spagna e il porto di Valencia, il ministro dell’Interno Matteo Salvini che i porti italiani rimarranno chiusi anche per altre imbarcazioni di Ong che soccorrono i migranti in mare. Questa volta Salvini annuncia che le barche che non potranno approdare nei nostri porti sono quelle delle due Ong con bandiera olandese: Lifeline e Seefuchs. “Mentre la nave della Ong Aquarius naviga verso la Spagna (arrivo previsto domani mattina) altre due navi di Ong con bandiera dell’Olanda (Lifeline e Seefuchs) sono arrivate al largo delle coste della Libia, in attesa del loro carico di esseri umani abbandonati dagli scafisti”.

Il ministro dell’Interno assicura che queste due navi non arriveranno nei porti italiani e dovranno “cercarsi altri porti (non italiani) dove dirigersi”. Già negli scorsi giorni Salvini aveva annunciato quelle che erano le sue intenzioni riguardo alle Ong e alle loro imbarcazioni: obiettivo del ministro dell’Interno è quello di non far sbarcare in Italia i migranti che viaggiano a bordo di navi battenti bandiera straniera. Il concetto espresso dal ministro dell’Interno è che queste navi dovrebbero approdare nei Paesi europei di cui battono bandiera.

Sappiano questi signori che l’Italia non vuole più essere complice del business dell’immigrazione clandestina, e quindi dovranno cercarsi altri porti (non italiani) dove dirigersi”, scrive ancora sul suo profilo Facebook il ministro dell’Interno. “Da ministro e da papà – conclude – possono attaccarmi e minacciarmi quanto vogliono, ma io non mollo e lo faccio per il bene di tutti”. Ieri Salvini aveva allargato il suo discorso sulla chiusura delle frontiere italiane, estendendolo anche a quei barconi che – a suo dire – trasportano "cibo avvelenato": "Il principio ‘prima gli italiani' vale per la difesa dai confini, del lavoro e della salute, sono pronto a fermare anche un barcone che arriva nei nostri porti con il cibo avvelenato. Non distinguo tra barcone e barcone: se per salvare vite in mare è giusto dire no al traffico di esseri umani, sono pronto anche a dire no a qualche barcone che vuole attraccare da noi con riso e cibi contraffatti. Prima gli italiani vale non solo per difendere i confini, ma anche per difendere il lavoro e il diritto alla salute. Se dovrò alzare la voce anche di fronte a qualche potente multinazionale o azienda farmaceutica che mette fuorilegge la dieta mediterranea contate su di me”.

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