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Matteo Orfini: “Puntiamo all’attacco, che il Pd punti su Renzi”

Uno dei dirigenti dimissionari del Partito Democratico vede necessaria una posizione aggressiva del partito in relazione alla formazione del governo formato da Napolitano. Il sindaco di Firenze ora pare sia la sola soluzione per unire il partito.
A cura di Redazione
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Il parlamentare Pd, tra i dirigenti di partito dimissionari insieme a Pierluigi Bersani, a La7 fa una proposta bomba in merito al prossimo governo che si sta venendo a formare. Precisa che il Pd, chiaramente, mettendosi nelle mani di Napolitano, ha perso ogni diritto di avere pretese sulle scelte del prossimo governo. Epperò Matteo Orfini rilancia, affermando che è il partito, in questo momento deve giocarsi il tutto per tutto, assumere una posizione aggressiva, poiché è paradossalmente il solo modo attraverso il quale possa riuscire a perdere il discredito che questo disastro quirinalizio ha provocato. Ecco quanto afferma, dando a Renzi il merito di avere l'ambizione di cambiare il paese: "Non si può formare un governo di larghe intese senza coinvolgimento dei primi tre partiti. Che il Pd vada all'attacco ed abbia il coraggio di proporre Renzi come candidato".

In studio risponde immediatamente Debora Serracchiani, che proprio questa sera ha vinto le elezioni regionali in Friuli Venezia Giulia ed è storicamente appartenente alla frangia renziana del Pd. Sentendo puzza di inganno, ribatte in maniera piccata: "Mi pare tanto una cosa come a voler dire ‘vai avanti tu che a me viene da ridere'. La trovo una cosa piuttosto curiosa". Gli animi nel partito non si sedano, è ovvio che se si verificano cose di questo tipo, il partito, al momento, è inesorabilmente acefalo: ognuno dice quel che vuole.

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