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Massa. Auto a folle velocità travolge una bici, muore una turista. Il figlio: “Mi manchi già”

Lo schianto dopo una serie di sorpassi azzardati sul viale delle Pinete, a Marina di Massa. Corina Stephan aveva 53 anni, inutili i tentativi di rianimarla al Noa. Ora il conducente della Fiat Panda rischia l’incriminazione per omicidio stradale.
A cura di Biagio Chiariello
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Le ferite subite erano davvero troppo gravi. Si è spenta la donna tedesca investita nella sera di mercoledì in via delle Pinete a Marina di Massa, in località Partaccia, sulla  costa apuana. Corina Stephan aveva 53 anni.

Mercoledì sera era in sella alla sua bicicletta, all'altezza del camping Souvenir, quando a un certo punto, una macchina lanciata a folle velocità, pare una Fiat Panda guidata da un 21enne, ha invaso la corsia per effettuare diversi sorpassi azzardati e ha centrato in pieno la donna. Lo scontro impressionante: la turista ha sfondato il parabrezza dell'auto, poi ha sbattuto violentemente a terra. Ha perso conoscenza per i gravissimi traumi riportati. Il suo compagno, che ha visto tutto, ha aggredito l’investitore in preda all’ira.

Nel frattempo sul posto sono giunte tre ambulanze del 118. Il medico, constatando la gravità della situazione, ha immediatamente disposto il trasferimento in ospedale in codice rosso della donna che è stata portata d'urgenza al Noa. Inizialmente era stato allertato anche l'elisoccorso Pegaso.  Il trauma cranico subìto è stato però troppo: prima il peggioramento e poi la morte cerebrale che è stata dichiarata alle 18.

La donna viveva alla Partaccia da diverso tempo e aveva un figlio che sui social ha lasciato un commento colmo di dolore e di rabbia: “Ciao mamma – ha scritto su Facebook – ti voglio bene! E combatterò per la tua giustizia. Mi manchi già!”. Il ragazzo 21enne di Carrara alla guida della Panfa adesso rischia l'accusa di omicidio stradale. Le forze dell'ordine indagano per accertare responsabilità e dinamica, anche se vi sono pochi dubbi  sulla dinamica dell’incidente: sono stati gli altri automobilisti superati poco prima dalla vettura a raccontare alla polizia stradale di quelle manovre azzardate a tutta velocità.

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