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Martina: “Il governo è allo sbando, l’Italia corre rischi enormi in campo economico”

Il segretario del Pd, Maurizio Martina, attacca il governo e si dice preoccupato per le intenzioni dell’esecutivo in vista della manovra economica, parlando del rischio di una “deriva sudamericana”: “Questo esecutivo non ha una politica economica coerente. Il governo è allo sbando e l’Italia rischia l’osso del collo”.
A cura di Stefano Rizzuti
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In una intervista al Corriere della Sera, il segretario del Partito Democratico, Maurizio Martina, mette in guardia l’Italia rispetto ai rischi che la prossima manovra economica potrà portare con sé. Secondo Martina, il timore è quello di una “deriva sudamericana”. Per il segretario dem la fiducia nei confronti dell’operato del governo è minima e l’accusa nei confronti di Luigi Di Maio e Matteo Salvini è chiara: “Immaginano di essere in Venezuela più che in Italia. Lo spread è a 290. Sta salendo paurosamente. E quando sento Di Maio attaccare fantomatici mercati mi rendo conto che continuano solo a fare propaganda, e nel frattempo paga il Paese”. Tanto che l’aumento dello spread degli ultimi mesi sarebbe costato “agli italiani 4 miliardi di euro”. Per questo Martina si dice preoccupato: “Questo governo non ha una politica economica coerente. Ci sono almeno sei ricette economiche differenti: rischiano di presentarsi all’appuntamento cruciale di ottobre in ordine sparso. Il governo è allo sbando e l’Italia rischia l’osso del collo”.

Non c’è solo l’aumento dello spread a preoccupare il segretario del Pd, che si dice intimorito anche dalla volontà di realizzare contemporaneamente reddito di cittadinanza e flat tax. “Per di più – argomenta – si scopre che vogliono sperimentare il reddito di cittadinanza per un milione e 600 mila persone, quindi per una platea molto piccola, certamente più piccola di quella degli 80 euro che è di dieci milioni. È un’operazione clamorosamente dannosa per ceti medio bassi".

No al dialogo con il M5s

Martina sostiene che sia controproducente avviare un dialogo con il MoVimento 5 Stelle, al di là di qualche sollecitazione che può arrivare in questo periodo: “Molti loro elettori sono in grande sofferenza per l’egemonia di Matteo Salvini sul governo e per l’inefficacia del M55. Io penso che noi dobbiamo riuscire a costruire con questi elettori un confronto anche perché tanti di loro arrivano dal centrosinistra”. E non basta puntare su personalità più vicine al pensiero del centrosinistra come quella del presidente della Camera, Roberto Fico: “Io non penso che questo o quel dirigente nazionale dei M5S faccia chissà che cosa. A me è molto chiaro che la scelta che hanno fatto è stata quella di consegnarsi tutti mani e piedi a Salvini”.

La partita interna al Pd

Il segretario dem garantisce che le primarie del partito si terranno prima delle elezioni europee. “Dopodiché – prosegue – noi dobbiamo collegare questo lavoro di riprogettazione del Pd ai bisogni degli italiani. Dobbiamo evitare qualsiasi discussione autoreferenziale che ci chiude nei nostri spazi e non ci apre al Paese. Quando gli imprenditori del Nordest dichiarano in maniera esplicita la loro insofferenza e i rischi che corrono le loro aziende per le scelte del governo, noi abbiamo il dovere di stare lì e di confrontarci con loro, così come abbiamo fatto a Taranto con i lavoratori dell’Ilva”.

Secondo Martina, comunque, il Pd non va superato, anzi “le se ragioni sono più attuali che mai”. Il segretario del Pd risponde inoltre a una domanda sulle parole di Dario Franceschini, il quale gli ha chiesto di non candidarsi contro Nicola Zingaretti, già in corsa per le prossime primarie: “Io adesso faccio il segretario, ho una responsabilità e la voglio esercitare fino in fondo dando il massimo. Poi, quando avremo tempi e modalità della scelta del segretario, ciascuno farà le sue valutazioni e ci ragioneremo. La candidatura di Nicola è assolutamente legittima, ne verranno altre e tutte dovranno avere la stessa dignità. Io chiedo semplicemente a tutti quelli che si candideranno di farlo con la capacità di marciare uniti perché la partita che abbiamo davanti è troppo grande”.

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