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Maria, la ragazza tedesca che per 5 anni ha vissuto col rapitore a Licata: “Non era un incubo”

La trasmissione “Chi l’ha visto?” torna a parlare della vicenda di Maria, la ragazzina tedesca che per 5 anni ha vissuto a Licata con il suo rapitore e che solo quando ha compiuto 18 anni è tornata a casa. La giovane ha raccontato perché ha agito così e ha ammesso che vivere con quell’uomo che l’aveva portata via da bambina per lei non è stato un incubo.
A cura di Susanna Picone
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“Gli anni con lui non sono stati un incubo, non stavo male ma volevo la mia vecchia vita”: ascoltata dalla trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?” ha pronunciato queste parole Maria Henselmann, la giovane tedesca tornata nel suo Paese dopo cinque anni vissuti in Italia con un uomo più grande di quaranta anni. Un uomo, Bernhard Hasse, che l’aveva adescata in chat quando era solo una bambina e l’aveva convinta a partire con lui lasciando la sua famiglia a Friburgo. Maria e il suo “rapitore” sono rimasti per cinque anni a Licata, in Sicilia, spacciandosi per padre e figlia. La comunità della cittadina siciliana li ha accolti trattandoli come persone che avevano bisogno di aiuto e, nonostante l’uomo fosse ricercato per il sequestro della minore in Germania, nessuno lo ha fermato in questi anni. Alla fine è stata proprio Maria, diventata maggiorenne, a trovare il modo di tornare in Germania dalla sua famiglia.

La testimonianza di Maria a "Chi l'ha visto?" e l'aiuto della sua "nonna" di Licata – A “Chi l’ha visto?” ha fornito la sua testimonianza una signora di Licata, che per Maria era diventata praticamente una nonna. Quella signora – che come tutti a Licata pensava che Hasse e Maria fossero padre e figlia – ha insegnato alla ragazzina tedesca a stirare, cucire e anche a leggere e scrivere in italiano ed è rimasta in contatto con lei anche adesso che è tornata in Germania. È stata questa signora, quando finalmente ha scoperto la verità su quella ragazzina e quell’uomo, a denunciare Bernhard Hasse, che è stato poi arrestato a Licata e ora è in carcere in Germania in attesa del processo. Tramite la “nonna” di Licata – che nel frattempo sta cercando di far ricongiungere Maria a Bianca, il cane che aveva in Italia – la giovane tedesca ha spiegato che ha deciso di scappare solo quando è diventata maggiorenne perché Bernard le aveva raccontato che da minorenne rischiava di essere presa in custodia dallo Stato e spedita in una casa famiglia. Temeva insomma di non poter tornare dalla mamma. “Avevo paura di non poter tornare da mia madre. Gli anni con Bernard non sono stati un incubo, non stavo male ma volevo la mia vecchia vita. Lui mi ha detto di raccontare che mia madre era morta”, ha ammesso la ragazza ammettendo che piano piano sta cercando di riprendere in mano la sua vita.

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