1.379 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Mare Jonio, don Mattia Ferrari: “Siamo sereni, abbiamo visto negli occhi dei migranti la paura”

Don Mattia Ferrari, il parroco imbarcato sulla nave umanitaria ‘Mare Jonio’: “Siamo in attesa della decisione della procura, abbiamo la serenità di aver agito nelle regole internazionali e nell’umanità”. Matteo Salvini: “Se fosse in vigore il decreto sicurezza bis la Mare Jonio sarebbe stata multata e sequestrata”.
A cura di Annalisa Cangemi
1.379 CONDIVISIONI
Immagine

"Siamo in attesa della decisione della procura, abbiamo la serenità di aver agito nelle regole internazionali e nell'umanità". Lo ha detto in un'intervista al programma ‘Che tempo che fa', don Mattia Ferrari, il prete imbarcato sulla nave Mare Jonio, attraccata al porto di Lampedusa venerdì mattina, con 30 migranti recuperati al largo delle coste libiche. Tra loro c'era anche una bimba di un anno bimba di un anno.

Il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini, intervistato a'1/2 ora in più' su Rai3 da Lucia Annunziata, ha ribadito la sua posizione: "Io sono un padre, non potrei mai dire a qualcuno: ‘lasciateli annegare'. Semplicemente, se uno interviene poi deve rispettare la legge. Se arriva la Guardia costiera libica ubbidisci alla guardia costiera libica; non esiste che c'è una nave dei centri sociali che arriva in Italia. Se non rispetta le leggi viene sequestrata. Se fosse in vigore il decreto sicurezza bis la Mare Jonio sarebbe stata multata e sequestrata".  

Don Mattia Ferrari, il prete venticinquenne, che da un mese fa parte della missione della piattaforma Mediterranea Saving Humans, è sacerdote da meno di un anno, e insieme alla diocesi di Modena e a quella vicina di Bologna ha lavorato con i ragazzi dell'oratorio e con gli attivisti di associazioni come Ya Basta e Labas. Il sacerdote ha parlato dei 30 migranti soccorsi giovedì sera: "Abbiamo visto nei loro occhi – ha spiegato – la paura, poi piano piano hanno cominciato a prendere forza. Quando hanno capito di essere salvi, hanno cominciato a saltare e a cantare". 

Sono arrivati in ritardo, per un problema di black out a Lampedusa, gli atti del sequestro della nave umanitaria alla Procura di Agrigento, che entro domani dovrà decidere sulla convalida del provvedimento di iniziativa preso dalla Guardia di Finanza dopo l'arrivo dell'imbarcazione al porto dell'isola siciliana. Sono due gli indagati per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, il comandante, a cui è stata affidata la nave, e l'armatore dell'imbarcazione. Formalmente risultano ‘segnalati' dalla Polizia giudiziaria ma non ancora iscritti nel registro degli indagati. L'avvocato della ong Mediterranea Fabio Lanfranca ha già annunciato che chiederà il dissequestro della nave.

1.379 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views