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Luigi Lusi, confiscato patrimonio per 9 milioni di euro all’ex tesoriere della Margherita

Beni per un valore di 9,2 milioni di euro riconducibili a Luigi Lusi sono stati sequestrati dai finanzieri del comando provinciale di Roma. Lusi è stato condannato in via definitiva per appropriazione indebita per aver “distratto fondi destinati al partito (La Margherita) mediante un complesso sistema di false fatturazioni”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Una confisca di beni per 9,2 milioni di euro riconducibili a Luigi Lusi, ex parlamentare ed ex tesoriere del partito ‘Democrazia è Libertà – La Margherita’. La confisca avviene da parte dei finanzieri del comando provinciale di Roma, su provvedimento della Corte d’appello della capitale, concludendo così, dal punto di vista dell’aspetto patrimoniale, la vicenda giudiziaria in cui Lusi è stato coinvolto e condannato, in via definitiva, per appropriazione indebita. Le indagini, portate avanti dal nucleo di polizia economica-finanziaria e coordinate dalla procura di Roma, avevano permesso di verificare come Lusi, “con la connivenza della moglie e di alcuni professionisti, avesse distratto fondi, per svariati milioni di euro, destinati al partito mediante un complesso sistema di false fatturazioni, realizzato attraverso alcune società a lui riconducibili”.

Sulla base delle prove raccolte, nel 2012 si era arrivati all’arresto dell’ex tesoriere della Margherita, insieme alla moglie e ai due commercialisti. Ed erano stati sequestrati i beni che poi, oggi, sono stati confiscati. Si tratta di quello che viene definito un vero e proprio “tesoro”, costituto da quote sociali e l’intero patrimonio aziendale di una società di capitali. Non solo, molti anche i beni immobiliari confiscati, a partire da una villa a Genzano di Roma del valore di circa 4,1 milioni di euro. Nella confisca rientrano anche altri sei appartamenti, un box e un terreno a Roma e in provincia de L’Aquila, per un valore totale di 3,7 milioni di euro. Ancora, rientrano anche conti correnti, polizze assicurative e fondi d’investimento per una cifra complessiva di circa 1,3 milioni.

Lusi si è costituito il 20 dicembre del 2017  nel carcere di Avezzano, dopo la sua condanna in via definitiva a sette anni di reclusione. Una decisione che era stata annunciata il giorno prima, subito dopo l’arrivo della condanna per l’ex tesoriere della Margherita. Lusi era accusato di appropriazione indebita, per la sottrazione di 25 milioni di euro dalle casse del partito, e anche di calunnia nei confronti dell’ex leader del partito Francesco Rutelli. La Cassazione aveva dichiarato inammissibile il ricorso di Lusi, trasformando la pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici in interdizione di cinque anni, con interdizione di un anno dalla professione legale. Nel 2012 il Senato aveva votato a favore della richiesta per il suo arresto.

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