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La madre e il padre di Loris portati in Procura per essere ascoltati

Veronica Panarello e Daniele Stival sono stati prelevati e condotti in Procura per essere ascoltati come persone informate sui fatti.
A cura di Susanna Picone
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UPDATE:  Francesco Villardita, legale della madre di Loris Stival, ha commentato brevemente ai giornalisti la posizione della sua assistita: "Nulla di nuovo rispetto a prima: la mia assistita è sentita come persona informata sui fatti. E lo ribadisco, non è indagata, meno che mai fermata o arrestata". Intanto Daniele Stival, padre del bimbo, avrebbe confidato: "Se è stata mia moglie mi cade il mondo addosso".

UPDATE: Insieme alla madre di Loris – Veronica Panarello – è stato portato in Procura anche il padre del bambino. I due sono stati sentiti come persone informate sui fatti dal procuratore capo Carmelo Petralia e dal sostituto Marco Rota. All'esterno della Procura della Repubblica di Ragusa c'è un grande dispiegamento di giornalisti e operatori tv, convinti che il caso potrebbe essere a una svolta cruciale.

UPDATE: Mamma di Loris portata in procura. La madre del piccolo Loris Stival è stata prelevata da qualche minuto dalla sua abitazione dagli investigatori di polizia e carabinieri e portata in Procura. La strada dove si trova l'abitazione a Santa Croce Camerina è stata chiusa al traffico e sul posto sono arrivate diverse auto delle forze dell'ordine con il capo della squadra mobile di Ragusa Nino Ciavola e il comandante del Reparto investigativo dell'Arma di Ragusa, capitano Domenico Spadaro. Secondo indiscrezioni, Veronica Panarello dovrebbe essere accompagnata alla procura della Repubblica di Ragusa per essere sentita dagli inquirenti e probabilmente per chiarire le contraddizioni del suo racconto. A quanto si apprende, sulle auto della polizia c'era anche il marito, Davide Stival. La donna sarà sentita "come persona informata dei fatti" dal procuratore capo Carmelo Petralia e dal sostituto Rota che si sta occupando delle indagini sulla morte del Piccolo Loris.

Potrebbero essere state due le persone coinvolte nell’omicidio a Santa Croce Camerina (Ragusa) del piccolo Andrea Loris Stival, il bambino di 8 anni scomparso la mattina di sabato 29 novembre e ritrovato morto qualche ora dopo abbandonato in un canalone. A sostenere l’ipotesi dei due assassini è, tra gli altri, l’edizione online del “Corriere di Ragusa” in cui si parla di due persone “note al bambino”. Secondo la ricostruzione del giornale, sul conto delle due persone ci sarebbero “parecchi indizi e alcune prove schiaccianti”. Sarebbero due persone, si legge ancora, che si sarebbero coperte a vicenda “dopo aver strangolato il bambino con una fascetta di plastica, di quella in uso tra gli elettricisti”. Del possibile coinvolgimento di un altro uomo si sussurra nel centro della provincia di Ragusa sconvolto per la morte del bambino. Anche la zia del piccolo Loris, Antonella Stival, ha lanciato un appello sul suo profilo Facebook. “Bastardi, costituitevi”, un messaggio al plurale che in molti leggono come un chiaro riferimento a qualcun altro. Al momento la notizia non avrebbe trovato conferma tra gli investigatori e gli inquirenti, che continuano comunque a non escludere ogni ipotesi.

Proseguono le indagini sull’omicidio del piccolo Loris

Intanto, nelle ultime ore di indagini è emerso che in quei 36 minuti tra le 8.49 e le 9.25 di sabato – quando, secondo gli investigatori, la mamma di Loris sarebbe rimasta a casa col bambino che non era andato a scuola – Veronica Panarello avrebbe ricevuto una sola telefonata da parte di suo marito. Sarebbero rimasti a telefono solo due minuti. La mamma di Loris, il cui racconto di quanto accaduto sabato mattina è stato smentito da diverse ricostruzioni, continua a non essere indagata e non è stata sentita nuovamente. Oltre all’analisi dei tabulati ci sono altri elementi sui quali gli inquirenti stanno lavorando senza sosta: la ricerca dello zainetto di Loris e anche il mistero delle mutandine, quelle che il bambino non indossava sotto i pantaloni slacciati e anche quelle fatte ritrovare due giorni dopo il delitto davanti la scuola.

L’avvocato della famiglia Stival: “Mamma è persona offesa”

“Manifesto il mio disappunto per le fughe di notizie che ci sono state. Mi è dispiaciuto e mi dispiace. Mi sono già lamentato con gli inquirenti per queste fughe di notizie che sono, tra l'altro fughe di notizie che non rispecchiano dei canoni oggettivi e non sono neanche rispondenti a quella che è stata l'attività investigativa”: così Francesco Villardita, legale della famiglia di Andrea Loris Stival. “È sciacallaggio mediatico tutto quello che sta uscendo in questi giorni. La pressione mediatica non aiuta assolutamente la risoluzione del caso”, ha attaccato l’avvocato che ha ribadito che la famiglia di Loris è parte offesa. “Non so dire se gli inquirenti sono vicini alla risoluzione del caso, se hanno delle tracce o se hanno concentrato, così come sembra mediaticamente, l'attenzione solo su una persona che penso e mi auguro in questa vicenda dovrà rimanere persona offesa”, ha detto ancora il legale. A proposito della strada percorsa da Veronica Panarello la mattina dell’omicidio, l’avvocato ha detto che dire che la macchina della signora passa a 50 metri dal Vecchio Mulino “è una fuga di notizie che non rispecchia la realtà”. A suo dire, infatti, “l’autovettura passa a 50 metri dalla traversa dalla quale, per arrivare al punto dove è stato ritrovato il corpo del bambino, c’è quasi un chilometro”. L’avvocato ha anche detto che la Polo nera è stata sempre ed esclusivamente in mano a Veronica Panarello: “Io sono convinto della buona fede della signora, perché sono a contatto con lei e perché, al di là di sembrare persona sincera, mi pare che ci siano dei riscontri oggettivi al suo narrato”.

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