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Lo spot Gillette a favore del #MeToo che fa arrabbiare i “maschi”

Il nuovo spot di Gillette che sposa la campagna #MeToo ha scatenato non poche polemiche. Il video si apre con riferimenti alle molestie sessuali e si chiude con elementi positivi. La scelta a molti uomini, principale clientela dell’azienda specializzata in rasoi e prodotti per la cura del corpo, non è piaciuta.
A cura di Susanna Picone
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“È questo il meglio che un uomo può fare?”. Si apre con questa domanda l’ultimo spot di Gillette che sposa la campagna #MeToo e che sta facendo discutere. Sullo schermo – in un video in cui non compare alcun rasoio o creme da barba – scorrono le immagini di atti di bullismo a scuola, di molestie, di capi che tolgono la parola alle colleghe sul luogo di lavoro. “I ragazzi sono ragazzi”, dicono alcuni uomini per far intendere che è normale che si picchino e insultino gli altri. “Ma qualcosa finalmente sta cambiando”, recita la voce fuori campo, riferendosi al noto movimento #MeToo. A un certo punto il video cambia sensibilmente e inizia a mostrare scene di uomini che si oppongono alla violenza, come uno che divide dei ragazzini che si picchiano e un altro che evita di far importunare una donna. Nel nuovo spot, dal titolo "il meglio che un uomo può essere” che sostituisce l'ormai celebre slogan “il meglio di un uomo”, l'azienda americana specializzata in rasoi e prodotti per la cura del corpo esorta di fatto gli uomini a cambiare comportamento e a essere più rispettosi delle donne.

Per qualcuno il video è un “attacco alla virilità” – Il video, che dura poco meno di due minuti, ha suscitato numerose polemiche perché, secondo qualcuno, “demascolinizza” gli uomini. Nel giro di 48 ore su YouTube ha totalizzato quasi 5 milioni di visualizzazioni, ma i "like" ottenuti sono poco più di 100.000 a fronte degli oltre 380.000 “non mi piace”. Se per qualcuno l’azienda ha avuto coraggio nel realizzare una pubblicità simile, questa scelta a molti uomini – principale clientela di Gillette – non è piaciuta. C’è anche chi ha parlato di “attacco alla virilità”. Sulla polemica è intervenuto il direttore Gillette per il Nord America, Pankaj Bhalla, in alcuni casi tirato direttamente in causa: "La discussione – ha spiegato – è importante e in quanto società che incoraggia gli uomini a essere al meglio, ci sentiamo in dovere di parlarne e agire". "Abbiamo guardato realisticamente a ciò che sta accadendo oggi e miriamo a ispirare il cambiamento", ha aggiunto.

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