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Livorno, indagato il sindaco M5s Nogarin. Avviso di garanzia sulla gestione rifiuti

Lo conferma lo stesso primo cittadino: “Pronto a dimettermi se dovesse emergere una condotta contraria ai principi del Movimento”. Ma Nogarin accusa il Pd: “Ho provato a salvare una situazione disastrosa lasciataci da loro in eredità”.
A cura di Biagio Chiariello
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Nel registro degli indagati del caso sull’azienda che gestisce la raccolta dei rifiuti a Livorno finisce iscritto un nome importante: quello del primo cittadino del capoluogo toscano, Filippo Nogarin del Movimento 5 Stelle. Nelle carte dell’inchiesta era già finito l’assessore al bilancio Gianni Lemmetti. A comunicarlo è lo stesso sindaco ‘grillino’, con un post sulla sua pagina Facebook: “Come già avevo previsto in questi giorni, stamattina ho ricevuto un avviso di garanzia legato alla richiesta di concordato per l’Aamps di Livorno del tutto identico a quello dell’assessore Lemmetti. Non conosco ancora la contestazione specifica. Sono fermamente certo di aver sempre agito per il bene dell’azienda e dei livornesi”. E Nogarin si dice pronto a dimettersi nel caso "durante le indagini preliminari dovesse emergere una condotta contraria ai principi del Movimento 5 Stelle".

Nella stessa inchiesta si era trovato invischiato anche il predecessore di Nogarin, l'ex sindaco Pd Alessandro Cosimi, a cui è stato nelle scorse settimane recapitato l'avviso di garanzia. L'azienda dei rifiuti è una partecipata al 100 per cento dal Comune, ma appesantita da una situazione finanziaria disastrosa: proprio l'amministrazione pentastellata ha avviato alla procedura di concordato preventivo. Proprio il caos sulla partecipata aveva portato ad uno sciopero dei netturbini, oltre alla spaccatura all’interno della maggioranza politica a sostegno di Nogarin.

“Sono fermamente certo di aver sempre agito per il bene dell'azienda e dei livornesi, provando a salvare una situazione disastrosa lasciataci in eredità dal Pd, ma – spiega il sindaco di Livorno sui social – sin d’ora posso ribadire che nel Movimento 5 Stelle non si aspetta certo una sentenza per dimettersi, perché noi non siamo legati ad alcuna poltrona." Il primo cittadino punta chiaramente il dito contro gli avversari politici: "Abbiamo bisogno di capire se si tratti di un atto dovuto o meno, visto che sul caso Aamps riteniamo di aver sempre e solo agito nell'interesse dei cittadini di Livorno, per riparare alle malefatte del Pd. Un fronte in cui, tra l'altro, parrebbe cominciare a vedersi un po' di luce dopo anni e anni di buio pesto: il piano, ancora in corso di redazione, salvaguarderebbe i livelli occupazionali e soddisferebbe per buona parte i creditori".

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