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Omicidio Giulia Cecchettin

Cosa è successo lunedì 25 novembre durante l’udienza del processo contro Filippo Turetta

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Si è tenuta l'udienza con la requisitoria per il processo contro Filippo Turetta: per il 22enne accusato dell'omicidio di Giulia Cecchettin, avvenuto a novembre 2023, l'accusa ha chiesto l'ergastolo. Dopo martedì 26 novembre è prevista l'arringa della difesa.

Filippo Turetta ha rapito e ucciso l'ex fidanzata Giulia Cecchettin l'11 novembre 2023: è accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, crudeltà, efferatezza, di sequestro di persona, di occultamento di cadavere e di stalking.

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16:55

Processo Turetta riaggiornato a domani

Dopo sei ore di dibattimento, con la requisitoria del pubblico ministero Andrea Petroni, che ha chiesto l'ergastolo per Turetta, il processo è stato riaggiornato a domani.
Comincerà alle 9.30 con l'arringa del difensore di Turetta, Giovanni Caruso.

A cura di Biagio Chiariello
16:02

In cosa consiste la rieducazione di cui potrebbe beneficiare Filippo Turetta in caso di condanna all’ergastolo

L’avvocato penalista Daniele Bocciolini spiega a Fanpage.it perché è stata chiesta la condanna all’ergastolo per Filippo Turetta, imputato nel processo per l’omicidio di Giulia Cecchettin, e cosa significa che può beneficiare della “rieducazione”.

A cura di Ida Artiaco
15:48

Parti civili: "Giulia deve essere simbolo per tutti"

Giulia deve essere un simbolo, dentro e fuori dall'aula, è stata uccisa per motivi futili e abbietti. È messaggio unanime che gli avvocati di parte civile hanno espresso, oggi a Venezia in Corte d'Assise nel corso del processo a Filippo Turetta. Per tutti i legali interventi brevi, nello stile di questo processo con rito immediato, nel richiamare "l'abominio e la crudeltà del delitto" citando le "inequivocabili carte" prodotte dalla Procura attraverso le indagini. "Nessuno può capire il terrore che ha provato Giulia vittima di una lucida follia" ha detto Stefano Tigani, che rappresenta il padre Gino Cecchettin. Tigani ha ritenuto irrilevante il memoriale – "qualche lacrimuccia" di Turetta per difendersi e per avvalorare la premeditazione -, ha ricordato "la maledetta settimana omicida con la lista delle ‘cose da fare'" per poi entrare nella cruda realtà citando passaggi dell'autopsia e quelle 75 coltellate inferte senza pietà. Nicodemo Gentile, legale della sorella Elana, ha sottolineato come i Cecchettin abbiano sempre rispettato, in questi mesi, la famiglia Turetta e come "non hanno mai avuto parole contro Filippo", questo perché, ha sottolineato rivolgendosi alla Corte, "ci affidiamo a voi perché abbia il giusto". Antonio Cozza, che tutela la nonna Carla Gatto, ha detto più volte ai giudici "leggete l'autopsia" e poi "quello che la mia cliente sta vivendo è innaturale, innaturale è vedere la fine della propria nipote così". Per il fratello di Giulia, Davide, e lo zio Alessio, l'avvocato Pietro Coluccio ha rilevato come "la vittima era fragile per la morte della madre, Turetta ne ha approfittato" costringendola a "uscire con lui che la minacciava", come emerso dai tanti contatti sui social. Complessivamente le parti civili hanno chiesto un risarcimento del danno di 2.150.000 euro.

A cura di Ida Artiaco
15:00

Caso Cecchettin, Pm: "Se avesse nevicato staremmo ancora cercando corpo"

Il corpo senza vita di Giulia Cecchettin, uccisa da Filippo Turetta, reo confesso del femminicidio della ex, fu ritrovato “in una nicchia che io non so come abbia fatto l’imputato a individuare alle 3 di notte. Se quella settimana avesse nevicato, staremmo ancora cercando il corpo”. È uno dei passaggi della requisitoria del pm Andrea Petroni, davanti alla Corte d’Assise di Venezia, per il processo a carico di Turetta. Petroni ha ricordato che a trovare il corpo in quell’anfratto sul lago di Barcis, nel Pordenonese, "sono stati i cani". Il corpo era stato nascosto e coperto con sacchi neri dell’immondizia. Poco distante, sono stati rinvenuti il rotolo dei sacchi neri, il nastro adesivo resistente e “tracce biologiche di tutti i tipi che riconducono all’imputato".

A cura di Ida Artiaco
13:45

Pm Venezia: "Difficile credere a un omicidio non premeditato"

"È difficile credere a null'altro che a un omicidio premeditato, testimoniato da tutti gli elementi raccolti, non perché forniti da Filippo, ma recuperati attraverso l'attività di indagine dalle memorie dei vari dispositivi elettronici". Lo ha sottolineato il pm Andrea Petroni nel corso della requisitoria del processo a venezia per l'omicidio di Giulia Cecchettin. Il delitto, ha ricostruito in aula il pm, si è consumato in due fasi entrambe violente, durante meno di 20 minuti, prima della fuga con l'occultamento del cadavere. Sul corpo di Giulia sono state trovate almeno 75 coltellate di cui 25 lesioni da difesa alle braccia, anche con delle fratture, e almeno altre 50, tra cui quella sicuramente mortale che ha reciso un'arteria del collo e una vertebra. Invitando il collegio giudicante a "vedere e rivedere" i video che documentano dettagliatamente il delitto, Petroni ha riassunto il fatto che comincia a Vigonovo, nei presi della casa di Giulia, quando la ragazza ha già detto a Turetta – lo testimonia la messaggistica – che fin da quella sera non aveva intenzione di tornare con lui.

A cura di Ida Artiaco
12:58

Elena Cecchettin su Instagram: "Se un giorno sarò io, non mettete il mio nome su una panchina rossa"

"Se un giorno sarò io, non mettete il mio nome su una panchina rossa in legno con targhetta oro (limitatevi a spendere i soldi per finanziare i centri antiviolenza); se un giorno sarò io, non nominate il mio nome invano durante un discorso politico in cui dichiarate che il patriarcato è finito nel 1975 (limitatevi a dimettervi)". Elena Cecchettin, sorella di Giulia uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta, fa proprio – nella Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne – il messaggio veicolato sui social da Valeria Fonte. "Se un giorno sarò io non mi fate la ramanzina perché sono andata all'ultimo incontro (limitatevi a cercare sul vocabolario il significato di victim blaming); se un giorno sarò io, non chiamatelo mostro (limitatevi a chiamarlo ‘prodotto culturale maschile forgiato sulla fragilità, la paura del rifiuto, il possesso e il controllo)" si legge su Instagram. "Se un giorno sarò io, non ricordatemi il 25 novembre, mentre mi dimenticate nel resto dell'anno (limitatevi a essere coerenti e a stare in silenzio), se un giorno sarò io, non sarà il fato, un raptus, il momento sbagliato nel luogo sbagliato (limitatevi a usare le uniche parole necessarie: emergenza sistemica nazionale)" si legge nell'ultima slide.

A cura di Ida Artiaco
12:50

Gino Cecchettin: "Si combatte solo con bontà e amore"

"Filippo aveva una scelta, aveva la possibilità di fare una scelta: di salvare la propria vita e quella di Giulia aderendo ai canoni dell'amore. Io potrei parlarvi di rabbia, di giustizia e certezza della pena, ma la mia scelta è stata di parlare di come si arriva a non commettere un femminicidio". Lo ha detto Gino Cecchettin, presidente della Fondazione Giulia Cecchettin, accolto dagli applausi della platea, composta prevalentemente da studenti, che si sono alzati in piedi nell' Aula dei Gruppi parlamentari alla Camera, dove è in corso il convegno ‘Tante facce ma è sempre violenza', organizzato dall'Intergruppo della Camera per le Donne, i Diritti e le Pari Opportunità.

"Siccome la vita è una sola, dobbiamo goderne appieno, gioendo di tutti i sentimenti, questo non mi è stato permesso perché sono cresciuto" nell'ambiente del "patriarcato", ha aggiunto. "Credetemi, donare è molto più appagante che ricevere. Oggi è il giorno in cui dovremmo combattere la violenza contro le donne ma la violenza si combatte solo con una cosa, con la bontà, con l'altruismo. Oggi è il giorno contro la violenza sulle donne ma ricordiamoci che la violenza si combatte ogni giorno solo con una cosa: con la bontà", ha concluso, salutato da un lungo applauso della platea, che si è alzata di nuovo in piedi.

A cura di Ida Artiaco
12:31

"Turetta crudele e ossessivo, Giulia aveva paura da un anno": le parole del pm

Giulia Cecchettin è stata aggredita "in tre momenti diversi" dall'ex fidanzato Filippo Turetta che ha agito con crudeltà e con un'azione omicidiaria di "almeno venti minuti". Lo afferma nella requisitoria contro Filippo Turetta, accusato del femminicidio dell'ex fidanzata, il pm di Venezia Andrea Petroni. Giulia è stata uccisa con 75 coltellate, 25 le ferite da difesa alle mani, mortali a quanto pare i colpi subiti alla nuca. "Non prendete questi dati come freddi, immaginate piuttosto cosa sia accaduto, cosa significa essere silenziati, la pressione sulla bocca, i 25 tagli sulle mani, lo scotch" dice il pm rivolgendosi alla giuria. Per il rappresentante della pubblica accusa è chiara la premeditazione, così come l' aggravante dello stalking "con le richieste ossessive di Turetta di stare sempre seduti vicino, di non uscire con tizio o caio, le sfuriate quando Giulia non risponde al telefono". E ancora: "ci sono dei principi di violenza fisica, ci sono le minacce di presentarsi quando s'incontra con le amiche. Giulia già ad ottobre del 2022 dichiara di avere paura, lo ribadisce a ottobre 2023 in un messaggio ‘mi spaventi, tu ti comporti come uno psicopatico, inizi a farmi paura', c'è la crisi d'ansia all'università" conclude il pm.

A cura di Ida Artiaco
12:25

Pm in aula: "Mi sono sentito preso in giro da Turetta"

Nel corso della requisitoria il pm Andrea Petroni ha detto di essersi sentito "preso in giro" da Filippo Turetta sia nell'interrogatorio in carcere a Verona seguito all'arresto in Germania sia in quello in aula, nella scorsa udienza. "E' dal primo giorno che ho sentito questa precisa, spiacevole sensazione e che spero di essere smentito. Sono stati innumerevoli i tentativi di invitare l'imputato a dire quello che era successo. I risultati si sono visti anche nella scorsa udienza".

A cura di Ida Artiaco
12:17

Pm Venezia: "Oggi non opportune riflessioni sui femminicidi"

"In questa carte non ci sono riflessioni sul femminicidio e sulla Giornata contro la violenza sulle donne. In questa sede non le riteniamo opportune". Lo ha detto il pm di Venezia Andrea Petroni, nel corso della requisitoria del processo a Filippo Turetta. Per il pm "qui si parla di un'indagine condotta con la massima prudenza, con capi d'accusa che sono gli stessi da inizio indagine, perché non è cambiato nulla. Ci si è basati solo sui fatti, tutto si basa su quanto ricostruito". In particolare, Petroni ha tenuto a sottolineare come nei giorni antecedenti al delitto, ovvero tra il 7 e l'11 novembre 2023, Turetta abbia stilato la lista degli acquisti da fare per il delitto, contestando l'ipotesi di un rapimento di Giulia. Ha puntualizzato il costante aggiornamento della lista, compreso il giorno dell'omicidio, quando si preoccupava, per i giorni seguenti, di far sparire tracce informatiche, modalità di individuazione della sua posizione durante la fuga, nonché il fatto di essere riuscito a nascondere il corpo di Giulia, alle tre di notte, in un anfratto della roccia difficilmente raggiungibile, e che rientrava tra i vari luoghi occulti cercati in internet. Contestata dal pm anche la presunta volontà suicidaria di Turetta, in base a visite psichiatriche fatte tra settembre e ottobre 2023, ma anche perché fin dal suo arresto in Germania era parso evidente che non ne manifestasse le intenzioni. In aula Turetta, vestito con una felpa rossa, è stato sempre a capo chino, seduto tra i propri avvocati. La requisitoria si è snodata nel silenzio e massima attenzione da parte del pubblico e dei giornalisti.

A cura di Ida Artiaco
11:55

Chiesta la condanna all'ergastolo per Filippo Turetta

Il pm Petroni ha chiesto la condanna all'ergastolo per Filippo Turetta per l'omicidio di Giulia Cecchettin al termine della sua requisitoria. La sentenza attesa per il 3 dicembre.

Consegnando una memoria scritta, il pm in due ore e mezzo ha ricostruito prima la cronologia dei fatti, negando i possibili elementi difensivi. In particolare ha sostenuto come Turetta più volte non abbia detto la verità, che abbia avuto tutte le possibilità di dirla e un'educazione tale da poter evitare il delitto. Per Turetta, ha aggiunto, anche per la giovane età ci sarà la possibilità di un'attenuazione futura.

A cura di Ida Artiaco
11:38

Requisitoria Pm: "Giulia Cecchettin legata da un doppio filo a Turetta"

Giulia Cecchettin "è legata a Filippo Turetta da un doppio filo" che si concretizza nelle stesse parole della ventiduenne di Vigonovo alle amiche: "vorrei sparire dalla sua vita, ma mi sento in colpa e non so come fare". La vittima "non riesce a sottrarsi alle pressanti richieste" di chi affonderà per 75 volte il coltello contro di lei. È uno dei passaggi della requisitoria del pm di Venezia Andrea Petroni che si prepara a chiedere l'ergastolo per l'imputato.

A cura di Ida Artiaco
11:23

Pm: "Da Turetta atti persecutori già 1 anno prima omicidio di Giulia"

Già un anno prima di essere uccisa, Giulia Cecchettin era vittima di "atti persecutori" da parte di Filippo Turetta. Il pm Andrea Petroni ricostruisce messaggio per messaggio le comunicazioni tra i due ragazzi per arrivare alla conclusione che "con ogni certezza, il reato di atti persecutori e diverse condotte di maltrattamenti erano già consumati". In particolare, il magistrato si riferisce alle "richieste ossessive di Turetta di stare sempre vicini, alle richieste di studiare insieme su zoom, alle richieste di martellanti di non uscire con tizio o caio". "Ci sono già i principi della violenza fisica, ci sono le minacce quando dice ‘la mia vita è finita e anche la tua se non ci laureiamo insieme'".

A cura di Ida Artiaco
11:07

Lette in aula le chat tra Filippo e Giulia: "Se la mia vita finisce la tua non vale niente"

Il pm Andrea Petroni prosegue la requisitoria leggendo i messaggi che Filippo Turetta inviava a Giulia Cecchettin nei mesi precedenti al femminicidio: "Ti farò pentire di tutto il male che mi stai facendo…", "Se la mia vita finisce la tua non vale niente". In altre conversazioni, il 22enne chiede alla fidanzata di rallentare negli studi, così che potessero laurearsi insieme (lui era in ritardo su qualche esame). In un altro scambio, Turetta è infastidito dal fatto che Giulia sia uscita a mangiare una pizza: "Non lo fare, è tantissimo, è il limite". La frase causa una crisi d'ansia alla futura vittima.

A cura di Ida Artiaco
11:01

Pm: "Turetta non voleva suicidio ma manipolare magistrati"

Filippo Turetta non ha mai realmente voluto togliersi la vita, anzi avrebbe cercato di manipolare non solo Giulia Cecchettin ma anche la magistratura cercando di giustificare la sua fuga in Germania col corpo della ragazza sostenendo di avere girovagato in auto per cercare il coraggio di farla finita. Lo sostiene nella sua requisitoria il pm Andrea Petroni. "La prospettazione del suicidio è fatta in modo esclusivamente ricattatorio e, per quello che riguarda la fuga in giro per l'Italia, a mio avviso lui parla della volontà di prendere tempo per trovare il coraggio di farla finita in chiave vittimistica. La verità è che è stata una fuga vera e propria". In ogni caso, aggiunge "che le minacce di suicidio fossero reali o meno sposta poco in tema di configurabilità del reato, quello che cambia è l'azione manipolatoria nei confronti della parte offesa che viene poi proposta anche nei confronti della magistratura".

A cura di Ida Artiaco
10:57

In aula lo zio e la nonna di Giulia a rappresentare la famiglia Cecchettin

A rappresentare la famiglia della vittima ci sono oggi in aula lo zio materno Andrea Camerotto e la nonna Carla Gatto. Assente il papà di Giulia Cecchettin, Gino.

A cura di Ida Artiaco
10:49

Pm Petroni: "Turetta non si costituisce, cancella le prove"

Quando dopo una settimana di fuga, Filippo Turetta viene fermato in Germania e confessa di aver ucciso l'ex fidanzata Giulia Cecchettin "non si sta costituendo, ma ha finito i soldi e si prepara all'arresto cancellando le prove sul suo cellulare". Ne è convinto il pm di Venezia Andrea Petroni che sta tenendo la sua requisitoria. Più che a quanto trovato in auto, il pubblico ministero pone l'attenzione sulle cose di cui si è disfatto l'imputato: "Non c'è il cellulare della vittima, non ci sono i vestiti insanguinati di Turetta" alcuni degli esempi citati dal pm in aula.

A cura di Ida Artiaco
10:40

"Il corpo di Giulia era in una nicchia. Se avesse nevicato, non lo avremmo trovato"

Il corpo di Giulia Cecchettin, coperto da sacchi neri, e abbandonato vicino al Lago di Barcis è stato "trovato in una nicchia, non so come l'abbia trovata l'imputato di notte. Se quella settimana avesse nevicato, noi il corpo lo staremmo ancora cercando", ha spiegato ancora il pm Andrea Petroni che è pronto a chiedere l'ergastolo per Filippo Turetta.

A cura di Eleonora Panseri
10:35

Il pubblico ministero durante la requisitoria: "La vittima aggredita ripetutamente"

Giulia Cecchettin è stata aggredita "ripetutamente" già dal parcheggio di Vigonovo e fino ai venti minuti dopo quando la sagoma della 22enne viene ripresa, a terra, nell'area industriale di Fossó, ha detto ancora il pm Andrea Petroni che sarebbe pronto a chiedere l'ergastolo per Turetta.

Nel parcheggio "Giulia era cosciente e chiedeva aiuto". La ragazza è stata costretta a risalire in auto e prima di arrivare a Fossó, "è stata colpita più volte: sanguinava copiosamente come dimostrano le tracce di sangue nell'auto", ha agigunto il pm.

Il video della telecamera di una ditta mostra soprattutto "la persona inerme in terra che significa che tutta una serie di lesioni, in particolare le 25 lesioni sulle mani, l'immobilizzazione e il silenziamento (con lo scotch, ndr) sono avvenute prima, non hanno ragione di essere dopo".

A cura di Eleonora Panseri
10:30

"L'aggressione a Giulia Cecchettin durata in tutto 6 minuti"

La Fiat Grande Punto arriva a Vigonovo alle 23.08 “dopo aver attraversato i valichi”, alle 23.18 arriva una telefonata alle forze dell’ordine. Un uomo “chiama le forze dell’ordine e descrive una ragazza picchiata che chiede aiuto. ‘Se ne stanno andando e gridava aiuto’, dice”.

Lo ha detto in aula davanti alla Corte d’Assise di Venezia, presieduta da Stefano Manduzio, il pm Andrea Petroni nel corso dell'udienza. “L’aggressione è durata sei minuti – ha aggiunto – Alle 23.18 era già finita”.

Il “lungo dialogo che sarebbe poi sfociato in discussione viene meno perché non c’è stato, tutto è durato sei minuti”. Il giorno successivo, in quel piazzale a Vigonovo, vengono rilevate “tracce di sangue che evidenziano una aggressione dinamica".

A cura di Eleonora Panseri
10:20

Il pm: "Omicidio di Giulia Cecchettin è ultimo atto del controllo esercitato dall'ex"

L'omicidio di Giulia Cecchettin è l'ultimo atto del controllo esercitato dall'ex fidanzato Filippo Turetta, alla sbarra per l'omicidio della 22enne di Vigonovo. Lo ha detto il pubblico ministero Andrea Petroni nella sua requisitoria.

"Il rapporto tra Giulia Cecchettin e l'imputato è caratterizzato da forte pressione, dal controllo sulla parte offesa, le frequentazioni, le amicizie, le uscite" – ha spiegato il pm – quanto accade l'11 dicembre del 2023 è "l'ultimo di quegli atti".

A cura di Eleonora Panseri
10:13

Assente in aula Gino Cecchettin, padre della vittima

In aula non c'è per la prima volta Gino Cecchettin. Il padre di Giulia si era presentato all'udienza precedente, la seconda, e aveva visto dopo un anno Turetta, l'assassino di sua figlia.

L'imputato era comparso per la prima volta davanti ai giudici il 28 ottobre scorso per essere interrogato. La sentenza, una volta sentita l'arringa della difesa, è prevista per il 3 dicembre prossimo.

A cura di Eleonora Panseri
10:10

Iniziata la requisitoria del pubblico ministero Andrea Petroni

"Non ci saranno riflessioni sul femminicidio come tematica o alla Giornata di oggi, simbolo contro la violenza contro le donne, perché in questa sede si accertano solo responsabilità individuali". Così è iniziata la requisitoria, davanti alla corte d'Assise di Venezia, del pubblico ministero Andrea Petroni.

Il pm è pronto a chiedere l'ergastolo per Filippo Turetta, imputato per omicidio volontario pluriaggravato, sequestro di persona e occultamento di cadavere dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin.

"Noi siamo stati sempre prudenti nelle imputazioni, ma la richiesta finale di condanna è la conseguenza inevitabile dell'esito delle indagini" aggiunge il pubblico ministero che sta ricostruendo l'ultimo giorno di vita della ventiduenne di Vigonovo.

A cura di Eleonora Panseri
10:04

Filippo Turetta è presente in aula

Filippo Turetta si è presentato anche oggi, lunedì 25 novembre, nell'aula della Corte d'Assise di Venezia per seguire la terza udienza del processo a suo carico.

Dopo che il pubblico ministero Andrea Petroni terrà la requisitoria, parleranno le parti civili che tutelano i familiari della 22enne, padre, fratello, sorella, nonna e zio.

A cura di Eleonora Panseri
08:43

A che ora comincia oggi la terza udienza del processo Turetta

Questa mattina, a partire dalle 09.30, alla Cittadella della giustizia di piazzale Roma, a Venezia, il pm Andrea Petroni pronuncerà la requisitoria finale, che potrebbe concludersi con una richiesta di ergastolo per Filippo Turetta. 

A cura di Ida Artiaco
08:30

La storia del femminicidio di Giulia Cecchettin

Giulia Cecchettin è scomparsa a 22 anni l'11 novembre 2023 in Veneto insieme all'ex fidanzato Filippo Turetta. Una settimana dopo il corpo senza vita della ragazza è stato rinvenuto nei pressi del lago di Barcis, a Pordenone, dopo 7 giorni di ricerche, mentre il giovane è stato fermato in Germania, vicino a Lipsia, e arrestato. È accusato di omicidio volontario aggravato e sequestro di persona.

A cura di Ida Artiaco
08:20

Quando arriverà la sentenza contro Filippo Turetta

La sentenza per Filippo Turetta dovrebbe arrivare secondo il programma il 3 dicembre. Oggi il pm Petroni dovrebbe fare richiesta di condanna.

A cura di Ida Artiaco
08:10

Filippo ossessionato da Giulia: annotava tutte le sue abitudini

Nel cellulare di Filippo Turetta sono stati trovati centinaia di file in cui il ragazzo annotava tutte le abitudini di Giulia Cecchettin, la ex fidanzata 22enne che lui stesso ha ucciso l'11 novembre 2023. Si tratta di documenti inediti che la trasmissione di Rete 4 Quarto Grado ha mostrato per la prima volta durante la messa in onda lo scorso 15 novembre.

Il giovane annotava nelle sue note tutto quello che Giulia faceva, persino la durata delle docce, un saluto fatto a un'altra persona, la merenda, come viene mostrato nel corso della trasmissione.

A cura di Ida Artiaco
08:05

Cosa c'è scritto nel memoriale di Filippo Turetta scritto in carcere

Il memoriale scritto da Turetta e presentato nell'ultima udienza del processo è composto di oltre ottanta pagine, alcune scritte a mano altre al computer, all’interno delle quali raccoglie i propri pensieri, anche dietro consiglio dei suoi avvocati, come premette. Descrive il femminicidio di Giulia Cecchettin, le ragioni (le sue) che lo hanno portato a compiere quel gesto, le fasi che lo hanno preceduto e succeduto.

A cura di Ida Artiaco
08:03

Cosa rischia Filippo Turetta per l'omicidio di Giulia Cecchettin

Come ha spiegato a Fanpage.it l‘avvocato penalista Daniele Bocciolini, "Filippo Turetta in caso di condanna, rischierebbe sicuramente la pena massima prevista, ovvero l’ergastolo. Non è pertanto possibile l'accesso al rito abbreviato con il conseguente sconto di pena di 1/3. Considerato che prima deve essere celebrata l’udienza preliminare, la prima udienza del processo verrà celebrata sicuramente dopo l’estate, entro ottobre/ novembre".

A cura di Ida Artiaco
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