
Il premier time di Giorgia Meloni dal Senato si è concluso: il question time prevedeva interrogazioni a risposta immediata. I temi delle interrogazioni presentate dai partiti sono stati diversi: i negoziati per i dazi e i rapporti con Trump, ma anche il caro bollette e le riforme. C'è stato un botta e risposta Meloni-Renzi al premier time, sul tema delle riforme costituzionali. Il leader di Iv: "Ha detto ‘Non mi dimetterò se i cittadini sfiduciano una legge del governo’. Ma davvero lei pensa che valga di più il voto di fiducia in Parlamento che non il voto di fiducia dei cittadini?". Meloni ha risposto con tono sarcastico: "Lo farei anche volentieri – ha scandito – ma non farei mai niente che abbia già fatto lei"
Cosa non torna nelle risposte che Giorgia Meloni ha dato al Senato al premier time
In più di una risposta la presidente del Consiglio – che si parlasse di liste d'attesa, di migranti o di spese militari – è stata poco chiara oppure ha ignorato almeno in parte la realtà, per far fare bella figura al governo. Abbiamo controllato i passaggi più importanti per chiarire quali affermazioni di Meloni non stavano in piedi.
Borghi (Lega): "Meloni allineata con noi sulle spese militari, basta non si parli di esercito europeo"
La presidente del Consiglio è allineata al pensiero della Lega sulle spese militari, "assolutamente", ha garantito il deputato del Carroccio Claudio Borghi. "Poi l'importante è che non si parli più dell'esercito europeo, perché quella era la nostra preoccupazione principale". L'esercito europeo è un tema su cui invece Forza Italia in passato ha puntato con decisione. Ma per adesso lo scontro tra i due partiti della maggioranza sul tema si è fermato, nonostante le forti distanze.
Conte attacca anche la "supercazzola" di Meloni sulle spese militari: "Voi avete capito cosa ha detto?"
"Sulle spese militari, sul piano di riarmo voi avete capito cosa ha detto Meloni?". Giuseppe Conte ha parlato ancora dell'intervento di Giorgia Meloni in Senato dicendo che la risposta sul tema delle spese militari è stata una "supercazzola". Poi ha insistito: "Si è impegnata con Trump a portare al 2% adesso, ma dove li prende questi 2 miliardi mancanti, dopo che hanno tagliato scuola, sanità, istruzione e lavoro? In Italia abbiamo gli stipendi più bassi e noi buttiamo miliardi su miliardi sulle armi?".
Conte: "Meloni scollata dalla realtà, italiani spalmano sul pane lo spread?"
"Ho visto una Meloni veramente irriconoscibile, scollata dalla realtà", ha detto Giuseppe Conte riguardo al premier time. "Di fronte ai dati drammatici dell'Istat di oggi, il calo dei consumi dei generi alimentari, perché ormai è certificato anche dai numeri che gli italiani non riescono più a fare la spesa, e lei risponde con i dati dello spread, con le valutazioni delle agenzie di rating. Ma è fuori di testa? Cosa spalmano gli italiani sul pane, lo spread?"
Schlein: "Con che faccia Meloni continua a mentire agli italiani?"
"Con che faccia Giorgia Meloni torna in Parlamento per continuare a mentire agli italiani, peraltro proprio sulla sanità, sul diritto alla salute delle cittadine e dei cittadini?". Lo ha dichiarato Elly Schlein, segretaria del Pd, commentando le risposte della presidente del Consiglio in Senato. "Quasi un anno fa, a pochi giorni dalle elezioni europee, Meloni ha varato un decreto fuffa che non aggiungeva un euro per tagliare le liste d’attesa. Oggi in Aula al senato ha fatto il solito scaricabarile, questa volta addossando le responsabilità alle Regioni. Basta, la smetta di scappare e prenda atto delle conseguenze delle sue azioni: i tagli alla sanità pubblica di questo governo devono finire, ci sono quasi 5 milioni di italiani che non riescono a curarsi. Sulla salute non si scherza, Giorgia Meloni addirittura mente".
Boccia (Pd): "Sulle bollette il governo non ha fatto nulla, solo propaganda"
"Mentre noi le chiediamo quali misure intenda adottare per neutralizzare in bolletta i maggiori costi dell'energia lei ha promesso a Trump di acquistare più gas Gnl. Davvero un affare". Lo ha detto il capogruppo Pd al Senato Francesco Boccia. "Il suo governo ha varato il decreto bollette che non risolve il problema del costo per la maggioranza delle famiglie e non affronta in modo strutturale i problemi delle imprese, Confindustria lo ha definito una ‘pazzia'", ha detto. E ancora: "Il reddito delle famiglie italiane è diminuito in termini reali, aumentano i lavoratori poveri, sono 5 milioni e 694 mila i poveri assoluti, crescono le persone in condizione di fragilità, aumentano le ore di cassa integrazione. Non si può andare avanti con la propaganda: si annunciano riforme, si fanno decreti sulla sicurezza ma non si fa niente per gli italiani e il Paese arranca".
La Russa dice che andrà a votare al referendum dell'8 e 9 giugno su cittadinanza e lavoro
"Penso di sì, penso che andrò a votare". Così il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano se intendesse seguire l'indicazione data dal centrodestra, cioè di disertare il referendum dell'8 e 9 giugno che riguarda la riforma della cittadinanza e delle norme sul lavoro. "Ci sto riflettendo. Però chi non vota esercita un suo diritto, quello di non votare", ha specificato. E a chi gli ha chiesto so avrebbe votato per il sì o per il no: "Il voto è segreto".
Il Pd chiede che ora il governo Meloni venga in Aula a dire cosa pensa su Gaza
"L'urgenza della tragedia in corso a Gaza ci indurrebbe a chiederle di far sentire la voce del governo, che è silente, su quanto sta avvenendo", ha detto il capogruppo al Senato del Pd Francesco Boccia. "Ma le regole impongono il deposito dei quesiti giorni prima, e la gravità della situazione chiede una discussione approfondita, che non può risolversi in un question time di pochi minuti". Boccia ha chiesto che "il governo venga in aula a dirci quale è la posizione italiana su Gaza", e ha spinto Meloni a convincere il vicepremier Tajani (ministro degli Esteri) a presentarsi presto in Aula per un'informativa: "Un ulteriore silenzio suonerebbe come complicità con le azioni criminali del governo israeliano".
Conte appare nella tribuna del Senato durante la domanda del M5s
All'inizio della domanda del capogruppo del Movimento 5 stelle al Senato, Stefano Patuanelli, il leader M5s Giuseppe Conte si è presentato in tribuna e ha ascoltato la risposta di Meloni. Fonti vicine all'ex presidente del Consiglio hanno detto che la sua presenza in Aula aveva lo scopo di "dare supporto al gruppo di senatori". Conte se n'è poi andato appena Patuanelli ha terminato la replica alla premier.
Meloni al Pd: "Su liste d'attesa faccio appello alle Regioni"
Nel corso del premier time in Senato, rispondendo a un'interrogazione del Partito democratico, sulla vicenda delle liste d'attesa, Giorgia Meloni ha dichiarato così: "Devo fare un appello alle Regioni. Noi ogni anno stanziamo quelle risorse che però vengono gestite dalle Regioni per le liste d'attesa. E allora abbiamo fatto un decreto sulle liste d'attesa per intervenire, eventualmente, con dei poteri sostitutivi quando non si riesce a governare le liste d'attesa. Le Regioni su questo non sono d'accordo, ma gli italiani sappiano che abbiamo queste difficoltà", ha spiegato.
Meloni sulla difesa: "L'Italia non intende utilizzare le risorse dei fondi di coesione"
"Nell' interrogazione chiedevate anche di sapere se l'Italia utilizzerà i fondi di coesione e non intendiamo utilizzare i fondi di coesione tanto per chiarirlo perché è stata anzi l'Italia a impedire che una parte delle risorse dei fondi di coesione venisse automaticamente spostata sul piano della difesa", ha detto Giorgia Meloni, nel corso del premier time nell'Aula del Senato.
Meloni: "Domani incontreremo i sindacati per capire come spendere meglio risorse per sicurezza sul lavoro"
"Domani incontreremo i sindacati e ci confronteremo su come spendere al meglio le risorse per la sicurezza sul lavoro, circa 1,2 miliardi compresi i 650 milioni che abbiamo trovato insieme all'Inail", ha detto Giorgia Meloni al Senato. "Sul tavolo ci sarà anche la nostra proposta di potenziare il sistema di incentivi e disincentivi in base alla loro condotta in materia di sicurezza, ma l'incontro sarà anche per ascoltare le proposte dei sindacati perché penso che sia una di quelle materie su cui lavorare nel merito senza alcun tipo di pregiudizio, ha poi aggiunto Meloni.
"Il governo", ha sottolineato ancora la premier, desidera "contrastare le morti sul lavoro, una piaga che non possiamo più tollerare".
De Cristofaro (Avs): "Da Giorgia Meloni neanche mezza parola su Gaza"
Peppe De Cristofaro, di Avs, nel corso del premier time al Senato, è intervenuto in replica dopo la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. "Presidente Meloni, "Non ha potuto smentire né sulle spese militari né sul gas liquido. Se la cava dicendo che non è subalterna al presidente Trump: io penso esattamente l'opposto. Penso che il suo governo è profondamente subalterno e lo si vede in queste ore. Lei è una dei pochi presidenti del Consiglio, se non l'unica, in Europa che non ha detto, come Trump, mezza parola su quello che sta succedendo Gaza", ha detto.
"Un po' perché evidentemente condivide la politica di Israele, un po' perché è subalterna al presidente degli Stati Uniti e non può proferire verbo. L'internazionale che fate con Trump, con Orban, con Netanyahu non c'entra nulla con l'interesse nazionale", ha poi aggiunto.
Meloni al M5s: "Non raccontiamo una nazione dove tutto è perfetto, ma meglio di quando governavate voi"
"Non raccontiamo una nazione nella quale tutto è perfetto, tutti lavorano… Ma una nazione in cui le cose vanno meglio di quando governavate voi. Perché ne siamo soddisfatti ed evidentemente si poteva fare" ha detto Giorgia Meloni rispondendo al Senato all'interrogazione del Movimento Cinque Stelle che denunciava la ‘narrazione' ottimista del governo a fronte dei dati citati dal capogruppo pentastellato Stefano Patuanelli.
Botta e risposta Renzi-Meloni sulle riforme al Senato
Botta e risposta Meloni-Renzi al premier time al Senato, sul tema delle riforme costituzionali. Il leader di Iv: "Ha detto ‘Non mi dimetterò se i cittadini sfiduciano una legge del governo’. Ma davvero lei pensa che valga di più il voto di fiducia in Parlamento che non il voto di fiducia dei cittadini?". Meloni ha risposto con tono sarcastico: "Lo farei anche volentieri – ha scandito – ma non farei mai niente che abbia già fatto lei".
Meloni: "Su acquisto Gnl da Usa valutiamo in base al nostro vantaggio"
Sull'eventuale acquisto di maggiore quantità di GNL dagli Usa "noi dobbiamo valutare in base alle nostre necessità, dobbiamo valutare in base al nostro vantaggio, proseguendo però una strategia" di diversificazione "che non ha iniziato questo governo". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nel premier question time in Senato, rispondendo a Peppe De Cristofaro di Avs. "Nell'ambito della mia visita a Washington – ha detto ancora – Italia e Stati Uniti hanno sottoscritto una dichiarazione che dice che vogliamo rafforzare la nostra cooperazione in campo energetico. A noi serve anche per continuare quel cammino di diversificazione delle forniture che è stato avviato all'indomani della guerra d'invasione russa in Ucraina. Grazie a questa scelta oggi noi siamo la nazione con il più variegato mix di fonti di approvvigionamento esterno e gli Stati Uniti sono già il secondo mercato di origine del GNL importato in Italia con oltre cinque miliardi di metri cubi importati nel 2024. Partiamo quindi da una collaborazione consolidata che è iniziata con l'amministrazione Biden e che quindi difficilmente può essere venduta come un favore che si sta cercando di fare a Donald Trump. È importante per l'Italia mantenere un'ampia diversificazione delle forniture ma non ci sono impegni in questo senso", ha concluso.
De Cristofaro (Avs): "Meloni subalterna a Trump, silenzio su Gaza"
"La Meloni può raccontarla come vuole, ma non ci ha convinto. La subalternità della destra nei confronti dell'amministrazione americana è clamorosa. E si vede chiaramente anche in queste ore. Meloni è l'unico presidente del consiglio che non ha pronunciato neanche mezza parola su Gaza, niente sul folle piano di Netanyahu. Nulla, silenzio più totale. E lo fa perché ritiene che il comportamento del governo di Israele non sia grave. La moneta con cui paghiamo il prezzo del nostro silenzio su Gaza è l'umanità. Il governo deve tornare in quest'Aula perché ci deve dire con chiarezza cosa pensa del piano di Netanyahu". Lo ha detto in Aula a palazzo Madama il capogruppo dell'Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, nella replica alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. "Nel Paese dei bassi salari, con migliaia di giovani che se ne vanno via ogni anno, con il lavoro ormai povero e precario, con liste di attesa infinite, il governo Meloni butta dalla finestra alcune decine di miliardi per ingrassare la lobby americana delle armi e del gas. Una scelta davvero poco patriottica. Non siamo noi gli anti italiani è Meloni che confonde l'interesse nazionale con l'interesse della sua parte politica. L'Internazionale nera di Trump, Orban e soci non c'entra nulla con gli interessi dell'Italia. Per non parlare del regalo agli oligarchi del web. La verità è che con il governo Meloni i miliardari non pagano mai. Paga solo la povera gente", ha concluso De Cristofaro.
Conti pubblici, Meloni dice che l'Italia è tornata a essere 'attrattiva'
"La recente promozione di S&P, che non accadeva dal 2017, è l'ennesima riprova del lavoro di un governo che ha dato all'Italia la serietà e l'attrattività che merita. Abbiamo smentito le previsioni catastrofiche. Lo testimonia l'ottimo andamento della borsa di Milano, lo dice lo spread che oggi è più che dimezzato rispetto a quando ci siamo insediati. Dati dell'occupazione confermano l'efficacia del governo", lo ha detto Giorgia Meloni in aula rispondendo all'interrogazione del senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri. "È una credibilità che abbiamo costruito con un ottimo lavoro sui conti pubblici, nonostante l'eredità che abbiamo raccolto e un quadro internazionale complesso. La legge di bilancio del 2025 va in questa direzione: attenzione ai conti pubblici senza rinunciare a risorse su sanità e ad abbassare costi che pesano su famiglie come macigni".
Renzi a Meloni: "Sicura che vale più fiducia Aula di quella cittadini?"
"Le riforme costituzionali. Me la chiamo da solo: ah, tu sei quello che ha perso il referendum. Bene, presidente del Consiglio, lei ha detto di no al Titolo V perché voleva abolire le Regioni, ha cambiato idea? Detto, fatto. Ha detto di no al superamento del bicameralismo paritario promettendo che non avrebbe mai fatto una lettura sola in Parlamento e invece anche l'ultima legge di Bilancio, ha messo il Cnel con Brunetta a fare quello che sappiamo e, soprattutto, dice: ‘Io non mi dimetterò se i cittadini sfiduciano una legge del governo'. Davvero lei pensa che valga di più il voto di fiducia in Parlamento che non il voto di fiducia dei cittadini? Io credo che su questo stia facendo il contrario di ciò che ha detto". Lo ha detto il leader di Iv, Matteo Renzi, nel corso del premier time al Senato.
Meloni: "40 miliardi agli Usa? Calcolo totalmente inventato"
"40 miliardi agli Usa? Calcolo totalmente inventato", lo ha detto Giorgia Meloni rispondendo all'interrogazione del senatore di Avs Peppe De Cristofaro. "In questo conto avete preso in considerazione l'impegno preso nei confronti della Nato di raggiungere il 2% del Pil in difesa. Ma questo non è un impegno che ha preso questo governo. Al di là del fatto che io sono convinta che investire in difesa non sia un favore che si fa nei confronti degli americani", ha precisato. "I 10 miliardi di investimenti delle aziende italiane negli Stati Uniti non è una mia promessa, prima di partire per Washington mi sono limitata a fare una ricognizione degli investimenti programmati e li ho utilizzati per ricordare quanto le nostre economie siano interconnesse", ha aggiunto. "La collaborazione con gli Usa per diversificare le forniture è iniziata già con Biden. Penso che sia importante per l'Italia mantenere un'ampia diversificazione delle forniture ma non cui soni impegni in questo senso. L'unica bussola è l'interesse dell'Italia", ha ribadito la premier.
India-Pakistan, Meloni: "Governo pronto riferire in Parlamento"
"Il governo sta seguendo" l'evolversi della situazione che si è creata tra India e Pakistan, "siamo pronti a riferire in Parlamento". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni durante il premier time al Senato commentando la recente escalation tra i due Paesi nel territorio del Kashmir.
Meloni: "Politica estera è chiara, l'Italia è protagonista"
"Posso dire che la politica estera italiana ha avuto in questi anni un'identità chiara a e un protagonismo che ha smentito chi aveva profetizzato un isolamento italiano", lo ha detto Giorgia Meloni in Aula rispondendo all'interrogazione della senatrice di Noi Moderati Micheala Biancofiore. "Sono soddisfatta della presidenza del G7, del tentativo che continuiamo a portare avanti di tenere uniti Ue e Stati Uniti, solo insieme Occidente all'altezza sfide attuali. Siamo e continueremo a essere sempre al fianco dell'ucraina, sosteniamo gli sforzi usa per una pace giusta e duratura. Rinnoviamo l'auspicio che la Russia voglia dimostrare concretamente la volontà di costruire la pace perché Kiev l'ha già fatto", ha proseguito. In Medio Oriente" siamo attenti e appoggiamo il lavoro che i Paesi arabi stanno portando avanti, sono la chiave di volta nella soluzione del conflitto. Contribuiamo al mantenimento della pace in molte situazioni di crisi. Il nostro ruolo principale deve essere quello di contribuire alla rinnovata centralità del Mediterraneo. Penso che il concetto di Mediterraneo allargato deve lasciare lo spazio a quello di mediterraneo globale", ha aggiunto.
Referendum, Schlein: "L'invito all'astensione è tradimento, Meloni ha paura"
"Evidentemente Giorgia Meloni e il governo, che invitano a non partecipare al voto dei referendum dell'8 e 9 giugno, hanno paura". Così la segretaria del Pd Elly Schlein dopo l'invito del governo ad astenersi dal voto dell'8 e 9 giugno per i referendum su lavoro e cittadinanza. "Perché finalmente gli italiani saranno chiamati a esprimersi sulla cittadinanza e sul lavoro- aggiunge-, che la destra in questi due anni e mezzo ha reso sempre più precario, scegliendo di stare dalla parte dei più forti e dimenticando i più ricattabili. Non solo, l'invito all'astensione è un tradimento dei principi costituzionali che fissano il voto come un ‘dovere civico'. Un governo che teme che il popolo possa esprimersi, è un governo che teme il popolo stesso. Noi, come partito democratico, ribadiamo il nostro impegno per i 5 sì ai referendum."
Meloni a Renzi: "Dimissioni se perdo il referendum? Non farei mai niente che ha già fatto lei"
"Sui dossier strategici c'è da dire che abbiamo ereditato delle situazioni che cerchiamo di sistemare una a una. Il premierato sta andando avanti e continuo a considerarla la madre di tutte le riforme. Non dipende da me ma dal Parlamento. La maggioranza procede anche con la riforma della giustizia e sono favorevole all'introduzione delle preferenze sulla legge elettorale. Sulle dimissioni in caso di sconfitta al referendum guardi lo farei, ma non farei mai niente che ha già fatto lei", così Giorgia Meloni ha risposto all'interrogazione del leader di Italia Viva, Matteo Renzi durante il premier time al Senato.
Calenda a Meloni: "Rischiamo di diventare nazione di serie C"
"Se pensiamo di affrontare questa fase della storia con un esercito che ha una media di 59 anni e che non ha sufficienti capacita' operative, diventiamo una nazione di serie C. Che io lo debba ricordare alla destra italiana mi sembra surreale". Carlo Calenda, segretario di Azione, lo ha detto nell'Aula del Senato, replicando al premier question time alle parole del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sulle spese per la difesa.
Femminicidi, Meloni: "C'è specificità, donne uccise perché tali"
"Il governo sta portando avanti un'azione di sistema per tutelare le vittime e contrastare questo sistema. Stiamo lavorando sulla diffusione del 1522, il numero antistalking, sulla formazione di chi lavora sul campo, sulla protezione dei minori", lo ha detto Giorgia Meloni durante il premier time al Senato. "Abbiamo promosso leggi importanti: la prima rafforza le misure di prevenzione e le rende più tempestive, la seconda introduce il reato di femminicidio. Non l'abbiamo fatto perché riteniamo che uccidere un uomo sia meno grave di uccidere una donna, ma per riconoscere che nella violenza contro le donne c'è una specificità, cioè che moltissime donne muoiono solo perché sono donne", ha precisato.
Al premier time in Senato presenti 10 ministri: non ci sono Salvini e Tajani
Al premier question time al Senato, seduti tra i banchi del governo oltre alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ci sono Daniela Santanchè, Paolo Zangrillo, Maria Elisabetta Alberti Casellati, Roberto Calderoli, Orazio Schillaci, Eugenia Roccella, Carlo Nordio, Andrea Abodi, Luca Ciriani e Alfredo Mantovano. Tra gli assenti i due vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini.
Meloni in Aula: "Nel 2025 l'Italia raggiungerà il target del 2% del Pil in difesa"
"L'Italia e l'Europa devono rafforzare le proprie capacità difensive per rispondere alle responsabilità cui sono chiamate anche in ambito Nato: lo ribadisco in questa sede con la coerenza di chi da patriota ha sempre sostenuto un principio semplice, cioè che libertà ha un prezzo e se fai pagare a un altro la tua sicurezza non sei tu a decidere pienamente del tuo destino e non c'è "la possibilità stessa di difendere appieno i propri interessi nazionali", lo ha detto Giorgia Meloni rispondendo in aula all'interrogazione del leader di Azione Carlo Calenda sulle spese per la difesa . "Questa convinzione mi ha spinto a credere nella necessità di un pilastro europeo nell'alleanza atlantica da affiancare a quello statunitense. È arrivato il momento che la Nato dia particolare attenzione al fianco sud, importante in un momento di minacce ibride. Rafforzare la difesa non significa solo incrementare gli armamenti ma anche protezione delle catene del valore, cybersicurezza e presidio delle infrastrutture", ha proseguito. L'Italia raggiungerà il target del 2% del Pil in difesa nel corso del 2025. Mantenere gli impegni è fondamentale per farsi rispettare".
Inizia il premier time con Meloni
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è arrivata in Senato dove è appena iniziato il premier time con la premier Giorgia Meloni.
A che ora inizia il premier time di Giorgia Meloni al Senato
Il premier time inizierà alle ore 13.30. L'orario è stato anticipato rispetto ai question time ‘ordinari', che solitamente iniziano alle ore 15. Da quel momento il Senato si dedicherà unicamente alle domande per la presidente del Consiglio, fino a quando l'elenco non sarà terminato.