
Gli aggiornamenti in diretta sulla guerra tra Israele e Iran oggi, 19 giugno 2025 nel settimo giorno di conflitto. Ondata di missili su Israele: colpiti edifici a Tel Aviv, Holon e Ramat Gan, mentre a Gerusalemme suonano le sirene d'allarme. Un razzo ha centrato l'ospedale Soroka di Beer Sheva: "Lo abbiamo colpito per errore" dice l'Iran.
Intanto Israele ha attaccato il reattore iraniano di Arak, ma Teheran assicura che non vi è rischio di radiazioni. Khameini: "Non ci arrenderemo mai". Secondo Bloomberg, gli Stati Uniti si preparano a un possibile attacco all’Iran entro il fine settimana. Media Usa: "Trump approva piani di guerra", il capo dell'AIEA: “Nessuna prova che l’Iran si stesse dotando di un’arma nucleare”.
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Netanyahu: "Uccidere Khamenei? Tutte le opzioni sono aperte"
"Tutte le opzioni sono aperte, è meglio non parlarne sui media". Così il premier israeliano Benyamin Netanyahu, in visita all'ospedale Soroka colpito questa mattina da missili iraniani, ha risposto alla domanda se pensa che sia il momento per eliminare la Guida suprema iraniana Ali Khamenei. Riguardo alla partecipazione degli Stati Uniti agli attacchi in Iran, il primo ministro ha affermato che "dipende da Trump, lui conosce il gioco". Sul rovesciamento del regime degli ayatollah, Netanyahu ha affermato che "2.500 anni fa Ciro liberò il popolo ebraico, ora il popolo ebraico sta aiutando il popolo persiano a liberarsi".
Israele accusa l'Iran: "Questa mattina ha usato una bomba a grappolo"
L'esercito israeliano ha annunciato ufficialmente che uno dei missili iraniani caduti questa mattina in Israele era "un missile in grado di disperdere piccole munizioni che si propagano su un'area relativamente ampia", la cosiddetta bomba a grappolo. E ha avvertito: "Alcune delle munizioni potrebbero rimanere a terra e non esplodere. Non toccate gli oggetti caduti o sospetti: chiamate immediatamente i soccorsi".
Khamenei: "Il coinvolgimento degli USA dimostra la debolezza di Israele"
"Il fatto stesso che gli americani, amici del regime sionista, siano entrati in scena e stiano dicendo queste cose è un segno della debolezza e dell'incapacità di quel regime". Lo ha affermato la Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, nel contesto del conflitto tra Israele e la Repubblica islamica. "Vorrei dire alla nostra cara nazione che se il nemico percepisce che lo temete, non vi lascerà andare. Continuate a comportarvi come avete fatto finora, continuate a comportarvi con forza", ha aggiunto il leader iraniano in un messaggio su X.
Il premier iraniano: "Affronteremo questi giorni grazie alla solidarietà e all'empatia"
"Affronteremo questi giorni difficili grazie alla solidarietà e all'empatia". L'ha detto il presidente iraniano Masoud Pezeshkian in un messaggio alla popolazione. "Cara nazione iraniana, tutti i ministri e le organizzazioni governative sono state incaricate di garantire assistenza con tutte le loro possibilità e risorse, in linea con la vostra pazienza e il vostro sostegno".
L'Ambasciatore iraniano: "Pronti a discutere con gli USA in Vaticano"
"Se la Santa Sede lo proponesse, sarei il primo a garantire la disponibilità dell'Iran a sedersi intorno a un tavolo in Vaticano con gli Stati Uniti per discutere sul nucleare". L'ambasciatore della Repubblica islamica dell'Iran presso la Santa Sede, Mohammad Hossein Mokhtari, risponde positivamente – in un'intervista ad Avvenire – alla disponibilità vaticana a "far incontrare i nemici" annunciata da Leone XIV. A una condizione, però, avverte il rappresentante diplomatico di Teheran in Vaticano: "È necessario che si fermi l'aggressione del regime sionista". "L'Iran stava già dialogando con gli Usa proprio sul versante nucleare – sottolinea Mokhtari -. E forse saremmo arrivati anche a un accordo se Netanyahu con il suo governo non ci avesse attaccato. La nostra volontà all'incontro c'è sempre stata. Ma il regime sionista ha voluto sabotare i colloqui. Secondo gli statuti dell'Onu, siamo di fronte all'aggressione di uno Stato indipendente. Anzi, è un membro delle Nazioni Unite che colpisce un altro membro Onu". "C'è una chiara violazione del diritto internazionale. Però nessuno si è mosso anche dopo l'uccisione di centinaia di civili. Gli organismi internazionali nati per assicurare pace e stabilità al mondo si voltano dall'altra parte quando si tratta di Israele: accade anche per il genocidio di Gaza dove non possono neppure entrare gli aiuti umanitari. Comunque, come ha affermato il nostro ministro degli Esteri, non appena si fermerà l'aggressione, riprenderemo il dialogo", aggiunge.
Sono almeno 240 i feriti israeliani negli attacchi dell'Iran
È salito ad almeno 240 il numero delle persone rimaste ferite questa mattina negli attacchi missilistici iraniani su Israele, di cui quattro in gravi condizioni. Lo riferisce il Ministero della Salute israeliano. L'Iran ha colpito l'ospedale Soroka di Beersheba. A Holon, due edifici sono stati colpiti, con danni collaterali segnalati alle strutture circostanti. A Ramat Gan, quattro edifici sono stati danneggiati e diverse strutture vicine sono state evacuate a causa di timori sulla stabilità strutturale. In un altro sito di impatto a Jaffa, diverse abitazioni sono state danneggiate.
Katz: "Khamenei non può continuare ad esistere"
La Guida suprema iraniana Ali Khamenei "non può essere autorizzato a continuare a esistere": lo ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano Israel Katz a Holon, un sobborgo di Tel Aviv colpito questa mattina da un attacco missilistico iraniano. "Khamenei dichiara apertamente di voler distruggere Israele. Considera la distruzione di Israele un obiettivo", ha detto ai giornalisti aggiungendo: "Non può essere autorizzato a continuare a esistere un uomo simile".
La Russia mette in guardia dai rischi che comporterebbe ingresso Stati Uniti nella guerra contro l'Iran
La Russia ha messo in guardia dai rischi che comporterebbe un ingresso degli Stati Uniti nella guerra di Israele contro l'Iran. "Sarebbe un passo pericoloso dalle conseguenze negative imprevedibili", ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova.
Francesi in fuga dal conflitto: le indicazioni del governo per lasciare Iran e Israele
Nel settimo giorno di guerra tra Iran e Israele, il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot ha annunciato le opzioni disponibili per i cittadini francesi che intendono lasciare le aree coinvolte: chi si trova in Iran potrà uscire dal Paese "senza bisogno di visto" passando attraverso l'Armenia o la Turchia, dove "le frontiere sono aperte", ha spiegato Barrot. Per coloro che invece si trovano in Israele, il ministro suggerisce di attraversare via terra i confini con Giordania o Egitto e raggiungere da lì gli aeroporti locali tramite autobus. Il governo francese ha inoltre previsto un volo speciale in partenza da Amman "alla fine della settimana" per facilitare il rimpatrio.
Xi a Putin: "Cessate il fuoco tra Israele e Iran è la priorità assoluta"
Nel corso del colloquio telefonico con il presidente russo Vladimir Putin, il leader cinese Xi Jinping ha ribadito che "l’uso della forza non è la via giusta per risolvere le controversie internazionali". Lo riportano i media statali cinesi, sottolineando come per Pechino il cessate il fuoco nel conflitto tra Israele e Iran rappresenti "l’assoluta priorità".
Tajani: "Non ci sono pericoli imminenti per i nostri militari"
"La situazione nell'area mediorientale è in generale preoccupante, ma non ci sono pericoli imminenti per i nostri militari" a dirlo il ministro Antonio Tajani a Taormina, in risposta ad alcuni giornalisti che chiedevano di eventuali rischi per i militari italiani presenti in Medio Oriente.
Putin e Xi Jinping chiedono soluzione negoziata tra Iran e Israele
Vladimir Putin e Xi Jinping hanno avuto oggi un colloquio telefonico durante il quale avrebbero condannato gli attacchi israeliani sull'Iran e avrebbero anche chiesto una soluzione negoziata del conflitto. A riferirlo Yuri Ushakov, il consigliere presidenziale russo, citato dall'agenzia Ria Novosti.
Katz: "Un dittatore come Khamenei non può continuare a esistere"
"Un dittatore come Khamenei, che guida l'Iran e ha scritto la distruzione di Israele sulla sua bandiera, non può continuare a esistere" a dirlo il ministro della Difesa israeliano Israel Katz.
Ministro esteri iraniano conferma incontro con funzionari europei per domani
Abbas Araqchi, ministro degli Esteri iraniano, avrebbe confermato la notizia di un incontro previsto tra la sua delegazione con i funzionari europei a Ginevra. Secondo quanto riferisce la Tv Al Arabiyariunione, l'incontro si terrà domani, 20 giugno.
Il capo della diplomazia iraniana ammonisce poi gli Stati Uniti dal prendere parte attiva al conflitto in corso per evitare un'ulteriore escalation della guerra.
Calenda: "Iran fa dimenticare Gaza che fa dimenticare l'Ucraina, dobbiamo tenerle in mente tutte quante"
"Siamo qui oggi per ricordare che c'è una guerra in Ucraina che è quella che ci riguarda più da vicino geopoliticamente. E che rispetto a questa guerra, che si fa sempre più efferata dal lato russo, noi abbiamo chiaramente una posizione degli Stati Uniti d'America guidati da Trump che si avvicina sempre di più alla Russia. E se noi vogliamo essere indipendenti e non vogliamo diventare i pedalini di Trump o i pedalini di Putin, oggi dobbiamo purtroppo essere in grado di difenderci da soli. Siccome ogni giorno purtroppo c'è una catastrofe nuova, e dimentichiamo quelle precedenti, l'Iran fa dimenticare Gaza che fa dimenticare l'Ucraina, dobbiamo tenerle in mente tutte quante", a dichiararlo Carlo Calenda, il leader di Azione, a margine della presentazione del libro ‘Perché combatte l'Ucraina' di Michele Chiaruzzi e Sofia Ventura.
Salgono a 76 i feriti nel centro e nel sud di Israele per i missili di Teheran
Sarebbe salito a 76 feriti il bilancio in Israele dell'attacco di missili balistici iraniani. A riferirlo sono stati i servizi d'emergenza. I missili hanno colpito l'ospedale Soroka a Be'er Sheva, ed edifici a Ramat Gan e Holon, nelle prossimità di Tel Aviv.
Teheran accusa l'Aiea: “Complice della guerra di aggressione israeliana”
Nuove tensioni tra l’Iran e l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea). Teheran ha duramente criticato l’agenzia dell’ONU, accusandola di aver preso parte, almeno sul piano politico, a quella che definisce una “guerra di aggressione” da parte di Israele. Le accuse arrivano dopo la pubblicazione di un rapporto dell’Aiea, diffuso prima dell’inizio del conflitto armato tra Iran e Israele, in cui si denunciava il mancato rispetto, da parte di Teheran, degli obblighi previsti dal regime di non proliferazione nucleare: "Avete tradito il Trattato di non proliferazione e trasformato l’Aiea in un partner di questa guerra ingiusta", ha scritto su X il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmaeil Baqaei, in un messaggio diretto al direttore dell’agenzia, Rafael Grossi.
Ex presidente Iran a Trump: "Se ci attacca morirà"
Il presidente americano Donald Trump andrà incontro a "una morte umiliante" se gli Usa si uniranno a Israele nell'attacco all'Iran. Parola dell'ex presidente iraniano Ebrahim Raisi, una cui nota viene ripresa oggi da Iran International, canale d'informazione legato all'opposizione all'estero con base a Londra. "Trump – avverte Raisi – deve ancora rispondere del sangue di Qasem Soleimani (l'ex comandante della Guardia Rivoluzionaria Islamica ucciso in Iraq nel 2020, ndr) ed è atteso dalla vendetta della nazione iraniana. Una morte umiliante lo aspetta (se attacca), e sarà sicuramente abbattuto dalla mano del mondo oppresso".
Domani a Ginevra i ministri Ue incontrano Abbas Araghchi per discutere il programma nucleare iraniano
I ministri degli Esteri di Francia, Germania e Regno Unito, insieme all’Alta Rappresentante Ue per la Politica Estera Kaja Kallas, si incontreranno domani a Ginevra con l’omologo iraniano Abbas Araghchi. Lo hanno confermato fonti diplomatiche europee, sottolineando che il confronto sarà incentrato sul programma nucleare di Teheran.
Iran, blackout dei principali siti web dopo timori di attacchi informatici israeliani
Teheran ha imposto un blackout ai principali siti web iraniani, rendendoli irraggiungibili da questa mattina. Lo riferisce l’organismo britannico di monitoraggio della rete NetBlocks, che collega l’interruzione alle misure preventive adottate dalle autorità iraniane in seguito al timore di possibili infiltrazioni o sabotaggi informatici da parte di Israele. Secondo fonti dell’opposizione iraniana all’estero, milioni di cittadini non riescono ad accedere ai servizi online, mentre numerosi portali con sede in Iran risultano inaccessibili anche dall’estero.
Teheran nomina Karami nuovo comandante delle Forze di Terra dei Pasdaran dopo la morte di Salami
Il generale Mohammad Karami è stato nominato nuovo comandante delle Forze di Terra dei Pasdaran, le forze armate d’élite della Repubblica Islamica. A darne notizia è l’agenzia iraniana Isna. Karami subentra al generale Mohammad Pakpour, che ha assunto il comando generale dei Guardiani della Rivoluzione in seguito alla morte del generale Hossein Salami.
Iran International: "Internet totalmente bloccato nelle ultime 12 ore"
In Iran nelle ultime 12 ore internet è stato completamente bloccato. A riferirlo a Iran International è un ricercatore specializzato in sicurezza digitale e internet, Alireza Manafi. "Internet è stato completamente bloccato in Iran nelle ultime 12 ore. Naturalmente, la Repubblica Islamica ha già compiuto notevoli sforzi per limitare l'accesso a internet con misure come il blocco generalizzato delle VPN", ha dichiarato l'esperto.
Netblocks, che monitora la situazione di internet in diversi Paesi, aveva precedentemente annunciato che i dati mostrano che l'accesso a internet in Iran e' stato completamente bloccato per oltre 12 ore. Un blocco attuato dalle autorita' per, argomentano, difendersi dagli attacchi haker del rivale israeliano.
Peskov: “Mosca resta in equilibrio tra Iran e Israele. Coinvolgimento Usa sarebbe escalation pericolosa”
La Russia mantiene canali diplomatici aperti sia con l’Iran sia con Israele. Lo ha ribadito il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, parlando con i giornalisti durante il Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo. "Abbiamo una partnership con Teheran e relazioni di fiducia con Israele", ha sottolineato Peskov, evidenziando il delicato equilibrio mantenuto da Mosca nel contesto delle crescenti tensioni in Medio Oriente.
Il portavoce ha inoltre lanciato un monito contro un eventuale intervento diretto degli Stati Uniti nel conflitto tra Iran e Israele: secondo Peskov, ciò innescherebbe "una spirale di escalation estremamente pericolosa". Ha poi chiarito che il recente trattato di partenariato strategico firmato tra Russia e Iran non contempla alcuna forma di supporto militare. Anche da parte di Teheran, ha aggiunto, non sono giunte richieste in tal senso.
Hezbollah: "Sconsiderate le minacce di morte a Khamenei"
"Le minacce di morte" nei confronti della Guida Suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei, "sono sciocche, sconsiderate e hanno gravi conseguenze". Lo ha affermato il movimento sciita libanese Hezbollah, sottolineando che "alcune figure influenti nei loro Paesi sembra che non siano consapevoli della grande importanza di Khamenei". "Queste dichiarazioni sono un insulto a centinaia di milioni di credenti", ha aggiunto il gruppo filo-Teheran.
Ong: "In Iran quasi 650 morti, in maggioranza civili"
Sarebbero almeno 639 i morti e 1.329 i feriti provocati dai raid israeliani condotti in Iran a partire dal 14 giugno. A fornire questo bilancio è la Human Rights Activists News Agency (Hrana), organizzazione indipendente iraniana che monitora le violazioni dei diritti umani. Secondo quanto riportato, la maggior parte delle vittime sarebbe composta da civili. Gli attacchi avrebbero colpito 21 province in tutto il Paese. I dati di Hrana, resi pubblici nonostante l’assenza di statistiche ufficiali complete e le restrizioni imposte dal governo iraniano, sono stati rilanciati da Iran International, sito d’informazione con sede a Londra e legato all’opposizione iraniana in esilio.
Medici israeliani: "Attacco iraniano a ospedale crimine di guerra"
Il presidente dell'Associazione medica israeliana, professor Zion Hagay, ha condannato duramente l'attacco missilistico iraniano contro l'ospedale Soroka di Beersheba, definendolo "un crimine di guerra". "Stamattina gli occhi del mondo intero dovrebbero essere puntati sull'ospedale Soroka per capire cosa significhi davvero un crimine di guerra", ha dichiarato Hagay, invitando la comunità medica internazionale a condannare l'attacco. Secondo Hagay, "mentre Israele prende di mira obiettivi di sicurezza, gli iraniani sparano deliberatamente contro i centri abitati per colpire il maggior numero possibile di civili". Ha infine sottolineato che "solo grazie alla preparazione dell'ospedale è stato possibile evitare un disastro molto più grave".
Hamas: "Almeno 18 morti nei raid israeliani a Gaza, 15 colpiti mentre attendevano gli aiuti"
Secondo quanto riferito dalla Protezione Civile di Gaza, gestita da Hamas, almeno 18 persone sarebbero rimaste uccise oggi a causa dei bombardamenti israeliani sulla Striscia. Quindici delle vittime, ha dichiarato all’AFP il capo dell’agenzia Mohammed al-Mughayyir, si trovavano nei pressi di un punto di distribuzione di aiuti umanitari situato nel centro del territorio palestinese. Le altre tre sarebbero state colpite in un attacco aereo avvenuto nell’area di Gaza City, nel nord della Striscia. L’escalation dei raid è cominciata alle prime luci dell’alba.
Missile iraniano ha colpito vecchio reparto chirurgico dell'ospedale Soroka
Il direttore generale del Soroka Medical Center, professor Shlomi Kodesh, ha riferito alla stampa i dettagli dell’attacco missilistico lanciato questa mattina dall’Iran, che ha colpito la struttura ospedaliera di Beer Sheva. "Un missile ha centrato l’edificio che un tempo ospitava il reparto di chirurgia, ormai dismesso e già evacuato nei giorni precedenti", ha dichiarato, secondo quanto riportato dal Times of Israel. Il direttore ha aggiunto che altri edifici del complesso sanitario hanno subito danni significativi. Fortunatamente, al momento dell'esplosione, tutti i pazienti e il personale si trovavano nei rifugi di sicurezza. Le persone rimaste ferite avrebbero riportato solo lesioni lievi, causate principalmente dall’onda d’urto generata dall’impatto.
Capo AEIA: "Nessuna prova di un programma nucleare militare in Iran"
Il direttore generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), Rafael Grossi, ha affermato in un’intervista alla CNN che finora non sono emersi elementi che indichino l’esistenza di un piano coordinato da parte dell’Iran per sviluppare armi nucleari.
Pur riconoscendo l’attenzione costante della comunità internazionale sul programma atomico di Teheran, Grossi ha precisato: “Non abbiamo rilevato segnali concreti che facciano pensare a un’iniziativa sistematica finalizzata alla costruzione di ordigni nucleari”.
Ministro Tajani: "L'Europa deve agire di più e tutta insieme"
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un'intervista a "Il messaggero" dice che l'Europa deve "agire sempre di più e tutta insieme. Guai se i Paesi del nostro continente continuassero a muoversi in maniera separata e non in un'ottica comunitaria. Ricordiamoci sempre che cosa accadde in Libia con la cacciata di Gheddafi. Tutte le rivalita' tra i Paesi europei – aggiunge – ci hanno portato a contare di meno e non di più in quell'area. Dobbiamo mettere in campo un autentico e forte ‘sovranismo europeo' che è la garanzia per tutti gli interessi dei Paesi Ue. La guerra in Iran deve spingerci a questo salto di qualità. Se non lo facciamo, compiamo un grande errore politico che pagheremo a caro prezzo". Il cancelliere Merz dice che Israele in Iran sta combattendo "per tutti noi": "Credo che il capo del governo tedesco voglia dire, ed è così anche per me, che Israele difende un modello di società e di democrazia. La democrazia a mio avviso non è un sistema immune da errori, però è il miglior sistema possibile. E Israele è una democrazia. Non bisogna mai confondere Israele con i suoi governi". "Israele – continua il ministro – ha ragione sulla bomba atomica iraniana. L'Iran ha sempre avuto una linea guida: cancellare lo Stato d'Israele dalla carta geografica. E se Teheran si costruisce la bomba atomica e oltrepassa, come ha certificato l'Onu, la linea rossa, Israele ha il diritto all'autodifesa".