
Gli aggiornamenti in diretta sulla guerra tra Israele e Iran oggi, 18 giugno 2025, nel sesto giorno di conflitto. Human Rights Activists: in Iran circa 600 vittime accertate. Khamenei: "La battaglia ha inizio". Trump: "Sappiamo esattamente dove si nasconde il cosiddetto ‘Leader Supremo'. È un bersaglio facile, ma lì è al sicuro. Non lo elimineremo (non lo uccideremo!), almeno non per ora". L'esercito israeliano afferma di aver attaccato un sito di produzione di centrifughe e diversi impianti di produzione di armi.
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Il capo dell’AIEA Rafael Grossi: "Nessuna prova che l’Iran si stesse dotando di un’arma nucleare"
"Non abbiamo osservato prove che indichino un movimento strutturato verso la produzione di armamenti nucleari" da parte dell'Iran. Lo ha chiarito il direttore generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), Rafael Grossi.
Il Papa: "Con le armi di oggi rischio atrocità peggiori del passato"
"Poiché nella guerra odierna si fa uso di armi scientifiche di ogni genere la sua atrocità minaccia di condurre i combattimenti a una barbarie di gran lunga superiore a quella dei tempi passati". Lo ha detto il Papa al termine dell'udienza generale rinnovando il suo appello alla pace.
L'Iran rivendica l'abbattimento di un F35 israeliano a sud di Tel Aviv
La difesa aerea iraniana avrebbe colpito e abbattuto un caccia F-35 israeliano nella zona di Javadabad, nei pressi di Varamin, località a circa 80 km a sudest di Teheran. Lo ha annunciato il prefetto di Varamin, come riferisce Isna.
L'ayatollah Ali Khamenei: "Dall'Iran nessuna pietà nei confronti dei leader israeliani"
In un post pubblicato sulla piattaforma X, la Guida Suprema iraniana, ayatollah Ali Khamenei, ha dichiarato che il suo Paese non mostrerà "alcuna pietà" nei confronti dei leader israeliani, promettendo una "risposta forte" contro quello che ha definito "il regime terrorista sionista".
Le parole di Khamenei arrivano poche ore dopo le dichiarazioni del presidente statunitense Donald Trump, che ha chiesto la "resa incondizionata" della Repubblica Islamica e ha lasciato intendere che gli Stati Uniti sarebbero in grado di colpire direttamente il leader iraniano. L’ennesimo scambio infuocato che accresce la tensione già altissima in Medio Oriente, alimentando timori di nuove escalation militari.
L'Iran: "La nostra risposta a Israele sarà graduale. Non abbiamo ancora mostrato tutto il potenziale"
La Repubblica Islamica non ha ancora messo in campo tutto il suo arsenale. Lo ha dichiarato Abbas Moghtadaei, influente parlamentare iraniano e vicepresidente della commissione esteri e sicurezza nazionale, in un’intervista rilasciata all’agenzia Ilna e rilanciata anche da Iran International, sito vicino all'opposizione in esilio.
Secondo Moghtadaei, la strategia di Teheran contro Israele è quella di procedere “passo per passo”, lasciando intendere che le recenti azioni, tra cui il lancio dei primi missili ipersonici, non rappresentano il culmine della risposta iraniana. “Abbiamo altre sorprese nel nostro carniere”, ha affermato, lasciando intravedere ulteriori sviluppi nella già tesa escalation mediorientale.
Dall'Iran a Israele più di 400 missili da venerdì scorso, colpiti 40 siti
Sarebbero più di 400 i missili e centinaia i droni lanciati dall'Iran verso Israele da venerdì scorso, secondo quanto riferito dall'ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
Gli attacchi hanno colpito 40 siti in tutto Israele, è stato precisato, con il conseguente deposito di quasi 19.000 richieste di risarcimento danni all'autorità fiscale. Finora, 24 persone sono state uccise in Israele, più di 800 sono rimaste ferite e oltre 3.800 persone sono state evacuate dalle loro case, ha dichiarato l'ufficio del premier. Almeno 224 persone sono state uccise in Iran da venerdì, hanno invece precisato le autorità iraniane.
Secondo il Wall Street Journal Israele sta esaurendo le scorte di missili intercettori "Arrow"
Secondo il Wall Street Journal Israele sta esaurendo le scorte di missili intercettori difensivi "Arrow". Il giornale, che cita un funzionario statunitense, solleva preoccupazioni sulla capacità del Paese di contrastare i missili balistici a lungo raggio dell'Iran.
Gli Stati Uniti dispongono sia di sistemi di difesa missilistica Patriot basati a terra che di sistemi di difesa aerea terminale ad alta quota (Thaad) in Medio Oriente, in grado di intercettare missili balistici. Anche i cacciatorpedinieri della Marina statunitense hanno abbattuto in questa fase i missili.
L'Iran: "Abbiamo il controllo dei cieli di Israele"
L'Iran ha dichiarato di avere "il controllo" dei cieli di Israele dopo i raid della notte scorsa. In un messaggio al Paese, il colonnello Iman Tajik, portavoce dell'Operazione Vera Promessa 3, ha dichiarato che i "missili Fatah di prima generazione" usati nell'attacco hanno "superato lo scudo di difesa missilistica e scosso più volte il rifugio dei codardi sionisti".
Il portavoce, citato dall'agenzia di stampa Irna, ha aggiunto che "l'attacco missilistico di questa notte ha dimostrato che abbiamo preso il controllo completo sui cieli dei Territori occupati (Israele, ndr) e che i suoi abitanti sono diventati completamente indifesi contro gli attacchi missilistici iraniani".
L'Iran: "Tutti i nostri valichi di frontiera restano aperti"
Tutti i valichi di frontiera sul confine iraniano restano aperti al transito di persone e merci. Lo ha dichiarato il direttore generale dell'ufficio transiti dell'Organizzazione per la manutenzione e i trasporti stradali della Repubblica islamica, Javad Hedayati, nel contesto del conflitto in corso tra Israele e Iran. "Il traffico di viaggiatori e merci procede senza intoppi in tutti i valichi di frontiera e anche gli scambi commerciali con i paesi limitrofi attraverso i confini terrestri procedono normalmente", ha dichiarato il funzionario, riferisce Tasnim, aggiungendo che "gli attacchi israeliani contro l'Iran e la necessità di misure di sicurezza hanno in una certa misura rallentato l'ingresso di passeggeri e merci nel Paese".
Israele: "Oltre 90 persone ferite dagli attacchi missilistici israeliani della notte"
Il ministero della Sanità israeliano ha affermato che oltre 90 persone ferite dall'attacco missilistico iraniano della notte sono state ricoverate. Secondo Israele, l'Iran avrebbe lanciato nella notte due raffiche per un totale di circa 15 missili. Inoltre le Forze di difesa israeliane hanno rivendicato l'abbattimento di tre droni iraniani.
L'ex capo della Cia David Petraeus: "Col cambio di regime in Iran si rischia lo scenario Libia o Yemen"
"Col cambio di regime in Iran si rischia lo scenario Libia o Yemen". Lo spiega in un'intervista a Repubblica David Petraeus, ex capo della Cia e del Central Command, commentando la situazione internazionale con il conflitto tra Israele e Iran. Nethanyahu vuole eliminare "penso il programma nucleare" e non il regime anche se "nessuno verserebbe una lacrima se il regime venisse rovesciato, ma credo che le probabilità che ciò accada non siano elevate – rimarca -. È molto solido. Ci sono centinaia di migliaia di individui nei servizi di sicurezza e milioni nella milizia Basij. Molti altri nella cerchia ristretta del potere hanno tutto l'interesse a preservare il regime e non esiste una forza armata interna organizzata che possa abbatterlo".
Petraeus ha aggiunto che "se l'Iran rispondesse di voler tornare al tavolo delle trattative, dovrebbe accettare le condizioni dall'inviato Witcoff, ovvero non solo rinunciare all'arricchimento, ma smantellare tutto il programma nucleare – prosegue -. Gli Usa sono ora in una posizione molto più forte e credo che Teheran lo riconosca. Israele ha la superiorità aerea, può continuare a distruggere le infrastrutture nucleari, ma anche quelle dell'energia". Secondo l'ex generale "sarà molto doloroso per loro accettare le condizioni dell'accordo sul tavolo, ma l'alternativa sarebbe ancora più dolorosa". Trump ha definito possibile il coinvolgimento americano, la partecipazione al conflitto o la risposta agli attacchi iraniani sono "entrambe ipotesi possibili. Ma più diventa realistico che gli Usa aiutino Israele a distruggere Fordow e gli altri siti, maggiori sono le probabilità che l'Iran torni al tavolo e accetti condizioni che rifiutava prima della campagna militare", conclude.
La Cina evacua i suoi connazionali da Teheran
L'ambasciata cinese in Iran ha organizzato la prima evacuazione di connazionale da Teheran, di fronte al peggioramento della crisi in Medio Oriente. Lo riferiscono i media statali di Pechino, secondo cui l'opzione scelta per il momento è quella "della via del trasporto via terra, per raggiungere il confine con il Turkmenistan".
WSJ: "Trump non ha ancora deciso se gli USA attaccheranno l'Iran"
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump non ha ancora deciso se gli USA si uniranno a Israele negli attacchi contro i programmi nucleari e militari dell'Iran. Lo hanno dichiarato al Wall Street Journal funzionari della Casa Bianca secondo i quali un attacco è una delle diverse opzioni discusse durante un incontro tra il presidente e il suo team per la sicurezza nazionale. Secondo il giornale statunitense Trump spera ancora che la minaccia di un'azione militare porti l'Iran ad accettare le richieste statunitensi nei colloqui sul nucleare.
Human Rights Activists: "In Iran quasi 600 morti"
Gli attacchi israeliani in Iran hanno ucciso circa 600 persone. È quanto riferisce l'organizzazione Human Rights Activists, un gruppo per i diritti umani con sede a Washington. Le vittime sarebbero almeno 585 e i feriti 1.326. Fra i deceduti identificati 239 sono civili e 126 membri delle forze di sicurezza.
Israele afferma di aver colpito centrifughe per il programma nucleare iraniano
Le Forze di difesa israeliane (IDF) affermano di aver colpito i siti di produzione di centrifughe usati per il programma nucleare e di armi dell'Iran.
La Guida Suprema iraniana Ali Khamenei: "La battaglia ha inizio"
"La battaglia ha inizio": con queste parole la Guida Suprema iraniana, Ali Khamenei, ha risposto alle minacce del presidente americano, Donald Trump, che ha intimato a Teheran di accettare "una resa incondizionata". "Alì ritorna a Khaybar", ha scritto Khamenei citato da al Jazeera alludendo al primo califfo dell'Islam sciita e alla sua conquista della città ebraica nel VII secolo. "Con l'aiuto di Allah la Repubblica Islamica trionferà sul regime sionista per volontà di Dio", conclude il post corredato dall'immagine di un uomo armato di spada che varca il cancello di un castello mentre il cielo si riempie di fulmini.