
Gli aggiornamenti dalla guerra a Gaza tra Israele e Hamas: cessate il fuoco sempre più precario. Almeno Sono 104 palestinesi, tra cui 46 bambini e 20 donne, sono stati uccisi nei raid aerei di Israele, interrotti nuovamente ieri. I feriti sono 253, tra cui 78 bambini e 84 donne. Al vertice di Seul Xi Jinping si è congratulato con Donald Trump: "Apprezzo il tuo grande contributo al recente cessate il fuoco a Gaza". Intanto proseguono i raid dello stato ebraico sulla Striscia e le violenze dei coloni in Cisgiordania. Israele ha attaccato anche il sud del Libano.
Israele avanza nel sud della Siria: nuovi lavori militari nel Golan per il progetto “Sufa 53”
Le forze israeliane proseguono nel sud-ovest della Siria le operazioni di scavo e costruzione nel distretto di Quneitra, nelle Alture del Golan. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, i lavori rientrano nel progetto “Sufa 53”, che prevede un terrapieno fortificato di circa 70 km a scopo difensivo. La BBC riferisce che il muro collega postazioni militari israeliane a est della linea Bravo, fissata dall’accordo del 1974. Intanto i militari israeliani avanzano in territorio siriano, istituendo posti di blocco e nuove basi nel Golan.
Corfù, proteste contro la nave da crociera israeliana: “I sionisti non sono i benvenuti"
Circa 250 persone hanno manifestato questa mattina nel porto di Corfù, nello Ionio, per protestare contro l’arrivo della nave da crociera Crown Iris, con a bordo turisti israeliani. I dimostranti hanno esposto uno striscione con la scritta “I sionisti assassini non sono i benvenuti, Palestina libera” e hanno intonato cori per chiedere la fine degli attacchi a Gaza, come riferisce l’emittente statale Ert. Le forze di polizia, dispiegate in massa, hanno impedito l’accesso al molo, permettendo tuttavia lo sbarco dei passeggeri senza incidenti.
Proteste analoghe si erano già verificate due giorni fa nella città portuale di Kalamata, nel Peloponneso, dove la stessa nave aveva fatto tappa. “Nonostante il cessate il fuoco, Israele continua ad attaccare Gaza. Civili innocenti vengono uccisi e non possiamo restare in silenzio”, ha dichiarato al Guardian Christina Lada, insegnante e partecipante alla manifestazione di Kalamata.
Netanyahu incontra vertici Usa: “Con Trump per disarmare Hamas e smilitarizzare Gaza”
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha reso noto di aver incontrato ieri sera, a Kiryat Gat, alti funzionari statunitensi presso il Civil-Military Coordination Center, struttura del Comando Centrale americano (Centcom) incaricata di monitorare il cessate il fuoco a Gaza e coordinare gli aiuti umanitari. Lo riferisce Haaretz. “Stiamo collaborando con gli Stati Uniti per raggiungere l’obiettivo definito con il presidente Donald Trump: disarmare Hamas e smilitarizzare Gaza, garantendo al tempo stesso la sicurezza di Israele”, ha dichiarato Netanyahu.
Turchia, 81 soccorritori bloccati al valico di Rafah: Israele non concede l’autorizzazione per entrare a Gaza
I soccorritori turchi inviati nella Striscia di Gaza per partecipare alle operazioni di recupero delle salme degli ostaggi restano bloccati al valico di Rafah, in attesa del via libera da parte di Israele. A renderlo noto è stato il ministero della Difesa di Ankara, precisando che 81 specialisti dell’Agenzia turca per la gestione dei disastri (Afad) si trovano da giorni sul lato egiziano del confine, pronti a intervenire non appena sarà concessa l’autorizzazione all’ingresso.
“La missione Afad è ancora ferma al confine, Israele non ha ancora rilasciato l’autorizzazione necessaria”, ha dichiarato una fonte turca citata dall’Afp, sottolineando come lo Stato ebraico non stia rispettando pienamente i termini dell’accordo sul cessate il fuoco raggiunto nelle scorse settimane.
Il gruppo di soccorritori, altamente specializzato in operazioni di ricerca e soccorso, era stato inviato per collaborare con le autorità locali nelle operazioni umanitarie all’interno della Striscia. Tuttavia, nonostante la disponibilità della squadra e il coordinamento già avviato con la parte egiziana, l’ingresso nell’enclave palestinese resta sospeso in attesa di un nulla osta da parte israeliana.
La situazione evidenzia le persistenti difficoltà operative sul terreno anche dopo l’annuncio del cessate il fuoco, con gli interventi umanitari ancora vincolati alle autorizzazioni e ai delicati equilibri diplomatici che regolano l’accesso alla Striscia di Gaza.
A Gerusalemme oggi grande manifestazione degli ebrei ortodossi contro la leva obbligatoria
Gerusalemme si prepara a una delle più grandi manifestazioni degli ultimi anni. Nel pomeriggio è attesa una massiccia protesta degli ebrei ultraortodossi contro la leva obbligatoria nell’esercito israeliano. Secondo il Times of Israel, si tratta del primo evento in almeno un decennio che riunisce tutte le sette fazioni Haredim, tradizionalmente restie a manifestare insieme.
Gli organizzatori prevedono la partecipazione di centinaia di migliaia, forse fino a un milione di persone. La mobilitazione nasce in risposta alla recente repressione dei religiosi che rifiutano l’arruolamento nell’Idf: negli ultimi mesi sono stati arrestati oltre 870 ultraortodossi, circa il 7% dei 6.975 dichiarati renitenti alla leva.
L’inizio della manifestazione è fissato per le 14.30 locali (13.30 in Italia), ma già da mezzogiorno (11.00 italiane) si prevedono blocchi stradali e pesanti disagi, con la chiusura dell’ingresso principale alla città.
L'IDF conferma di aver condotto attacchi nel sud del Libano
L'esercito israeliano ha confermato, questa mattina, di aver effettuato attacchi nel Libano meridionale poco tempo fa, affermando di aver preso di mira le infrastrutture di Hezbollah. Secondo l'IDF, tra gli obiettivi c'erano un lanciarazzi e un tunnel di proprietà di Hezbollah nella zona di Mahmoudiyeh, vicino alla città di Jarmaq. L'esercito di Tel Aviv ha affermato che la presenza delle infrastrutture di Hezbollah nella zona “costituisce una violazione degli accordi tra Israele e Libano”.
Il presidente libanese ha ordinato all'esercito di opporsi alle incursioni israeliana nel sud del Paese
Il presidente libanese Joseph Aoun ha ordinato alle forze armate di opporsi a qualsiasi incursione israeliana nel sud del Paese. Dopo il raid israeliano in cui è stato ucciso un dipendente comunale, Aoun ha ordinato all'esercito di "affrontare qualsiasi incursione israeliana nel territorio meridionale liberato, in difesa del territorio libanese e della sicurezza dei cittadini". Aoun ha istruito in questo senso il capo di stato maggiore dell'esercito, secondo una dichiarazione della presidenza.
Il Ministro del Qatar: "Hamas deve rispettare i patti, Israele non deve torturare i detenuti"
Il ministro degli Esteri del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, ha rilasciato un’intervista al quotidiano La Repubblica in cui ha invitato entrambe le parti del conflitto mediorientale a rispettare gli accordi. "Hamas deve rispettare i patti", ha dichiarato il ministro, aggiungendo che “Israele non deve torturare i detenuti”.
Al Thani ha condannato la recente violazione del cessate il fuoco e ha commentato la seconda fase del cosiddetto “piano Trump”: “Sarà un processo complicato, ma il disarmo fa parte dell’accordo. Hamas ha accettato di rinunciare al ruolo di governo, ora deve disarmare per passare alla fase successiva”.
Il ministro ha sottolineato la necessità di garantire sicurezza e un “orizzonte politico” per palestinesi e israeliani. Riguardo alla situazione nelle carceri israeliane, Al Thani ha denunciato “maltrattamenti e torture” ai danni dei detenuti palestinesi, tra cui “malati terminali e paralizzati”, e ha criticato i video diffusi dal ministro israeliano Itamar Ben-Gvir: “Sono scene disumane, inaccettabili nel mondo di oggi”.
Il figlio di Marwan Barghouti accusa Israele: "Persecuzione sistematica contro mio padre in carcere"
Qassam Barghouti, figlio del leader palestinese incarcerato Marwan Barghouti, ha denunciato quella che definisce una “persecuzione sistematica” di Israele contro il padre, detenuto dal 2002 e condannato a cinque ergastoli per il suo ruolo negli attacchi della Seconda Intifada. In un’intervista ad Al Arabiya, il giovane ha parlato di “numerose aggressioni” subite dal genitore e ha accusato lo Stato israeliano di ostacolare la sua liberazione per motivi politici.
Qassam ha inoltre smentito qualsiasi contatto diretto della famiglia con l’amministrazione dell’ex presidente statunitense Donald Trump, pur lanciando un appello a Washington affinché intervenga per il rilascio di Barghouti. Le sue parole arrivano dopo settimane di indiscrezioni su un possibile intervento americano in favore del leader palestinese, già evocato dalla moglie Fadwa in una lettera pubblicata su Time: “Signor Presidente, c’è un vero partner che l’aspetta per realizzare il sogno comune di una pace giusta e duratura”.
Marwan Barghouti, 66 anni, è considerato da molti palestinesi il principale simbolo della resistenza e da diversi analisti un potenziale interlocutore per una futura pace israelo-palestinese.
ANP: "Israele ha eretto quasi mille barriere in Cisgiordania"
Israele ha eretto quasi mille barriere in Cisgiordania soffocando ulteriormente la libertà di movimento dei palestinesi e ostacolandone la vita quotidiana. Lo sostiene la Commissione per la colonizzazione e la resistenza al muro dell'Anp affermando che dall'inizio della guerra a Gaza sono stati installati 916 cancelli, barriere e muri. Tra le nuove barriere ci sono cancelli metallici installati agli ingressi di molti villaggi e città, e tra le città, che bloccano l'accesso. I palestinesi affermano che i cancelli hanno orari di apertura irregolari, e alcuni rimangono chiusi per giorni.
Incursione israeliana nel sud del Libano: ucciso un dipendente comunale a Blida
Secondo fonti locali, nella notte l’esercito israeliano ha condotto un’incursione nel villaggio di Blida, nel Libano meridionale, durante la quale è stato ucciso Ibrahim Salama, un dipendente del municipio.
Le truppe israeliane sarebbero rimaste in città per diverse ore; residenti della zona riferiscono di aver udito urla provenire dall’edificio comunale. L’Agenzia di stampa nazionale libanese ha comunicato che il corpo di Salama è stato consegnato alla protezione civile dopo l’intervento dell’esercito libanese, che ha esaminato il luogo dell’assassinio.
Nonostante non si tratti della prima incursione oltre confine, l’uccisione dell’impiegato comunale è considerata un nuovo atto di escalation nelle tensioni tra Israele e Hezbollah. Le forze israeliane, infatti, violano quasi quotidianamente il cessate il fuoco in vigore dallo scorso novembre.
L'ONU condanna le uccisioni di civili a Gaza City, Khan Younis e Deir al-Balah
Le Nazioni Unite hanno condannato con forza l'uccisione di civili a Gaza in seguito ai recenti bombardamenti israeliani. Lo ha dichiarato il portavoce dell'Onu, Stephane Dujarric. "Il segretario generale condanna fermamente le uccisioni di civili a Gaza a causa dei raid aerei israeliani di ieri, tra cui molti bambini", ha affermato Dujarric durante il consueto briefing. Ieri le forze israeliane hanno condotto attacchi aerei su diverse aree della Striscia, tra cui Gaza City, Khan Younis e Deir al-Balah, dopo che il primo ministro Benjamin Netanyahu aveva ordinato "colpi potenti" in risposta a presunte violazioni della tregua da parte di Hamas, tra cui un attacco a soldati israeliani a Rafah e la cattiva gestione dei resti di alcuni ostaggi.
Raid di coloni e soldati israeliani nei villaggi della Cisgiordania: sequestrati almeno 18 palestinesi
Questa mattina le forze armate israeliane e gruppi di coloni hanno fatto irruzione nella comunità di Al-Hathroura, a est di Gerusalemme, arrestando 18 giovani palestinesi, secondo quanto riportato da Al Jazeera Arabic, che cita il governatorato di Gerusalemme.
Operazioni militari sono state condotte anche nella città di Halhul, a nord di Hebron, e nel campo profughi di Aida, nei pressi di Betlemme. A Nablus, nel nord della Cisgiordania, testate palestinesi riferiscono che i militari israeliani hanno aperto il fuoco contro alcuni giovani nei pressi dell’accademia nel quartiere di Rafidia. Durante un raid vicino all’Università nazionale An-Najah, un uomo palestinese è rimasto ferito da colpi d’arma da fuoco.
Trump: "Attacco israeliano a Gaza è stat atto di rappresaglia"
Il presidente degli Stati uniti Donald Trump ha dichiarato che il recente attacco israeliano contro la Striscia di Gaza, che ha provocato oltre 100 morti, è stato un atto di rappresaglia e che il cessate il fuoco nella regione è ora tornato in vigore. Israele "ha avuto un cecchino e un suo soldato ucciso, e ha reagito con una rappresaglia, quindi vedremo. Ma sì, c'è un cessate il fuoco. Tutto è tornato al cessate il fuoco" ha detto Trump ai giornalisti a bordo dell'Air Force One.
Nuovi raid israeliani a Khan Younis: due morti
Questa mattina le forze israeliane hanno lanciato più di 10 attacchi aerei contro le zone orientali della città di Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale: il bilancio è di almeno due morti. I raid sono stati condotti nonostante l'esercito israeliano avesse annunciato di voler riprendere l'attuazione dell'accordo di cessate il fuoco.