Governo Draghi in crisi. Dopo l'approvazione del decreto Aiuti anche senza la fiducia del Movimento 5 Stelle, il premier è salito al Quirinale da Mattarella. Draghi e il Presidente della Repubblica hanno avuto un colloquio di circa un'ora. In Consiglio dei ministri Draghi ha annunciato le sue dimissioni: "La maggioranza non c'è più". Mattarella le respinge, attese per mercoledì comunicazioni alle Camere.
Il ministro Speranza: "Al Paese non serve un'avventura, la crisi va evitata"
"L'interesse del Paese non è quello di un'avventura, o di una lunga campagna elettorale, ma di una fase di stabilità – ha detto il ministro Speranza a In Onda, su La7 – Il governo Draghi ha dimostrato in questi mesi di lavoro di avere capacita in modo vero e profondo, e sono un punto di forza. In queste ore bisogna lavorare per provare ad evitare una crisi vera".
Renzi: "Spero Draghi rimanga, meglio lui che la Meloni"
"La mia speranza è che rimanga Draghi, in questa situazione meglio lui che la Meloni", ha detto Matteo Renzi, intervenendo a In Onda su La7.
Di Maio allo scoperto: "Insieme per il Futuro vuole raccogliere l'eredità del M5s"
"Insieme per il Futuro vuole raccogliere quella eredità di un Movimento che non esiste più, per fare le cose serie per il Paese". Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a Zona Bianca su Rete 4.
"Non è più il Movimento 5 Stelle, è il partito di Conte", l'attacco di Di Maio
"Credo che in qualche modo si stava pianificando questa crisi da tanto tempo. Io lo chiamo ‘il partito di Conte' perché quello non è più il Movimento 5 Stelle. Mi dispiace dirlo ma noi eravamo un movimento che era nato da una serie di battaglie sociali, si doveva istituzionalizzare, per fare le riforme che servivano al Paese dal governo. Non picconare il governo. Non pianificare crisi contro il governo della settima potenza mondiale". Così il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, al Tg1."Fortunatamente però che tanti elettori del fu movimento e oggi partito di Conte, e tanti parlamentari non la pensano come Conte su quello che ha fatto oggi in aula il Movimento".
Per il Quirinale il rinvio di Draghi alle Camere è un dovere democratico
La scelta di Mattarella di mandare in Parlamento il governo Draghi risponde, nella visione del Quirinale, a un preciso dovere democratico e di trasparenza, dovuto al Paese. È quanto si sottolinea in ambienti del Quirinale dove si ricordano le antiche polemiche per le cosiddette crisi extraparlamentari.
Di Maio avvisa: "Esito di mercoledì in Aula non è scontato, serve maturità"
"Non è scontato l'esito di mercoledì in Aula, dipende dalla maturità", ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio allo speciale del Tg1. "Serve un atto di maturità e non solo di responsabilità da parte delle forze politiche", ha aggiunto. "Spero che domani lo si possa già fare e che ci sia la volontà di farlo".
Colloquio Draghi-Fico dopo le dimissioni
Il presidente della Camera Roberto Fico – ancora in isolamento in quanto positivo al Covid – ha avuto un colloquio telefonico con il presidente del Consiglio Mario Draghi al termine del suo incontro al Quirinale con il Presidente della Repubblica.
La ministra Carfagna: "Nessuno al mondo capirebbe perché in Italia si manda via Draghi"
"La parlamentarizzazione della crisi decisa dal Capo dello Stato, dopo lo strappo del Movimento 5 Stelle, rappresenta per tutte le forze politiche l'occasione di dimostrare la propria responsabilità nei confronti degli italiani, in una fase quanto mai delicata sul piano interno e internazionale – dichiara la ministra Mara Carfagna in una nota – Nessuno, in Europa e nel mondo, capirebbe un'Italia che manda a casa una delle premiership più stimate e credibili dell'Occidente come quella di Mario Draghi".
Tra Mattarella e Draghi c'è totale identità di vedute, dice il Quirinale
In riferimento ad alcune notizie circolate nel pomeriggio si sottolinea che nel colloquio tra il Presidente Mattarella e il Presidente Draghi si è registrata una totale identità di vedute. È quanto afferma una nota dell'ufficio stampa del Quirinale.
Conferenza dei capigruppo convocata lunedì alla Camera
La Conferenza dei capigruppo della Camera dei deputati è convocata lunedì 18 luglio, alle ore 12, presso la Sala della Regina. L'ordine del giorno è comunicazioni del Presidente.
Malpezzi (Pd): "È il momento della responsabilità, Draghi è necessario"
"Ribadiamo che per noi è importante fare chiarezza in Parlamento: mercoledì ogni forza politica potrà dire cosa vuole fare rispetto alla prosecuzione di questa esperienza di governo che noi riteniamo indispensabile per il Paese. Non sono venute meno le profonde ragioni per cui è nato il governo Draghi anzi si sono aggiunte altre drammatiche urgenze. È il momento della responsabilità e della chiarezza". Così la capogruppo al Senato del Partito Democratico Simona Malpezzi.
Chigi: "Dopo decisione di Mattarella Draghi e governo sono nel pieno delle loro funzioni"
Dopo la decisione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella di respingere le dimissioni presentate da Mario Draghi, il Governo è nel pieno delle sue funzioni. Il premier sarà lunedì ad Algeri per il vertice intergovernativo in programma fino a martedì.
Rosato (Iv) contro Conte: "È senza senso delle istituzioni"
"L'annuncio delle dimissioni di Mario Draghi – che il presidente Mattarella ha respinto rinviandolo alle Camere – sta facendo il giro del mondo. Eravamo tornati ad essere credibili e ascoltati e invece ci vogliono far sprecare un'occasione straordinaria per l'Italia. L'inconsistenza e la mancanza di senso delle istituzioni di Giuseppe Conte non bastano a descrivere i motivi di quello che è accaduto. Bisogna aggiungerci che lui cerca le elezioni anticipate, a marzo del prossimo anno non ci arriva, e i suoi parlamentari come nella storia del pifferaio magico lo hanno seguito fino al burrone e si sono buttati". Lo scrive sui social il Presidente di Italia Viva Ettore Rosato.
Cosa succede dopo la crisi di governo
Ci sono tre scenari possibili dopo le dimissioni del presidente Draghi, già respinte dal capo dello Stato: un nuovo governo Draghi, un nuovo governo guidato da un altro tecnico o le elezioni anticipate.
Draghi incontra la presidente del Senato Casellati a Palazzo Madama
Il presidente del Consiglio Mario Draghi è a colloquio a Palazzo Madama con il presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati.
Il ministro Brunetta: "Dobbiamo convincere Draghi a ripensarci, serve responsabilità"
"Con dolore abbiamo ascoltato le parole pronunciate dal presidente Draghi in Consiglio dei ministri. Comprendiamo e rispettiamo le sue decisioni, ma abbiamo, altresì, il dovere di esperire qualsiasi tentativo che possa portarlo a un ripensamento – dice il ministro Brunetta in una nota – Bene, dunque, ha fatto il presidente Mattarella a respingere le sue dimissioni e a invitarlo a presentarsi in Parlamento per rendere comunicazioni. Le forze politiche che hanno a cuore il bene del Paese devono sentire la responsabilità di chiedergli di continuare la sua azione e quella del suo Governo. L’Italia, in questi difficili momenti, non può fare a meno di Draghi. Mercoledì sarà il giorno della verità, davanti agli italiani".
Crisi di governo, il ministro Guerini: "Mercoledì tutti dicano cosa vogliono fare"
"Mercoledì in Parlamento tutti dicano cosa vogliono fare. Con la responsabilità che questo momento richiede". Lo ha detto il ministro della difesa Lorenzo Guerini, a margine della sua visita a Washington Dc.
Iv: "Il Paese può fare a meno di Conte non di Draghi"
"Il Paese non può fare a meno di Draghi, mentre può tranquillamente fare a meno di Conte e del M5s. Lavoriamo al Draghi bis per il bene dell'Italia", ha scritto su Twitter Raffaella Paita, deputata di Italia viva.
"FdI adesso vuole battere Pd, spero sia intenzioni anche di alleati cdx", dice Meloni
"Fratelli d'Italia è già concentrata a battere il Pd di Enrico Letta. Noi vogliamo battere il Pd e speriamo – a buon intenditor poche parole – che questa sia anche la priorità degli altri partiti centrodestra", ha detto Giorgia Meloni dal palco della Festa dei patrioti di Palombara Sabina.
Gelmini: "Draghi merita rispetto e gratitudine, ora conseguenze non ricadano su italiani"
"La decisione del presidente Draghi, merita rispetto; il suo lavoro di questi mesi merita la gratitudine del Paese. Quello che è accaduto in Parlamento per le contorsioni di un movimento politico irresponsabile è stato grave e ha prodotto degli effetti", ha scritto su Twitter la ministra di Forza Italia Mariastella Gelmini.
Meloni: "Con dimissioni di Draghi per noi legislatura è finita"
“Con le dimissioni di Draghi per Fratelli d’Italia questa legislatura è finita. Questo Parlamento non rappresenta più gli italiani. Daremo battaglia affinché si restituisca al popolo italiano quello che i cittadini di tutte le altre democrazie hanno: la libertà di scegliere da chi farsi rappresentare. Elezioni subito”. Lo scrive su Facebook Giorgia Meloni.
La nota del Quirinale, Mattarella rinvia Draghi alle Camere
"Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa sera al palazzo del Quirinale il presidente del Consiglio dei ministri, professor Mario Draghi, il quale ha rassegnato le dimissioni del governo da lui presieduto. Il presidente della Repubblica non ha accolto le dimissioni e ha invitato il presidente del Consiglio a presentarsi al Parlamento per rendere comunicazioni, affinché si effettui, nella sede propria, una valutazione della situazione che si é determinata a seguito degli esiti della seduta svoltasi oggi presso il Senato della Repubblica". È quanto si legge in una nota del Quirinale.
Il presidente Mattarella ha respinto le dimissioni di Mario Draghi
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha respinto le dimissioni di Mario Draghi.
Letta: "Abbiamo da oggi a mercoledì per trovare le ragioni della fiducia"
"Ora ci sono cinque giorni per lavorare affinché il Parlamento confermi la fiducia al governo Draghi e l'Italia esca il più rapidamente possibile dal drammatico avvitamento nel quale sta entrando in queste ore". Lo scrive su Twitter il segretario del Partito democratico, Enrico Letta.
Conte convoca il Consiglio nazionale del M5s questa sera alle 20
Giuseppe Conte ha convocato il Consiglio nazionale del Movimento Cinque Stelle per questa sera alle 20.
Franceschini: "Giornata decisiva sarà mercoledì in Parlamento"
"Mercoledì sarà la giornata decisiva, non oggi. In Parlamento, alla luce del sole, tutte le forze politiche dovranno dire agli italiani cosa intendono fare". Lo ha detto il ministro della cultura, Dario Franceschini uscendo da palazzo Chigi al termine del Consiglio dei Ministri. Mercoledì sarebbero attese comunicazioni di Draghi alle Camere.
Lega: "Italia e Draghi vittime di Cinque Stelle e Pd", Tajani: "Complimenti al Movimento"
"L'Italia e Draghi sono vittime dei no dei Cinque e delle forzature del Pd", commenta la Lega dopo le dimissioni di Mario Draghi. "Complimenti al M5S per aver fatto questo guaio mentre c'è una crisi in corso, la guerra è ai confini dell'Europa, la borsa già è crollata oggi, lo spread è salito e c'è un'impennata dei prezzi delle materie prime. È da irresponsabili aver provocato questo caso, con un'arroganza e ricatti inaccettabili", ha aggiunto il numero due di Forza Italia, Antonio Tajani.
Letta: "Le elezioni non sono mai un rischio, gli italiani sono saggi"

Il segretario del Partito Democratico commenta amaramente l'evoluzione della situazione politica, dicendo però di considerare ogni opzione possibile. Quanto alla possibilità di tornare subito alle urne, infatti, spiega: "Le elezioni non sono mai un rischio, abbiamo fiducia negli italiani, che sono un popolo molto saggio".
Draghi è al Quirinale da Mattarella

Mario Draghi è al Quirinale per rassegnare le dimissioni da Presidente del Consiglio. Come anticipato da una nota diffusa pochi minuti fa, al Capo dello Stato comunicherà la sua decisione di rimettere il mandato, in considerazione del venir meno del patto di maggioranza.
Draghi: "Da parte mia massimo impegno per proseguire cammino comune, ma non ci sono più condizioni"
"In questi giorni da parte mia c’è stato il massimo impegno per proseguire nel cammino comune, anche cercando di venire incontro alle esigenze che mi sono state avanzate dalle forze politiche. Come è evidente dal dibattito e dal voto di oggi in Parlamento questo sforzo non è stato sufficiente. Dal mio discorso di insediamento in Parlamento ho sempre detto che questo esecutivo sarebbe andato avanti soltanto se ci fosse stata la chiara prospettiva di poter realizzare il programma di governo su cui le forze politiche avevano votato la fiducia. Questa compattezza è stata fondamentale per affrontare le sfide di questi mesi. Queste condizioni oggi non ci sono più. Vi ringrazio per il vostro lavoro, i tanti risultati conseguiti. Dobbiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo raggiunto, in un momento molto difficile, nell’interesse di tutti gli Italiani".
Mario Draghi si dimette da presidente del Consiglio
Mario Draghi si dimetterà questa sera, dopo lo strappo del M5s sul dl Aiuti in Senato. "Voglio annunciarvi che questa sera rassegnerò le mie dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica. Le votazioni di oggi in Parlamento sono un fatto molto significativo dal punto di vista politico. La maggioranza di unità nazionale che ha sostenuto questo governo dalla sua creazione non c’è più", ha scritto in una nota.
Il ministro Brunetta: "Italia non può fare a meno di Draghi, portiamo a termine il lavoro"
"L'Italia non può fare a meno di Mario Draghi. Dobbiamo portare a termine il lavoro iniziato 17 mesi fa. Non possiamo perdere, in momenti così difficili, la credibilità e fiducia conquistate in Europa e nel mondo". Lo scrive in un tweet Renato Brunetta, ministro per la Pubblica amministrazione.
"Il governo Draghi deve andare avanti per l'interesse del Paese", dice Enrico Letta
"Credo che per l'interesse del Paese il governo Draghi debba andare avanti": Lo ha detto il segretario nazionale del Pd, Enrico Letta, arrivando a Portonovo di Ancona, commentando la crisi dell'Esecutivo dopo lo strappo in Senato del M5s. "Credo che sia un interesse di tutti che il governo prosegua – ha aggiunto Letta – Un interesse che sta maturando anche con fortissime spinte che provengono da ovunque, anche dalle parti sociali, dal mondo del lavoro, dall'Unione europea". Letta si trova a Portonovo, alle porte di Ancona, per partecipare al convegno della Fondazione Merloni sui temi dell'economia.
Cosa succederebbe se si votasse oggi, i sondaggi politici
Se si votasse oggi, secondo la Supermedia – che tiene conto di tutti i sondaggi politici – Fratelli d'Italia sarebbe il primo partito, seguito dal Pd e dalla Lega. Quarto il Movimento 5 Stelle, seguito da Forza Italia.
Di Battista: "Se davvero cadesse il governo dell'assembramento sarebbe un'ottima notizia"
"Si appellano al senso di responsabilità quelli che, negli ultimi anni, sono stati responsabili solo del loro culo, tra l'altro flaccido come la loro etica. Parlano di rispetto delle Istituzioni coloro i quali, soprattutto nell'ultimo anno e mezzo, hanno violentato la massima Istituzione del Paese, il Parlamento, togliendogli ogni dignità". Lo ha scritto Alessandro Di Battista, su Facebook. E soprattutto, prosegue l'ex parlamentare "hanno il terrore delle elezioni tutti coloro che, giustamente, provano vergogna alla sola idea di salire su un palco, di parlare in pubblico, di fare una promessa ai cittadini dopo ignobili giravolte, dopo aver mentito al Popolo italiano, dopo aver utilizzato la politica esclusivamente per interesse personale. Costoro, prima di fare un comizio, dovrebbero chiedere alle loro scorte di sequestrare tutti i pomodori dai mercati rionali oppure dovrebbero parlare di spalle, anche se in molti, guardandogli i deretani riconoscerebbero all'istante i loro volti". Ora, chiude Di Battista "vedremo cosa accadrà. Ad ogni modo se davvero dovesse cadere il governo dell'assembramento (io non sono così sicuro) sarebbe un'ottima notizia".
Dopo il colloquio con Mattarella Draghi non si è dimesso, riflette
A quanto si apprende, dopo l'incontro con il Capo dello Stato Draghi non si sarebbe dimesso, ma sta riflettendo.
Il Consiglio dei ministri è convocato per le 18:15
Il presidente del Consiglio Draghi, dopo aver avuto un colloquio con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Quirinale, ha convocato nuovamente il Consiglio dei ministri alle 18:15. Inizialmente il Cdm era previsto per le 15:30, dopo il voto di fiducia in Senato ma è saltato. Draghi dovrebbe comunicare le sue intenzioni ai membri della sua squadra di governo.
La ministra Carfagna: "Movimento 5 Stelle apre la crisi su aiuti a famiglie e imprese"
"Proroga del taglio delle accise su benzina e gasolio, bonus di 200 euro per 28 milioni di lavoratori e pensionati, estensione del bonus energia per i nuclei familiari poveri: queste le principali misure del decreto su cui il Movimento 5 Stelle oggi ha aperto la crisi di governo". Così su twitter la ministra del Sud Mara Carfagna.
Boschi: "Il governo Draghi deve andare avanti, anche senza Movimento 5 Stelle"
"Il governo Draghi dovrebbe andare avanti con il suo lavoro e penso debba farlo anche senza il Movimento 5 Stelle". Così Maria Elena Boschi, presidente dei deputati di Italia Viva, su Skytg24. "Questo è un governo che non nasce per un'alleanza politica, ma – sottolinea – per affrontare le emergenze: la crisi pandemica, la crisi economica e sociale. Oggi si aggiunge la guerra in Ucraina e gli effetti di quel conflitto. Quelle ragioni di gravità, che ci hanno portato a rispondere all'appello di Mattarella di un anno e mezzo fa, sono valide tutt'oggi. Draghi resta la persona più autorevole che il nostro Paese può mettere a disposizione, come Presidente del Consiglio, per affrontare i problemi del Paese e grandi temi sui tavoli europei".
Governo, Conte: "O arrivano risposte vere oppure nessuno avrà i nostri voti"
"Se noi prendiamo degli impegni con governo, Parlamento e cittadini e siamo coerenti, chi si può permettere di contestare questa linearità e questa coerenza? Non chiediamo posti, nomine, nulla, ma chiediamo ovviamente di rispettare un programma definito all'inizio: transizione ecologica e urgenza della questione sociale che adesso è esplosa. O ci sono risposte vere, strutturali e importanti oppure nessuno può avere i nostri voti". Così il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, lasciando la propria abitazione.
Conte: "M5s ha sostenuto il governo dall'inizio, responsabilità è di altri"
"Il Movimento 5 Stelle ha dato sostegno a questo governo sin dall'inizio con una votazione" e i con i "pilastri della della transizione ecologica e della giustizia sociale – ha detto il leader pentastellato, Giuseppe Conte, uscendo da casa – Se poi si crea una forzatura e un ricatto per cui norme contro la transizione ecologica entrano in un dl che non c'entra nulla, noi per nessuna ragione al mondo daremo i voti. Se qualcuno ha operato una forzatura si assuma la responsabilità della pagina scritta ieri". E ha ricordato "la riunione del Cdm in cui i nostri ministri non hanno partecipato al voto".
Ceccanti (Pd) spiega perché si arriverà a una "parlamentarizzazione" della crisi
Il costituzionalista Stefano Ceccanti (Pd), spiega in un'intervista a Fanpage.it perché Draghi, sebbene avesse ottenuto la fiducia in Senato sul decreto Aiuti, è stato costretto a salire al Quirinale: "Costituzionalmente potrebbe anche non succedere nulla, ma è avvenuto un fatto politico, una forza della maggioranza non ha votato la fiducia, e quindi non può che esserci una reazione politica. Quindi il presidente del Consiglio è andato dal presidente della Repubblica per dimettersi. Da lì in poi non possiamo conoscere quale sarà il dialogo tra Draghi e Mattarella. Però la soluzione più fisiologica, dal momento che il presidente del Consiglio non è stato battuto in Aula, è che Draghi torni in Senato per verificare se la maggioranza c'è ancora, per il programma e per le cose da fare fino a fine legislatura".
Draghi ha lasciato il Quirinale, colloquio con Mattarella durato meno di un'ora
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, dopo poco meno di un'ora ha lasciato il Quirinale dove ha avuto un colloquio con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Non si sanno ancora i contenuti del confronto tra i due, né la decisione presa. È probabile che Draghi dovrà verificare che la maggioranza che sostiene il suo governo ci sia ancora.
Il sottosegretario Sasso: "Movimento 5 Stelle irresponsabile, crisi incomprensibile"
"Il Movimento 5 Stelle sta avendo un comportamento del tutto irresponsabile in un momento in cui gli italiani sono alle prese con mille difficoltà: inflazione galoppante, crisi energetica, caro carburanti, prospettive economiche difficili. La decisione di scatenare una crisi di Governo non può che apparire illogica e incomprensibile agli occhi dei cittadini, anche perché influenzata da questioni esclusivamente interne al partito. I grillini sembrano aver perso completamente il lume della ragione". Lo dichiara Rossano Sasso, sottosegretario del ministero dell'Istruzione.
Consiglio dei ministri annullato, Draghi è andato direttamente da Mattarella
Il presidente del Consiglio ha annullato il Cdm convocato alle 15:30. Sarebbe stato un passaggio preliminare per avvisare i suoi ministri, prima di recarsi al Quirinale dal capo dello Stato. Draghi è però salito direttamente al Colle da Mattarella, perciò il Consiglio dei ministri è stato annullato.
Draghi è al Quirinale dal Presidente Mattarella

Il presidente del Consiglio è salito al Colle dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Draghi ha visto confermare l'annuncio del Movimento 5 Stelle, che non ha votato la fiducia in Senato, e ha deciso di andare immediatamente a colloquio con il capo dello Stato al Quirinale.
Il governo ottiene la fiducia in Senato senza i voti del Movimento 5 Stelle
Il governo ha ottenuto la fiducia sul decreto Aiuti in Senato, che perciò è stato approvato. Nonostante i senatori del Movimento 5 Stelle abbiano deciso di non partecipare al voto – spingendo il governo verso la crisi – il Parlamento ha confermato la fiducia all'esecutivo con 172 favorevoli, 39 contrari e zero astenuti. Erano solo 212 i presenti.
Romeo: "Crisi aperta", Giorgetti: "Ci sono sempre i tempi supplementari"
"Quando una forza di maggioranza non vota un provvedimento del genere mi pare accertato da tutti che la crisi politica sia aperta, non si sa come andrà a finire", dice il capogruppo leghista in Senato Massimiliano Romeo. Ma ai microfoni di Fanpage.it, il ministro dello Sviluppo Economico e big leghista Giancarlo Giorgetti dice: "Governo finito? Ci sono sempre i tempi supplementari".
Verso la crisi di governo, voto di fiducia al Senato: via alla seconda chiama
È appena cominciata la seconda chiama sulla fiducia in Senato, continuano a essere assenti i senatori del Movimento 5 Stelle.
Calenda: "Renzi principale responsabile per fine del Conte 2", Rosato: "Non cercare sempre liti"
Botta e risposta tra Calenda e Rosato su Twitter. L'ex ministro commenta l'intervento di Renzi in Senato, in cui il leader di Iv ha chiesto le dimissioni dei ministri pentastellati: "Disse il principale responsabile del Conte 2. Anzi più precisamente la persona che, bypassando il flebile veto di Zingaretti, sostenne che Conte andava benissimo per presiedere anche il Governo PD/5S/IV. Questo paese muore di memoria selettiva o di amnesie di comodo. Anche basta", ha scritto su Twitter il leader di Azione. Poco dopo arriva la replica di Ettore Rosato (Iv): "Carlo Calenda, ma perché sempre litigare con la politica? Se non ci fosse stato quel passaggio del 2019 oggi avremmo Salvini premier e Meloni vice. E perché andare sempre a cercare occasione per litigare e polemizzare?".
Il ministro Patuanelli non vota la fiducia al governo
Il ministro dell'Agricoltura, Stefano Patuanelli, non ha votato la fiducia al governo di cui fa parte in Senato così come tutto il resto del suo gruppo. I senatori del Movimento 5 Stelle risultano assenti.
Giorgetti a Fanpage.it: "Governo finito? Ci sono sempre i supplementari"
Il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, intercettato dalle telecamere di Fanpage.it ha glissato sulla crisi di governo che sembra ormai imminente: "Esperienza finita? – ha detto il leghista – Ci sono sempre i supplementari".
Voto fiducia Senato, cominciata la prima chiama
È cominciata da qualche minuto la prima chiama del voto di fiducia sul decreto Aiuti in Senato. Assenti, come annunciato, i senatori del Movimento 5 Stelle.
Castellone (M5s): "Oggi non votiamo la fiducia, ma governo non è indebolito"
"Per alcune forze politiche l'obiettivo di questi diciotto mesi è stato smantellare ogni nostra misura – ha attaccato in dichiarazione di voto al Senato la parlamentare Maria Domenica Castellone, capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato – Questo decreto ha un problema di metodo, nessuna delle nostre proposte è stata accolta".
"A questa situazione straordinaria di crisi devono corrispondere misure straordinarie. Il nostro non voto di oggi è coerente con quanto già espresso da ministri e colleghi alla Camera – ha continuato – Non condividiamo metodo e merito. Dire che si indebolisce l'azione del governo quando si sta cercando di indicare la linea politica è falso, gli altri vogliono strumentalizzare la situazione e dare a noi la colpa".
Poi ha concluso: "Responsabilità, stabilità e dignità. Responsabilità non è tacere, stabilità si costruisce su basi solide, dignità la stiamo difendendo oggi".
La maggioranza avrebbe i numeri in Parlamento anche senza i voti del M5s?
In queste ore, dopo lo strappo dei Cinque Stelle sul decreto Aiuti, ci si chiede: la maggioranza di governo ha i numeri per andare avanti senza i voti del Movimento? Sia alla Camera che al Senato la maggioranza non ha bisogno del M5s per avere i numeri necessari. Ma il problema è politico.
Lega a M5s: "Non mettete a rischio aiuti alle famiglie, facile ora scappare da responsabilità"
Secondo il senatore Paolo Tosato (Lega) la situazione di tensione nel governo mette a rischio il "corposo" decreto di luglio, annunciato dal presidente del Consiglio Draghi, con ulteriori 10 miliardi di aiuti per famiglie e imprese. "Lega ha scelto di dare il sostegno al governo Draghi, non ci siamo sottratti a questa responsabilità, era più facile restare a bordo campo a criticare, sarebbe stata una scelta di comodo. Preferiamo metterci alla prova tutti i giorni per migliorare i provvedimenti".
"Non mettete a rischio l'approvazione di questo e del prossimo decreto", ha aggiunto lanciando un appello al M5s. "non si possono abbandonare famiglie e imprese a metà strada. Sul Rdc noi chiediamo una correzione. Sta allontanando dal mondo del lavoro persone che potrebbero trovare un'occupazione nel turismo e nell'agricoltura".
Bernini (FI) a M5s: "Roma puzza e brucia, e voi non votate la fiducia per il termovalorizzatore"
Proteste in Aula per l'intervento dell'azzurra Bernini, che è stata insultata per aver detto che "Roma brucia e puzza", mentre il M5s non vota la fiducia per il termovalorizzatore. "Se qualcuno non vota la fiducia qui oggi nascerà una nuova maggioranza di governo. Non abbiamo paura delle elezioni", ha detto nel suo intervento, confermando che Forza Italia voterà la fiducia sul decreto Aiuti.
Verso crisi di governo, Salvini vede i dirigenti della Lega
Il segretario della Lega Matteo Salvini ha incontrato i vicesegretari del partito, tra cui il ministro Giancarlo Giorgetti, i capigruppo, il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli e poi ha fatto un videocollegamento con i governatori Massimiliano Fedriga e Luca Zaia.
Malpezzi (Pd): "M5s ha sbagliato a non partecipare al voto, era un dovere votare la fiducia"
"Oggi doveva essere una bella giornata per le famiglie e le imprese, a cui questo provvedimento dà risposte. Il decreto non ha un nome a caso, ‘Aiuti', 20 miliardi per contenere i costi dell'energia e per evitare che si blocchino i cantiere del Pnrr. Doveva essere una bella giornata perché la politica fa il suo mestiere, trovare risposte per i cittadini. Gli interventi per i cittadini li facciamo da quando questo governo è nato, mettendo al centro i bisogni del Paese. La politica deve essere capacità di visione, guardare oltre. Purtroppo da qualche giorno ci troviamo a parlare di altro, con termini lontani dai cittadini. Come Pd non possiamo che prendere atto della scelta del M5s, che ha annunciato la non partecipazione al voto di fiducia. Una scelta sbagliata che non ci lascia indifferenti, nel metodo e nel merito. Era un dovere votare la fiducia all'esecutivo di cui si fa parte". Lo ha detto nel suo intervento Simona Malpezzi, presidente dei senatori del Pd.
Leu: "Errore politico non partecipare al voto, necessaria verifica di maggioranza in Parlamento"
"La responsabilità non sta solo da una parte, si doveva costruire un percorso diverso", lo ha detto in Aula il senatore Vasco Errani (Leu), secondo cui la scelta del M5s non partecipare al voto sul decreto Aiuti è "un errore politico". "Necessario verificare in Parlamento se ci sono ora le condizioni per andare avanti. Serve un nuovo patto sociale". Il senatore ha annunciato che Leu voterà a favore della fiducia sul dl Aiuti.
Fdi: "Subito voto, governo va contro un muro, non siamo disponibili a fare da stampella"
"Fiducia o non fiducia questa maggioranza e questo governo sono finiti, nonostante i tentativi ridicoli di tenerla in piedi. L'Italia ha davanti a sé sfide epocali, con un autunno che si preannuncia difficilissimo, ed è vergognoso assistere a chi gioca fiducia sì, fiducia no. Bisogna prenderne atto. Fratelli d'Italia lo aveva detto dall'inizio che un governo con tutti dentro non poteva che finire male. Adesso chiediamo di tornare subito al voto perché l'Italia non può cadere vittima dei ricatti di partiti irresponsabili. Sarebbe inutile accanirsi con un altro governo con tutti dentro, serve invece un esecutivo di centrodestra. Quello che è certo è che Fratelli d'Italia non farà mai parte di altre maggioranza o farà da stampella di altri governi". Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d'Italia, Luca Ciriani.
Lega: "La crisi politica è ormai aperta"
"Se una forza di maggioranza non vota un provvedimento di questo genere, mi pare di capire che sia accertato da tutti che la crisi politica sia aperta. Poi, come si dice in questi casi, quando si apre una crisi non si sa mai come si concluderà", ha detto il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo.
Crisi di governo, Renzi: "Legittima scelta non votare fiducia, ma ministri M5s devono dimettersi"
Il leader di Italia viva Matteo Renzi ha chiesto in Aula le dimissioni dei membri del M5s al governo: "Legittimo non votare la fiducia, ma ministri e sottosegretari devono dimettersi. Avete sorpassato il limite di decenza".
Voto di fiducia in Senato, Draghi povrebbe salire al Colle dopo il Consiglio dei ministri
Dopo il voto di fiducia sul decreto Aiuti nell'aula del Senato, si terrà alle 15:30 un Consiglio dei ministri e poi il presidente del Consiglio Mario Draghi dovrebbe salire al Colle. Il Cdm era già in programma ieri e dovrebbe estendere lo stato di emergenza per la siccità. Sarà però l'occasione per un faccia a faccia all'interno del Governo dopo lo strappo dei 5 stelle al Senato. Una delle ipotesi è che Draghi possa decidere di rimettere il mandato nelle mani del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Insieme per il Futuro di Di Maio vota sì alla fiducia sul dl Aiuti
Il senatore Primo Di Nicola ha confermato il sì alla fiducia sul decreto Aiuti di Insieme per il Futuro durante le dichiarazioni di voto in Senato. "Chi vota secondo interessi di partito sta girando vigliaccamente le spalle al Paese. Come si fa a non votare gli aiuti di questo decreto?".
Ministro D'Incà a nome del governo pone la questione di fiducia sul decreto Aiuti
Il ministro D'Incà ha posto a nome del governo la questione di fiducia sul decreto Aiuti. Si è chiusa la discussione generale, al via le dichiarazioni di voto, che dureranno circa un'ora e 40 minuti.
Iniziano le dichiarazioni di voto sulla fiducia nell'Aula del Senato
Iniziano le dichiarazioni di voto nell'Aula del Senato. Ci vorrà circa un'ora e 40 minuti perché tutti i partiti si esprimano. La chiama durerà poi circa 40 minuti. La votazione dovrebbe quindi terminare nel primo pomeriggio.
La Lega si dice preoccupata e valuta "una scelta unitaria con cdx per bene del Paese"
"Siamo stupiti e preoccupati. Dopo un anno e mezzo di sostegno leale della Lega al governo in una fase di emergenza, siamo costretti a perdere tempo in Parlamento coi No dei 5Stelle e una sinistra che si occupa di droga libera e cittadinanza agli immigrati. Non si può andare avanti così per mesi, con milioni di italiani che hanno problemi con stipendi, pensioni e bollette. Attendiamo le prossime ore, la Lega lavorerà per una scelta unitaria del Centrodestra per il bene del Paese. Piuttosto che perdere mesi preziosi con inutili e logoranti tira e molla, sarebbe più saggio dare la parola agli italiani": è quanto affermano fonti della Lega in una nota. Matteo Salvini avrebbe ascoltato tutti i dirigenti, i quali avrebbero espresso critiche sia verso il Movimento Cinque Stelle che verso il Pd.
Così fonti della Lega. Il segretario Matteo Salvini ha ascoltato gli interventi di tutti i dirigenti, critici con 5Stelle e PD che da mesi bloccano le attività di governo e Parlamento.
Meloni: "Basta temporeggiare, la parola torni agli italiani"
"Basta temporeggiare, la parola ritorni agli italiani". Lo scrive Giorgia Meloni su Twitter.
Sala: "Governo deve andare avanti, Draghi non si faccia sfilacciare"
"Spererei fortemente che il governo riesca ad andare avanti, non auguro all'amico Draghi di farsi sfilacciare via via. Ci deve essere una volontà del Parlamento. Mi auguro che vada avanti e mi chiedo anche che italiano o che italiana oggi potrebbe prendersi l'onere di quello che sta facendo Draghi e di mantenere il nostro Paese in un alveo europeista": lo ha affermato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala.
Misiani (Pd): "Bisogna chiarire in Parlamento se ci sono le condizioni per andare avanti"
"Bisogna mettere in chiaro davanti al Parlamento se le condizioni per andare avanti ci sono ancora o sono venute meno. Va fatta chiarezza senza infingimenti. È un dovere di trasparenza di fronte agli italiani". Lo dice Antonio Misiani, esponente del Partito democratico, nell'Aula del Senato.
M5s pronto a confermare fiducia a Draghi in verifica di governo, ma aspetta risposte sui 9 punti
Il M5s sarebbe pronto a confermare la fiducia all'attuale governo quando il presidente del Consiglio Mario Draghi tornerà presumibilmente alle Camere con un discorso programmatico per chiedere una verifica della maggioranza. L'apertura dei 5 stelle però sarebbe strettamente legata a un segnale concreto da parte dell'esecutivo sui 9 punti consegnati da Giuseppe Conte a Draghi. La verifica di Governo potrebbe esserci già la settimana prossima con un passaggio programmatico di Draghi nelle aule di Camera e Senato. I 5 stelle aspetterebbero insomma risposte sul documento presentato.
Berlusconi: "Se si va a elezioni anticipate la colpa è unicamente dei Cinque Stelle"
"È chiaro e innegabile che eventuali elezioni anticipate in un momento così delicato per l'Italia saranno da attribuire unicamente all'atteggiamento irresponsabile dei Cinquestelle". Lo ha detto il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi.
Scalfarotto (Italia Viva): "Governo vada avanti senza i grillini, più Draghi e meno Conte"
"Il M5S vuole la crisi di governo? Bene: glielo spieghiamo Teresa Bellanova, Elena Bonetti e io come si fa: si lasciano gli incarichi, ci si dimette. Poi il governo vada avanti senza grillini: con più Draghi e meno Conte, noi lo diciamo da sempre, l'Italia ha solo da guadagnare": lo scrive Twitter Ivan Scalfarotto, di Italia Viva.
Gentiloni: "Non serve instabilità ora, seguiamo vicende in Italia con preoccupato stupore"
La Commissione europea guarda alla situazione politica italiana con preoccupato stupore. A dichiararlo, Paolo Gentiloni, commissario europeo all'Economia, durante la conferenza stampa di presentazione delle previsioni economiche estive della Commissione europea. "Parlo spesso di acque agitate e, in questo contesto, la stabilità politica è un valore. Credo che serva coesione, non provocare instabilità. Seguiamo l'evoluzione della situazione politica italiana con preoccupato stupore", ha detto.
Battelli (Ipf): "Il non voto porterà a uno scenario devastante"
"Il ‘non voto coerente e responsabile' di Giuseppe Conte produrrà un drammatico effetto a catena che porterà il Paese verso l'esercizio provvisorio, cioè lo stallo totale dell'Italia e l'incapacità di reagire e intervenire. Lo scenario peggiore nel momento peggiore": lo scrive sui social il deputato di Insieme per il futuro Sergio Battelli.
La questione di fiducia sul decreto Aiuti verrà posta intorno alle 12:30
Da quanto si apprende verrà posta intorno alle 12.30 la questione di fiducia sul decreto Aiuti al Senato.
In Senato un minuto di silenzio per ricordare il giornalista Eugenio Scalfari, morto stamattina
La presidente del Senato Elisabetta Casellati ha ricordato con un breve discorso di commemorazione e un minuto di silenzio in Aula il giornalista ed ex parlamentare Eugenio Scalfari, scomparso stamattina.
Renzi: "Chiederò a Draghi di andare avanti senza il M5s"
"Ci vediamo alle 13, in diretta dal Senato. Farò un appello a Mario Draghi: parli al Paese dicendo le cose che vanno fatte da qui alle elezioni e vada avanti senza i grillini. Basta coi ricatti dei 5 Stelle, torniamo a correre". Lo scrive su Facebook il leader di Iv Matteo Renzi.
Sibilia (M5s): "Non voto su decreto Aiuti è scelta coerente da parte nostra"
"La decisione di non votare il ‘dl aiuti' è una scelta coerente con la linea già tenuta alla Camera. Tra l'altro questo decreto è stato varato in consiglio dei ministri il 17 maggio 2022 (due mesi fa) SENZA il voto dei ministri M5S. Quindi nulla di nuovo". Lo scrive su Twitter il sottosegretario all'Interno, esponente M5s, Carlo Sibilia, condividendo la video intervista a Fanpage.it.
Governo Draghi in bilico, Consiglio dei ministri confermato alle 15:30
Nonostante la crisi di governo, che sembra sempre più imminente, il Consiglio dei ministri si riunirà comunque nel pomeriggio, alle 15.30, come da programmi. All'ordine del giorno provvedimenti di ordinaria amministrazione.
Cinzia Leone lascia il M5s e passa con Insieme per il Futuro di Luigi Di Maio: "Delusa da Conte"
Il M5s perde un altro pezzo. Con una lettera al Foglio, la senatrice Cinzia Leone annuncia il suo addio e il passaggio con Italia per il futuro, la formazione politica nata dalla scissione del M5S e guidata da Luigi Di Maio, dichiarandosi "delusa da Conte" e "frustrata dalle politiche del mio ex partito".
Salta la mediazione del ministro D'Incà, sul decreto Aiuti verrà posta la fiducia
Il ministro D'Incà ha avuto un colloquio con il premier Draghi, il quale ha indicato come unica strada percorribile la richiesta di fiducia sul decreto Aiuti al Senato. La fiducia verrà posta al termine della discussione generale. Il ministro D'Incà aveva fatto un tentativo per cercare di evitare di porre la questione di fiducia sul decreto. Per questo aveva incontrato i presidenti dei gruppi di maggioranza, esponendo questa possibilità. Ma da Palazzo Chigi è arrivato il no.
Verso crisi di governo, Letta: "Improbabile ipotesi maggioranza senza M5s"
Una maggioranza senza il M5s "a me sembra un'ipotesi totalmente improbabile. Dopodiché il Parlamento è sovrano, quindi ascolteremo tutti", ha detto il segretario del Pd Enrico Letta, incontrando i giornalisti davanti a Palazzo Marino, a Milano, per un punto stampa.
"Quello che è accaduto ovviamente è un passaggio di discontinuità molto forte di cui si deve prendere atto e non si può fare finta di niente. Quello che deve avvenire in parlamento è un chiarimento in cui ognuno dice chiaramente cosa vuole fare, ovviamente sulla base delle intenzioni del presidente del Consiglio. Dopodiché sta al presidente della Repubblica e al presidente del Consiglio e noi seguiremo, come abbiamo sempre fatto, con spirito estremamente collaborativo nei confronti delle istituzioni, le indicazioni che Draghi e Mattarella daranno".
"Si è aperta una fase nella quale gli ultimi 9 mesi possono essere molto utili e proficui per una svolta sociale: lotta alla precarietà, salario minimo, riduzione delle tasse sul lavoro". In parlamento "andremo a dire che siamo disponibili a una continuazione di questa esperienza di governo con questa svolta sociale".
Bonino in Aula: "Stare al governo non è come stare al ristorante, non si sceglie il menù"
"Più ascolto più mi sembra di vivere una situazione schizofrenica – ha detto la senatrice Emma Bonino di Azione/Più Europa durante il suo intervento in Aula – Se riuscissimo ad alzare lo sguardo dal nostro ombelico vedremmo come queste polemiche siano incompatibili con il tempo che stiamo vivendo. Siamo appesi alla decisione del M5s Per non essere da meno il segretario della Lega Matteo Salvini ha dichiarato che fino ad ora voterà solo provvedimenti utili agli italiani. Fino ad ora cosa abbiamo fatto? Stare al governo non è come stare al ristorante, non si sceglie il menù. Noi come Azione/Più Europa sosteniamo con convinzione il governo Draghi. Le decisioni che si prendono in Europa hanno un effetto diretto sulle famiglie. La politica europea è politica interna ormai, non estera. Penso che questo decreto vada nella giusta direzione, assumetevi le vostre responsabilità".
Rischio crisi di governo, Letta: "La decisione del M5s ci divide"
"Quello che è successo ieri a Roma e la decisione del M5s di non votare la fiducia al decreto Aiuti cambia lo scenario politico. Prendiamo atto di questa scelta, non è la nostra: è una scelta che ci divide. Noi oggi voteremo convintamente la fiducia", ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, in un punto stampa a Milano.
"C'è bisogno di un chiarimento politico di fronte al paese, in Parlamento. Quello che per noi è la strada naturale è che si vada in Parlamento ad ascoltare il presidente del consiglio e ogni partito si assuma responsabilità", ha aggiunto. "È in parlamento che si deve capire cosa succede", ha ribadito, "È lì il passaggio chiave".
Di Maio: "Dirigenti M5s pianificavano da mesi di aprire la crisi di governo"
Il ministro Luigi Di Maio e il leader di Ipf accusa i dirigenti M5S: "Stavano pianificando da mesi l'apertura di una crisi per mettere fine al governo draghi. Sperano in 9 mesi di campagna elettorale per risalire nei sondaggi, ma così condannano solo il Paese al baratro economico e sociale. Non potevamo essere complici di questo piano cinico e opportunista, che trascina il paese al voto anticipato e al collasso economico e sociale". Lo ha detto nel corso dell'assemblea congiunta del suo partito.
Sottosegretaria Guerra: "Decreto luglio non a rischio, esito voto in Aula non è scontato"
La sottosegretaria al Mef Cecilia Guerra dice che 10 miliardi – di cui 8,5 derivanti dall'assestamento di bilancio – sono una cifra "assolutamente plausibile" per il prossimo decreto di aiuti a famiglie e imprese atteso per fine luglio. L'esponente del governo ha precisato che a suo parere il provvedimento non è rischio, nonostante le fibrillazioni politiche di queste ore. Salterebbe solo in caso di ‘immediata crisi di governo, perché "un governo dimissionario non potrebbe assumere un decreto legge, ma non credo che succederà in tempi così brevi". Ma l'esito della giornata di oggi "non è affatto scontato".
Berlusconi convoca Tajani e capigruppo, anche Di Maio riunisce i suoi per fare il punto dopo strappo di Conte
Silvio Berlusconi ha riunito il coordinatore nazionale di Forza Italia Antonio Tajani e i capigruppo di Forza Italia al Senato e alla Camera, Annamaria Bernini e Paolo Barelli, per fare il punto sulla situazione politica dopo lo strappo di M5s in Senato. Anche Luigi Di Maio ha appena riunito i parlamentari di Insieme per il Futuro per analizzare la situazione politica.
Todde smentisce: "Nessuna intenzione di lasciare il M5s, sono con Conte"
La viceministra Alessandra Todde smentisce le ricostruzioni pubblicate dal Messaggero, chiarendo di non voler lasciare il M5s. In una nota si specifica che "non ha alcuna intenzione di lasciare il Movimento e non ha mai espresso posizioni dissonanti da quelle del Presidente Conte. Queste sono affermazioni false che oltre a non corrispondere a verità vanno contro il pensiero più volte espresso dalla stessa Todde pubblicamente e in tutte le sedi opportune".
Le mediazioni di Palazzo Chigi sulla fiducia al decreto Aiuti
Fonti governative fanno sapere che è in corso una interlocuzione con palazzo Chigi sull'ipotesi, su cui il ministro per i rapporti con il Parlamento Federico d'Incà sta mediando con le forze di maggioranza al Senato, di procedere al voto sul decreto Aiuti senza ricorso alla fiducia. Servirebbe un accordo per blindare il decreto in modo da convertirlo entro la scadenza, fissata per il 16 luglio.
Sottosegretario Amendola: "Scelta del M5s è sbagliata, impone una verifica"
"Questo è un decreto che stanzia 20 miliardi per famiglie e imprese e in questa fase dell'economia italiana non mi pare poco rilevante", ha detto il sottosegretario dem agli Affari europei, Enzo Amendola, a Coffee Break. "Questo governo nasce per un accordo di queste forze politiche, diverse. Abbiamo dato vita a questa maggioranza perché c'era una emergenza, che non è passata, ma anzi incrementata con la guerra in Ucraina. La maggioranza si regge su questo patto. E la scelta del M5s di ieri sera non è solo sbagliata ma apre un percorso che crea effetti a catena sicuramente non positivi. Ha ragione Enrico Letta a dire che la scelta di ieri sera impone una verifica, anche se i percorsi li sceglie sempre il presidente della Repubblica e il presidente del Consiglio".
Marattin (Iv): "Non sprechiamo l'occasione di avere un governo senza il M5s"
"Per la prima volta dall'inizio della legislatura abbiamo l'occasione di avere un governo senza il M5S, dopo tutti gli incalcolabili danni che ha fatto a questo paese. Non sprechiamola". Lo ha detto Luigi Marattin di Italia viva su Twitter.
Crisi di governo, in corso al Senato la discussione generale sul dl Aiuti: cosa succede oggi
In corso nell'Aula di Palazzo Madama la discussione generale sul decreto Aiuti. Al termine della discussione, il governo porrà la questione di fiducia. A quel punto si passerà direttamente alle dichiarazioni di voto sulla fiducia e successivamente al voto con la chiama per appello nominale. Sono al momento iscritti a parlare in discussione generale 21 senatori. Tra gli interventi previsti figura un solo senatore M5s iscritto a parlare: Marco Pellegrini.
La discussione generale dovrebbe durare circa due ore. Il governo dovrebbe quindi porre la fiducia intorno a mezzogiorno. L'esito del voto di fiducia dovrebbe arrivare intorno alle 14:30-15.
Sottosegretario Moles: "Basta con questa schizofrenia galoppante, non abbiamo paura del voto"
"È ora di finirla con la schizofrenia galoppante". È lo sfogo del sottosegretario all'Editoria, Giuseppe Moles, intervenuto a Rainews24. "Ogni partito ha messo da parte le proprie idee. Come FI abbiamo fatto tante rinunce", ha sottolineato l'esponente azzurro, che ha aggiunto: "Noi non abbiamo paura delle elezioni".
È iniziata la discussione in Senato sul decreto Aiuti, dove seguirla
È iniziata al Senato la discussione sul decreto Aiuti. È possibile seguirla dai canali streaming di Palazzo Madama.
Castaldi (M5s): "Per noi non c'è nessuna crisi, noi ci siamo"
"Per noi non c'è nessuna crisi di governo, noi ci siamo", lo ha detto Gianluca Castaldi del Movimento Cinque Stelle a SkyTg24.
Quando Draghi potrebbe salire al Quirinale da Mattarella
I Cinque Stelle non voteranno il decreto Aiuti in Senato, per la Lega la maggioranza non c'è più. Il governo è a un passo dalla crisi e il presidente del Consiglio Mario Draghi potrebbe salire al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella già nel pomeriggio per fare il punto sulla delicatissima situazione politica che si sta profilando. Il capo dello Stato potrebbe quindi dargli mandato per rimettersi alle Camere e chiedere la fiducia.
Ronzulli: "Forza Italia mette prima l'interesse del Paese al suo, voto ora sarebbe disastro"
"Il Paese non può rimanere ostaggio di un movimento che dice tutto e il contrario di tutto il cui leader, oltretutto, è stato presidente del Consiglio dal 2018 al 2021. Mettere in crisi questo governo proprio adesso, quando ci attende un autunno infuocato, è totalmente irresponsabile. A Forza Italia e al centrodestra converrebbe andare a votare già domani, ma poniamo l'interesse del Paese al primo posto e crediamo che con la guerra in Ucraina, l'inflazione, il caro energia, l'aumento del costo della benzina e con in gioco i fondi del Pnrr, andare al voto sarebbe un piccolo disastro". Lo ha detto Licia Ronzulli, vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato, ad Agora' Estate su Rai 3.
Crisi, Borghi (Pd) dice che il governo "deve andare fino in fondo"
"Per noi l'Italia ha bisogno di un governo, la situazione è particolarmente complessa, sia per i risvolti internazionali sia per le questioni inerenti la vita sociale, sia perché martedì c'è stata un'importante riunione tra governo e parti sociali che va nella direzione della lotta alla precarietà, all'inflazione, tutte queste cose si fanno se c'è un governo": lo dice il deputato del Partito democratico (Pd), Enrico Borghi, intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus, sottolineando che per i dem il governo debba andare fino in fondo, passando per una necessaria verifica di maggioranza.
Sibilia e Cioffi a Fanpage.it: "No alla fiducia sul dl Aiuti è scelta coerente per M5s"
Non parlano con i giornalisti i big del Movimento 5 Stelle, dopo la lunga assemblea notturna dei gruppi parlamentari, nella quale è stato deciso di non votare la fiducia sul decreto Aiuti al Senato. Bocca cucita da Conte, ma anche dagli esponenti più critici verso la scelta di uscire dall'Aula, come il ministro D'Incà. A fermarsi ai nostri microfoni per spiegare le motivazioni della decisione, il sottosegretario agli Interni Carlo Siblia e il senatore Andrea Cioffi.
L'aria di crisi incide sullo spread, apre in rialzo a 207 punti
L'aria di crisi di governo incide sullo spread. Il differenziale tra Btp italiani e Bund tedeschi a dieci anni oggi sale a 2017 punti, contro i 199 con cui aveva chiuso ieri.
Cuperlo: "M5s non faccia grave errore di tornare ai tempi dei vaffa..."
Il Movimento cinque stelle non deve commettere il "grave errore" di tornare ai tempi del "vaffa" "sciupando il percorso compiuto in questi anni". Lo dice in un'intervista a La Stampa l'ex presidente Pd Gianni Cuperlo. Draghi "ha offerto un patto anti-crisi, dopo l'incontro con i sindacati. Ha detto che il M5s è parte della maggioranza e che oltre a questo non c'è un altro governo guidato da lui. Questa chiarezza dovrebbe suggerire a tutti una riflessione, compreso il M5s ma non solo. Con gli ultimatum ripetuti, un incidente può sempre accadere. A volte sono singoli episodi che fanno precipitare la situazione", ha aggiunto.
Rosato: "Conte fa cadere il governo su decreto che distribuisce 20 miliardi di aiuti, vergogna"
"È stato Presidente del Consiglio per oltre due anni presentandosi come uno responsabile, adesso fa cadere il governo su un decreto che distribuisce 20 mld di euro a chi ne ha bisogno in una situazione di emergenza. Una vergogna, e non scrivetemi che ce l’ho sempre con Conte": lo scrive su Twitter il presidente di Italia Viva, Ettore Rosato.
Governo Draghi, Mulé: "Siamo alla tragicommedia, o dentro o fuori"
Giuseppe Conte sta infilando "tutti noi, intesi come cittadini, in un cul de sac. Non votare il decreto Aiuti al Senato è un atto di irresponsabilità che condurrebbe l'Italia a una tragica fase di instabilità": lo ha detto il sottosegretario alla Difesa in quota Forza Italia Giorgio Mulè in un'intervista con Repubblica. "Siamo alla tragicommedia. O dentro o fuori", ha aggiunto sottolineando che, come il suo partito chiedeva già dopo l'astensione di lunedì alla Camera, ora sia necessaria una verifica di maggioranza.
Toti: "Cinque Stelle irresponsabili, Draghi vada avanti anche senza di loro. Anzi, è pure meglio"
"I Cinque Stelle si dimostrano un partito irresponsabile. I nostri parlamentari hanno sempre sostenuto il Governo pur senza farne parte, per senso di responsabilità. Ora avanti con Draghi anche senza cinque Stelle. Anzi… forse è pure meglio!". Lo scrive sulla sua pagina Facebook il presidente della Liguria e di Italia al Centro, Giovanni Toti.
Governo, Calenda: "Draghi vada avanti senza i Cinque Stelle"
"La linea di Azione è netta: si vada avanti con Draghi senza Cinque Stelle fino a fine legislatura. Di tutto abbiamo bisogno tranne che di correre alle elezioni in mezzo a una crisi che diventerebbe subito uno tsunami, per poi ritrovarci con l'ennesima maggioranza incapace di governare". Lo scrive Carlo Calenda su Twitter.
Marcucci dice che l'alleanza tra Pd e M5s è finita: "Conte insegue interesse di bottega"
"Non ho mai capito il M5S, è un mio limite dall'inizio della loro avventura. E conseguentemente non capisco Conte. Mettere in discussione il governo mentre si approva un decreto importante che si chiama per l'appunto Aiuti, alla vigilia di un provvedimento atteso come il salario minimo e l'apertura di un tavolo sociale, va oltre la mia capacità di comprensione. Mi sembra che Conte insegua un discutibilissimo interesse di bottega, con un comportamento non proprio all'altezza di un ex presidente del Consiglio". Così il senatore Pd, Andrea Marcucci, in un'intervista al quotidiano L'identità. Per poi parlare del futuro dell'alleanza giallorossa: "Nell'alleanza elettorale metterei chi aderisce ad un programma europeista, riformista e che assume l'eredità dell'agenda dell'attuale governo. Per me si deve cominciare da Calenda, Renzi, Sala, se deciderà di darci una mano, Di Maio, se sarà interessato, le liste civiche, gli ecologisti".
I due scenari possibili dopo lo strappo del Movimento Cinque Stelle
Sono sostanzialmente due gli scenari possibili dopo lo strappo annunciato dal Movimento Cinque Stelle, che non voterà il decreto Aiuti in Senato. La crisi potrebbe rientrare con una verifica di maggioranza, nel caso in cui i pentastellati confermassero la fiducia a Draghi (e Giuseppe Conte ha fatto capire che lo farebbero, pur non essendo disposti a votare questo provvedimento). Oppure la Lega potrebbe decidere che in questo modo è impossibile andare avanti, staccarsi e spingere per andare subito a elezioni.
Perché i Cinque Stelle non votano la fiducia al decreto Aiuti in Senato
"Fin da quando il provvedimento è stato presentato con la massima lealtà noi abbiamo spiegato le nostre ragioni contrarie", ha detto ieri sera Giuseppe Conte annunciando l'astensione sul decreto Aiuti in Senato. Tra queste ragioni il leader M5s ha citato il termovalorizzatore di Roma, i paletti inseriti nel provvedimento al Superbonus e al reddito di cittadinanza. In generale ha detto: "Si è aperta una grave crisi sociale, troppo profonda. È un Paese sull'orlo del baratro. Il M5s è l'unica forza politica che si sta interrogando su questa crisi, l'unica che sta incalzando il governo su questa emergenza. Ho il forte timore che settembre possa essere il mese in cui il conflitto sociale faccia salire la temperatura nelle piazze. Vi chiedo: ma in questa fase qual è il compito di una forza politica responsabile? Tacere? Far finta di non vedere gli sviluppi drammatici della crisi in atto o denunciarli affinché vengano approvate misure strutturali?".
Letta e Di Maio chiedono una verifica di maggioranza dopo lo strappo di Conte
"È evidente che la scelta annunciata da Conte e dal M5s rimette in discussione molte cose, ma io non mi preoccupo, esiste il voto di fiducia che è fondamentale", dice Enrico Letta. "Non votare la fiducia al governo è un fatto grave, è doverosa una verifica di maggioranza", aggiunge Di Maio. I leader del Partito democratico e Insieme per il Futuro chiedono una verifica di maggioranza dopo lo strappo annunciato ieri sera da Conte.
Come voterà il M5s di Conte oggi al Senato, perché si rischia la crisi
Il Movimento Cinque Stelle non voterà il decreto Aiuti in Senato. Dopo lo strappo di Giuseppe Conte per la Lega la maggioranza non esiste più, Matteo Salvini chiede di andare subito alle elezioni. Anche l'opposizione di Giorgia Meloni chiede il voto anticipato.
Rischio crisi di Governo, oggi la fiducia al Dl Aiuti in Senato: il programma della giornata

Il decreto Aiuti arriva in Senato. Il Movimento Cinque Stelle non lo voterà, come annunciato ieri sera da Giuseppe Conte, portando il governo Draghi a un passo dalla crisi. La discussione inizia alle 9.30, si dovrebbe arrivare al voto per l'ora di pranzo. Il M5s a quel punto uscirà dall'Aula. Il presidente del Consiglio potrebbe quindi recarsi nel pomeriggio al Quirinale da Sergio Mattarella, chiedendo mandato per rimettersi al Parlamento per una verifica della maggioranza.