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L’Italia piace meno, prenotazioni giù per questa estate: primo calo in 5 anni

I dati diffusi da Assoturismo Confesercenti in base alle previsioni turistiche per la bella stagione. Tra giugno e agosto nelle strutture ricettive italiane sono attese 205 milioni di presenze, quasi 2 milioni in meno rispetto all’estate 2018ì, pari a una flessione dello 0,9% che va a sommarsi al calo di -1,7 milioni di presenze rispetto al 2018 in primavera.
A cura di Antonio Palma
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Sembra un momento molto delicato per il comparto del turismo in Italia. Per la prima volta negli ultimi cinque anni, infatti, questa estate potrebbe far segnare un netto calo delle prenotazioni in alberghi e strutture ricettive in Italia. È quanto segnala uno studio elaborato da CST per Assoturismo Confesercenti, calcolando le previsioni turistiche per la bella stagione in arrivo. Secondo i dati raccolti ed elaborati dal report dell'associazione di categoria, tra giugno e agosto nelle strutture sono attese 205 milioni di presenze, quasi 2 milioni in meno rispetto all’estate 2018, pari a una flessione dello 0,9%. Stando alle previsioni, il calo riguarda in particolare i turisti italiani che fanno segnare un -1,1%, ma ad essere interessati anche gli stranieri con un -0,8%. Secondo Assoturismo, si tratta di un fenomeno dovuto principalmente a due fattori. In primis il meteo, che fino a poco tempo fa è stato caratterizzato da condizioni molto incerte con una primavera arrivata decisamente in ritardo e che è già costata tra gennaio e maggio un calo di -1,7 milioni di presenze rispetto al 2018. A pesare però anche la ripartenza delle altre destinazioni nel mediterraneo meridionale e orientale, frenate in passato dalle tensioni internazionali.

A soffrire di più infatti sono proprio le strutture delle aree costiere che fanno segnare un -1,4% di prenotazioni mentre meno interessate sono quelle nelle città d’arte e addirittura in leggerissima crescita sono quelle in località lacustri. Una differenza marcate si registra anche dal punto di vista geografico visto che a soffrire di più sono gli alberghi del  Centro Sud e delle Isole sempre con un -1,4% mentre Nord Est e Nord Ovest resistono e fanno segnare rispettivamente un calo dello 0,7% e dello 0,3%.

“Il turismo italiano è in un momento delicato. La spinta propulsiva degli anni scorsi si sta esaurendo e riemergono le problematiche mai risolte del settore, dalle carenze infrastrutturali all’abusivismo" ha commentato Vittorio Messina, Presidente di Assoturismo Confesercenti , aggiungendo: "La delega al governo in tema di turismo è un’occasione per portare a casa una riforma mirata alla crescita: servono interventi per individuare e tutelare le figure professionali del turismo, ma anche un contrasto più efficace all’abusivismo ricettivo e un piano per ridurre le tasse sul settore”. Confesercenti chiede di evitare un possibile innalzamento dell'Iva, già superiore alla media europea e sopra molti competitore, e rivalutare il meccanismo della tassa di soggiorno "nata con lo scopo di assicurare agli Enti locali le risorse per potenziare i servizi turistici, migliorare l’offerta culturale e i servizi pubblici, ma che ha finito per essere interpretata quale uno dei tanti canali di finanziamento degli Enti locali".

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