2 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Liegi, l’Isis rivendica. Parla la cameriera presa in ostaggio: “Io viva perché musulmana”

Benjamin Herman, 31 anni, martedì ha ucciso due poliziotte e uno studente in Belgio e poi è stato a sua volta ucciso dalla polizia. È emerso che la sera prima aveva ammazzato un altro uomo, un ex detenuto che il killer conosceva. Nella serata di mercoledì l’Isis ha rivendicato l’attacco attraverso l’agenzia Amaq: “Era un nostro soldato”.
A cura di Susanna Picone
2 CONDIVISIONI
Immagine

Il killer di Liegi “era un soldato dello Stato islamico”. È arrivata in serata, attraverso l'agenzia Amaq citata dal Site, la rivendicazione dell’Isis dell’attentato avvenuto ieri in Belgio. Un attentato durante il quale sono state uccise tre persone. Il killer è Benjamin Herman, piccolo delinquente di trentuno anni originario di Rochefort ma detenuto di lunga data, che secondo quanto confermato dalla procura federale avrebbe urlato più volte “Allah Akbar” durante l’attacco. Lo avrebbe fatto una prima volta in strada, dopo aver assalito e ucciso due agenti, e la seconda uscendo dal recinto della scuola dove aveva preso in ostaggio una donna.

Ieri Herman ha attaccato e ucciso due poliziotte di cinquantatré e quarantacinque anni e poi ha freddato un giovane di ventidue anni che la madre aveva accompagnato in macchina a consegnare la tesi di laurea. E prima dei tre omicidi il killer, secondo quanto confermato oggi dal ministro dell’Interno belga, aveva già ucciso un altro uomo. Un omicidio avvenuto la sera prima dell'attacco di Liegi. Il corpo dell'uomo, Michael Wilmet di trenta anni, è stato scoperto in un'abitazione di Marche-en-Famenne a 50 km da Liegi. La vittima, scrivono i media locali, era un ex detenuto che Herman conosceva. Secondo la tv pubblica Rtbf, Wilmet sarebbe stato ucciso a colpi di martello e l'arma sarebbe poi stata ritrovata nell'auto di Herman.

In precedenza il killer aveva preso in ostaggio la donna delle pulizie della scuola, decidendo poi di risparmiarla perché musulmana. A confermarlo è stato lei stessa che, anziché scappare, ha chiuso le porte dell'istituto scolastico trovandosi faccia a faccia con Benjamin Herman. "Non ti farò niente, voglio solo far cuocere un po' quelli là fuori", avrebbe detto l'uomo, indicando i poliziotti.

“Ci sono elementi, ma anche contro-elementi” che possono far parlare di terrorismo per la strage di Liegi, “ma dobbiamo aspettare i risultati dell'inchiesta”, ha intanto spiegato il ministro parlando anche della possibile radicalizzazione dell'uomo in carcere, "ma ci dobbiamo porre molte domande” su questo così come sui “segnali che indicano che fosse drogato”. Dopo i tre omicidi l’uomo è stato a sua volta ucciso in una sparatoria durante la quale il killer, con le armi sottratte alle due poliziotte, ha ferito altri quattro agenti.

2 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views