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Letta: “La soluzione sull’Imu a fine agosto. Ok ripresa, ma autunno sarà difficile”

Il premier interviene alla presentazione del piano industriale della Cassa Depositi e Prestiti e prova a fare chiarezza sul nodo Imu. Poi manifesta un cauto ottimismo per la crescita. “Il clima sociale, però, è molto faticoso e pieno di difficoltà: è questo il rischio più grande per l’autunno”.
A cura di Biagio Chiariello
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"Siamo carichi di aspettative e speranze per la ripresa di cui stanno avendo i primi segnali e si intuiscono le prospettive. Ma c'è il rischio che questa ripresa sia senza lavoro. E invece vogliamo che la ripresa ci sia, ma non sia anemica e vogliamo affrontare tutti i disagi sociali. Il rischio di un autunno con una crescita economica non accompagnata da una ripresa dell'occupazione è grande". Lo ha detto il premier Enrico Letta presentando a Palazzo Chigi il nuovo Piano industriale 2013-2015 di Cassa depositi e prestiti.

Imu– Il Presidente del Consiglio ha colto l'occasione anche per fare chiarezza sulla tenuta dell'esecutivo da lui guidato, all'indomani delle tensione sull'Imu e sui nove punti del ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni che non vuole eliminarlo ("sarebbe iniquo"). In tal senso, ha commentato: "Siamo abituati a essere una nave che naviga tra tempesta e marosi, ma la nave sta dimostrando di essere più solida di quello che i nostri detrattori pensano". Letta, dunque, derubrica le "polemiche a questioni di merito importanti che troveranno un loro punto di sintesi alla fine di questo mese di agosto, quando dobbiamo per forza presentare le soluzioni rispetto ai problemi in scadenza tra cui anche quello sulla tassazione della prima casa".

Spread – Il premier ha poi evidenziato come la politica italiana non debba scordarsi "dell'importanza dei tassi di interesse e dello spread. Ho avuto l'impressione che se ne è parlato tanto nel 2011, poi come spesso avviene in Italia c'è stata una indigestione e non se ne parla più". E per continuare a parlarne invece Letta ricorda che lo "spread basso dimostra che ci si può fidare dell'Italia". In tal senso, sottolinea anche come la "fiducia dei mercati è anche il motivo che ci deve spingere non a fermarci, ma anzi a spingere perché questo è fondamentale".

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