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Imu, nove ipotesi di riforma: ecco le proposte di Saccomanni

Dall’abolizione totale dell’imposta sulla prima casa all’incremento da 200 fino a 500 euro della detrazione di base, fino alla deducibilità per le imprese: ecco le ipotesi sul tavolo del Ministero dell’Economia. Ma il PdL protesta: “Tassa va eliminata”.
A cura di Biagio Chiariello
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Una scheda tecnica per risolvere uno dei problemi più noti del Governo Letta. L'Imu. Il ministro dell’Economia ha studiato tutti gli scenari possibili per cercare di risolvere il nodo della tassa sugli immobili, comunicato sul sito del Tesoro le nove proposte di riforma su cui starebbe lavorando. Serve un “chiarimento delle implicazioni concrete delle varie proposte, nella consapevolezza che le scelte politiche debbono basarsi su adeguati approfondimenti tecnici”, scrive Saccomanni nella presentazione. Si va dall’esenzione totale sulla prima casa (che costerebbe 4 miliardi) all’abolizione parziale (per esempio delle rate al momento sospese), a vari tipi di rimodulazione. “Esprimo l’auspicio che questo lavoro possa rispondere all’obiettivo che mi ero prefisso quando l’ho avviato: offrire un contributo al dibattito in corso, al chiarimento delle implicazioni concrete delle varie proposte, nella consapevolezza che le scelte politiche debbono basarsi su adeguati approfondimenti tecnici”, continua il ministro.

"Il documento – continua Saccomanni – offre valutazioni su una gamma di ipotesi di intervento: non ha la pretesa di essere esaustivo, ma cerca di tener conto di quanto è emerso negli ultimi mesi, nel dibattito politico, negli interventi accademici, nelle audizioni parlamentari, nei rapporti degli organismi internazionali. Il documento è organizzato in schede, che riportano, per ogni ipotesi di intervento, l'impatto di gettito, gli effetti distributivi sui contribuenti, le implicazioni in termini di locale e gli aspetti amministrativi e gestionali per il contribuente e l'Amministrazione. Ogni scheda si conclude evidenziando i principali punti di forza e di criticità dei diversi interventi".

Vediamo, dunque, nel dettaglio le 9 proposte di Saccomanni: 

  1.  Esenzione totale dall’Imu per l’abitazione principale. Circa 4 miliardi.
  2.  Incremento non selettivo della detrazione di base dell’Imu prevista per l’abitazione principale. Cioè agevolazioni sulla prima casa. Costa da 1,3 a 2,7 miliardi a seconda dell’aumento della detrazione.
  3. Rimodulazione selettiva dell’esenzione dall’Imu sull’abitazione principale (con diversi parametri: in funzione del valore dell’immobile; parametrata al reddito; in funzione della condizione economica del nucleo familiare, misurata attraverso l’Isee; applicazione dei valori Osservatorio del mercato immobiliare per la determinazione della base imponibile). Vale da 1 a 2,3 miliardi a seconda della rimodulazione scelta.
  4.  Interventi sull’Imu relativa all’abitazione principale contestuali ad altri tributi (contestuale eliminazione/riduzione della deducibilità ai fini Irpef delle rendite abitazione principale e reintroduzione totale/parziale in Irpef dei redditi degli immobili non locati; rimborso dell’Imu sull’abitazione (integrale o parziale) attraverso l’attribuzione di un credito di imposta (o una detrazione); esenzione dall’Imu per l’abitazione principale e contestuale rimodulazione della Tares relativa ai servizi indivisibili). In questo caso si ipotizzano anche recuperi di gettito fino a circa 2 miliardi fino a 4,3 miliardi.
  5.  Deducibilità dell’Imu per le imprese. Costerebbe 1,2 miliardi.
  6. Restituzione ai Comuni del gettito derivante dagli immobili ad uso produttivo classificati nel gruppo catastale D. Costerebbe 4,6 miliardi.
  7. Abolizione dell’addizionale comunale all’Irpef e contestuale incremento dell’Irpef. Con una perdita di gettito di circa 3,4 miliardi.
  8.  Derubricazione della revisione dell’Imu relativa all’abitazione principale a un problema di finanzalocale. Si punterebbe a accrescere l’autonomia finanziaria dei Comuni, potenziando i margini di discrezionalità sul fronte della Tares, dando loro la possibilità di introdurre una service tax per la copertura dei servizi indivisibili (in ipotesi, fino a un massimo di gettito potenziale dell’ordine di 2 miliardi).
  9.  Abolizione della prima rata dei versamenti Imu sospesi ai sensi del decreto 54 del 2013. Costa 2,4 miliardi.

Pdl: "Basta balletti". Immediata la reazione del Pdl. "Basta balletti sull'Imu. Va tolta sulla prima casa o il governo rischia. Serietà e coerenza. L'Imu sulla prima casa si toglie e basta", scrive su Twitter il vice presidente del Senato Maurizio Gasparri. "Non è più il momento delle rassegne; non è più il momento delle ipotesi. E' ormai il tempo delle proposte: chiare politicamente, responsabili finanziariamente e utili per l'economia del nostro paese. Ci auguriamo che arrivino quanto prima", rincara il capogruppo alla Camera Renato Brunetta.

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