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Lega, Salvini contro la Cassazione: “Sentenza politica, cercano di metterci fuori legge”

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini commenta le motivazioni della sentenza con cui la Cassazione chiede di recuperare 49 milioni dalla Lega: “È una sentenza politica, cercano di metterci fuori legge. Sequestrano quello che non c’è, è un processo che riguarda fatti di dieci anni fa”, afferma il leader della Lega.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il ministro dell’Interno Matteo Salvini commenta la sentenza della Cassazione e le motivazioni con cui chiede di sequestrare “ovunque siano” 49 milioni di euro alla Lega. Secondo il leader del Carroccio quei soldi “non ci sono”: “Sequestrano quello che non c’è, è un processo chiaramente politico che riguarda fatti di dieci anni fa”, afferma durante un’intervista alla trasmissione In Onda, in diretta su La7, e specificando che lui, di certo, quei soldi non li ha mai presi. Secondo Salvini questa della Cassazione “è una sentenza politica, cercano di metterci fuori legge. L’unico partito della storia europea che vuole essere messa fuori causa attraverso un processo”.

Salvini si rivolge poi ai giudici e ai suoi avversari politici: “Buon lavoro ai giudici. Chi parla di soldi rubati viene querelato e chi mi tira in ballo viene querelato, perché sulla mia onestà non transigo”. Poi il vicepresidente del Consiglio risponde a chi gli chiede se c’è qualche contrasto con Luigi Di Maio sul decreto Dignità approvato ieri: “Di Maio ha tutto il mio sostegno, la lotta alla precarietà e al gioco d’azzardo è nel contratto di governo e ha fatto benissimo Luigi Di Maio. Ci avrei aggiunto qualcosa, ma può pensarci il Parlamento”. E, ancora, su un eventuale scontro tra Lega e M5s replica: “Cercano di farci litigare e non ci riescono”.

Annunciando che sta lavorando a un decreto sicurezza da portare in Consiglio dei ministri, Salvini parla anche di flat tax commentando le parole pronunciate oggi dal ministro dell’Economia Giovanni Tria sulla volontà di non aumentare il debito: “Fa benissimo Tria. Noi siamo qui per ridurre il debito, non per aumentarlo. Che non vuol dire dare l’addio alla flat tax. In primis faremo la pace fiscale che porterà nelle casse dello Stato miliardi di miliardi”.

Il ministro dell’Interno parla anche della questione immigrazione, attaccando gli scafisti che “si sono accorti che stanno perdendo il business” e Soros che vorrebbe, secondo Salvini, “trasformare l’Italia in un enorme campo profughi, a Soros piacciono gli schiavi”. Sulle Ong, Salvini commenta che il problema di queste navi è che “sono un’attrazione per gli scafisti: a me interessa che nessuno aiuti gli scafisti”. Poi, tornando sui beni sequestrati, argomento di cui ha già parlato oggi, Salvini annuncia che triplicherà il personale dell'agenzia che se ne occupa.

Altro tema di cui parla Salvini è quello della scorta di Roberto Saviano e del ruolo dello scrittore: “Non mi occupo io di scorte, io non c’entro niente, è una scelta tecnica che spetta ai tecnici. Io mi sono solo preso il diritto di querelare Salvini perché il ministro della malavita lo dice a qualcun altro”.

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