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L’annuncio di Di Maio: “Da settembre procederemo con il taglio dei parlamentari”

Il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio annuncia due riforme costituzionali che il suo governo vorrebbe portare avanti. La prima – da iniziare già a settembre – riguarda il taglio del numero dei parlamentari. La seconda, invece, è l’idea di eliminare dalla Costituzione il pareggio di bilancio.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, fissa due obiettivi per i prossimi mesi in tema di riforme costituzionali: il primo è il taglio del numero dei parlamentari da portare avanti già a settembre. Il secondo riguarda l’idea di superare il pareggio di bilancio in Costituzione. “Credo che siamo l'unico Paese che ha all'interno della propria Costituzione l'equilibrio di bilancio, che poi è il pareggio di bilancio, credo che questa sia una norma che in futuro vada superata, adesso non ci siamo messi al lavoro su questo, a settembre cominciamo dal taglio dei parlamentari” dal punto di vista delle riforme costituzionali, afferma Di Maio, ospite di In Onda, su La7.

Altro obiettivo ribadito è quello di non far aumentare l’Iva, procedendo quindi con un ritocco. “L’abbiamo messo nel contratto di Governo e lo faremo. Se si vuole giocare con questa storia dell'Iva e dei ritocchi si faccia pure, ma il nostro obiettivo è non aumentarla e vale sia per il M5s che per la Lega”, afferma ancora garantendo, inoltre, che non c’è alcuna differenza di veduta con il ministro dell’Economia Giovanni Tria.

Le grandi opere e il capitolo lavoro

Di Maio parla anche dei temi riguardanti le grandi opere, su cui sembra esserci poca condivisione di opinioni tra M5s e Lega. Per quanto riguarda la Tav, Di Maio afferma: “Sono 30 anni che è stata progettata quest'opera, oltre 10 anni che si prova ad avanzare, si dà la colpa ai no tav ma la verità è che questa è un'opera in cui nessuno crede più”. Sulla Tap, il gasdotto Trans-Adriatico, aggiunge: “Non è nel contratto di governo, il dossier è sul tavolo del premier che lo gestirà al meglio. Troveremo un accordo. Una cosa deve essere chiara, noi non costruiamo opere manganellando i cittadini, qualsiasi opera si deve fare con il consenso delle comunità. Le opere non si riusciranno a fare se le comunità non sono d'accordo, è sempre stato così. Ma il Movimento Cinque Stelle sulla Tap non è mai stato d'accordo”.

Si aggiunge anche il capitolo Ilva, su cui il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico spiega: “Quando un ministro si sente dire che le cose non sono state fatte in regola, prima di tutto deve capire se andare avanti oppure no, se invece la gara non andrà avanti perché si può esercitare l'annullamento in autotutela ne prenderò atto e ci dovremo attrezzare”. Ora si deve quindi aspettare il parere dell’avvocatura e “se la legge mi dice che devo annullare la gara allora lo affronteremo, c’è un piano B, certo ma non ve lo dico, affronteremo al meglio questa vicenda”.

Infine, il vicepresidente del Consiglio parla anche del Decreto Dignità, da lui fortemente voluto e approvato negli scorsi giorni in Parlamento: “Adesso che va in Gazzetta il decreto, l'imprenditore capirà che queste norme entrano in vigore dal primo novembre e saprà anche che nella legge di bilancio abbasseremo il costo del lavoro a tempo indeterminato. Se qualche datore di lavoro ha utilizzato questa scusa per licenziare, è una scusa per buttare per strada un ragazzo che avrebbe buttato fuori comunque”.

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