181 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

La Xylella arriva anche in Toscana: 41 piante infette. Ora si teme per il resto dell’Italia

La positività al famigerato batterio è stata rilevata su una quarantina di piante arboree ed arbustive nel comune di Monte Argentario. Tra quelle trovate infette ci sono ginestre, poligale mirtifolia mandorli e calicotome.
A cura di Biagio Chiariello
181 CONDIVISIONI
Immagine

Il batterio della Xylella è stato individuato per la prima volta in Toscana, precisamente in un giardino nel comune di Monte Argentario. La segnalazione è del Servizio fitosanitario regionale locale. Lo annuncia il ministero delle Politiche agricole e forestali, in una nota, precisando che il batterio ritrovato appartiene alla sottospecie Multiplex, differente da quella pugliese, ma presente in Francia (Regioni Corsica e Paca) e in Spagna. Il famigerato batterio – che attacca solamente alcune specie vegetali sensibili, portandole al disseccamento, e che da anni sta creando scompiglio in Puglia – è su 41 piante arboree ed arbustive. Tra quelle trovate infette ci sono ginestre, poligale mirtifolia mandorli e calicotome.

"La Regione si è attivata sin dal 2013, a seguito dell'emergenza Xylella in Puglia. Da oltre 4 anni compie controlli preventivi molto scrupolosi su tutto il territorio regionale, circa 10 mila ad oggi", ha detto l'assessore all'agricoltura Marco Remaschi. "Proprio questo sistema di vigilanza continua, da parte del servizio fitosanitario regionale, ci ha consentito di individuare in maniera precoce il minimo segnale di presenza di piante colpite garantendo così interventi tempestivi di controllo ed eradicazione". "Siamo fiduciosi di un esito positivo della vicenda anche in virtù del fatto che le numerose analisi compiute non hanno assolutamente evidenziato infezioni a carico di olivi sul nostro territorio. Inoltre l'area interessata è situata nei dintorni dell'abitato di Porto Santo Stefano, zona particolarmente isolata dal resto del territorio toscano per la presenza della laguna di Orbetello che la separa dalla terraferma e non vede la presenza di particolari aree agricole sensibili. Il che garantisce una limitazione naturale delle potenziali vie di diffusione".

Al momento non è chiaro l'origine dell'infestazione, ma tra le ipotesi più accreditate vi è quella dell'introduzione nella zona di piante contagiate o il trasporto di insetti vettori della malattia, provenienti da località francesi o spagnole. "Il rinvenimento tempestivo di questo focolaio dimostra il grande sforzo profuso dal Servizio fitosanitario regionale per il monitoraggio del territorio grazie al quale è possibile un'efficace eradicazione", ha continuato Remaschi. "Questo è possibile applicando le misure fitosanitarie previste dalla norma nazionale ed europea, ovvero distruggendo le piante colpite con sintomi sospetti e nelle immediate vicinanze, e istituendo una zona cuscinetto nei 5 km circostanti da sorvegliare attentamente". All'interno dell'area interessata saranno effettuati controlli costanti per escludere la presenza di ulteriori piante infette e sarà disposto il blocco della movimentazione delle piante sensibili

181 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views