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News sul killer di Budrio

La vita in carcere di Igor: non parla con nessuno, salta l’ora d’aria e legge la Bibbia

Secondo quanto riportato da giornali spagnoli, l’assassino serbo conosciuto come Igor in carcere non parla con nessuno. Non vuole comunicare neppure con i parenti, rinuncia all’ora d’aria e l’unica cosa che fa è leggere la Bibbia.
A cura di Susanna Picone
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Dal giorno della sua cattura avvenuta in Spagna, dopo mesi di latitanza, il 15 dicembre scorso, Norbert Feher alias Igor Vaclavic è in un regime carcerario di massima sicurezza. Il criminale serbo noto come Igor il russo, responsabile di almeno due omicidi in Italia e di tre recenti in Spagna, secondo quanto emerge dai media locali sembra aver adottato uno stile di vita da eremita: trascorre le sue giornate chiuso nella sua cella ad altissima sicurezza nel penitenziario di Zuera, dove è stato trasferito due settimane fa. Non uscirebbe mai nel cortile per l’ora d’aria e non avrebbe chiesto di parlare neppure col suo avvocato. L’unica richiesta sarebbe stata una Bibbia da leggere in cella. All’interno della stanza di Igor – ricostruisce anche Il Resto del Carlino – c’è una sola finestra protetta da sbarre. Il letto è fissato alla parete e nell’angolo ha un wc, un lavabo, una doccia e uno specchio di plastica fissato al muro. Il personale del penitenziario controlla il detenuto attraverso uno spioncino di vetro blindato. Ogni giorno la cella viene perquisita e controllata da cima a fondo. “Non parla per nulla e si mostra imprevedibile”, hanno riferito fonti carcerarie al quotidiano spagnolo Heraldo de Aragon.

La figlia di Valerio Verri, ucciso da Igor: "Meglio tacere" – “Meglio tacere”, ha commentato su Facebook Francesca Verri, la figlia di Valerio, una delle vittime in Italia di Norbert Feher. La guardia ecologica volontaria fu uccisa da Igor l'8 aprile nel Ferrarese, pochi giorni dopo l’omicidio del barista di Budrio Davide Fabbri. Riguardo quest’ultimo, nei giorni scorsi i carabinieri hanno diffuso un nuovo video del delitto. Immagini inedite in cui si nota una resistenza maggiore del barista, che viene freddato in una manciata di secondi dal criminale serbo. I carabinieri hanno spiegato che subito dopo l’omicidio del barista sono iniziate intercettazioni telefoniche, ambientali e pedinamenti “che hanno permesso l’individuazione di chi gli ha dato una mano” e “delle cellule di riferimento della latitanza e dei canali” con cui Igor è uscito dall’Italia per raggiungere la Spagna.

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