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La storia di Laura, 18 anni e un tumore al fegato: “Mi ha salvato il robot a Bologna”

Laura Baldo, diciottenne calabrese, è stata operata al Sant’Orsola a Bologna per un tumore benigno al fegato: “Mi ha salvato il robot, l’intervento che ho affrontato è stato innovativo e invece che avere una grande cicatrice sulla pancia ho soltanto cinque fori di pochi centimetri e un taglietto sopra l’ombelico”.
A cura di Susanna Picone
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Laura Baldo ( Facebook)
Laura Baldo ( Facebook)

“Fin dall’inizio ho avuto la sensazione di trovarmi di fronte a persone consapevoli, responsabili di dover tutelare con professionalità, umanità e sensibilità, la mia salute. Anche nei successivi reparti ho trovato accoglienza, supporto, professionalità e comprensione. Per questo motivo non posso fare altro che esprimere a queste straordinarie persone molta gratitudine e riconoscenza, ringraziandole per ciò che hanno fatto per me. Un ringraziamento speciale, di vero cuore va al professor Bruno Nardo perché tutto questo è solo grazie a lui”: sono le parole che Laura Baldo, una ragazza calabrese di diciotto anni, ha scritto su Facebook commentando un articolo de Il Resto del Carlino che racconta la sua storia. È la storia di una ragazza che dalla Calabria è andata a Bologna e all’ospedale Sant’Orsola è stata salvata da un tumore al fegato. A salvarla, spiega Laura, un robot: “Mi ha salvato il robot, l’intervento che ho affrontato è stato innovativo e invece che avere una grande cicatrice sulla pancia ho soltanto cinque fori di pochi centimetri e un taglietto sopra l’ombelico”, ha raccontato la giovane al quotidiano. Laura Baldo frequenta il quinto anno del liceo artistico a Vibo Valentia ed è stata dimessa nei giorni scorsi dal Sant’Orsola. “Certo, sono grata al robot che ha permesso la rimozione del tumore benigno al fegato, delle dimensioni di un’arancia, ma anche a tutti i professori che hanno guidato il macchinario e mi hanno dato coraggio, senza farmi preoccupare. Dopo l’intervento sono stata per tre giorni in rianimazione, poi ho fatto ritorno in reparto, dove ho avuto una ripresa veloce e ora penso solo a rimettermi in gioco per affrontare l’esame di Maturità. Un appuntamento che non voglio perdere”, ha aggiunto ancora la giovane che, da appassionata di trucco ed effetti speciali, in futuro sogna di entrare nel mondo dello spettacolo e in particolare del cinema.

Con la diciottenne per la prima volta utilizzato il robot in chirurgia generale – La diciottenne calabrese ha raccontato anche come è iniziata la sua odissea, ovvero quando circa un anno fa ha iniziato ad avvertire dei dolori al fianco destro. Inizialmente, come spesso accade, non aveva dato troppa importanza a questi dolori ma poi sono diventati così forti da renderle difficile anche respirare. Con Laura per la prima volta – ha spiegato il professor Bruno Nardo, specialista nell’unità operativa diretta dal professor Francesco Minni – c’è stato l’utilizzo del robot in chirurgia generale. “Quando sono venuto a conoscenza del caso di Laura, ho pensato che potesse essere indicato per dare inizio alla nuova metodica anche in questo ambito. Finora, infatti, al Policlinico il robot è entrato nelle sale operatorie di urologia, ginecologia e chirurgia pediatrica. E per questo primo intervento è arrivato da Foligno, centro umbro all’avanguardia nel settore, il chirurgo Graziano Ceccarelli, con il quale abbiamo in atto collaborazioni di carattere scientifico: insieme abbiamo operato la paziente, con la supervisione del professor Minni: l’intervento è durato sei ore”, ha spiegato il medico. “È una storia di buona sanità e di altissima tecnologia, ne parliamo volentieri come atto di gratitudine verso tutto il personale sanitario”, hanno aggiunto i familiari della paziente.

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