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La storia del naufrago sopravvissuto 14 mesi alla deriva: verità o invenzione?

La notizia dell’uomo rimasto alla deriva per 14 mesi nel Pacifico, sopravvissuto bevendo sangue di tartaruga e nutrendosi della carne cruda degli uccelli e dei pesci, ha fatto il giro del mondo. Ma questa storia desta molti dubbi.
A cura di S. P.
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Qualche giorno fa la stampa estera ha riportato una storia che ha dell’incredibile: quella di un uomo, José Salvador Alvarengo, sopravvissuto per oltre un anno su un’isola deserta nel Pacifico. Un naufrago la cui esperienza ha il sapore di un film hollywoodiano, non a caso in tanti hanno descritto la sua storia ricordando il film “Cast Away”, sul “Robinson Crusoe” interpretato da Tom Hanks. José Salvador Alvarengo, pescatore salvadoregno 37enne scomparso al largo delle coste del Messico nel 2012, avrebbe trascorso 14 mesi alla deriva su una piccola barca in avaria nel Pacifico. Sarebbe sopravvissuto mangiando pesci e tartarughe catturati a mani nude. E anche bevendo il sangue degli animali per dissetarsi. Il naufrago ha detto di essere partito nel lontano dicembre del 2012 con un giovane di 15 anni, poi morto dopo qualche settimana. Tratto in salvo su un isolotto delle Marshall, l’uomo è apparso comunque in condizioni migliori di quanto ci si possa aspettare dopo una esperienza simile: ed è questo uno dei motivi che fa venire qualche dubbio sul suo racconto. È apparso troppo “paffuto” per essere uno che è sopravvissuto da solo su un’isola per tanti mesi.

Lui stesso ha riconosciuto come la sua storia possa apparire assurda e in effetti il suo racconto presenta dei particolari che sembrano inverosimili. Tra coloro che sono apparsi scettici c’è, ad esempio, il segretario agli Esteri delle Isole Marshall che ha raccolto la testimonianza del naufrago assieme al console Usa che faceva da interprete dallo spagnolo: “Mi sembra una storia pazzesca, ho difficoltà a prenderla sul serio. Quando l'ho visto sbarcare dalla nave che lo ha portato qui non aveva nulla dei naufraghi che abbiamo raccolto in passato”. Qualche conferma è arrivata, invece, da parte delle autorità messicane che hanno detto che un salvadoregno con lo stesso nome del naufrago viveva nel Paese nel 2012. La Cnn ha invece contattato i parenti dell’uomo a El Salvador, che lo hanno riconosciuto ma hanno ammesso di aver pensato che fosse morto dato che da alcuni anni non avevano sue notizie.

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