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La storia del dossier del ministro Giulia Grillo sugli scienziati del Consiglio superiore di Sanità

Il ministro della Salute, Giulia Grillo, finisce sotto accusa per aver chiesto una ‘schedatura’ dei membri del Consiglio superiore di Sanità in modo da poter scoprire le loro precedenti appartenenze politiche. Un ‘dossieraggio’ che Grillo contesta, pur pubblicando il documento integrale che conferma quanto riportato da Repubblica.
A cura di Stefano Rizzuti
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Vecchie appartenenze politiche, candidature a elezioni, matrimoni e persino la ‘colpa’ di aver operato Silvio Berlusconi. Quella che il ministro della Salute, Giulia Grillo, ha chiesto di fare agli esponenti della commissione Sanità della Camera del Movimento 5 Stelle è una vera e propria etichettatura dei 30 membri che facevano parte, fino a dicembre, del Consiglio superiore di Sanità. Il ministro ha deciso di azzerare il Consiglio e subito dopo ha dato vita a questa indagine, ordinata per scoprire tutti i precedenti politici dei componenti. La notizia è stata rivelata da Repubblica: fonti del Movimento 5 Stelle spiegano che il documento è stato richiesto dal ministro al capogruppo in commissione Sanità della Camera, Celeste D’Arrando. Il testo redatto è stato diffuso in una chat dei membri delle commissioni Affari Sociali e Sanità di Camera e Senato. In tutto sono sei i membri sotto cui viene riportata una etichettatura politica.

Tra gli schedati c’è il vicepresidente del Consiglio superiore, Adelfo Elio Cardinale, professore di Radiologia all’università di Palermo: sposato “con magistrato Palma”, si legge. Ovvero Anna Maria Palma, precedentemente “ufficio di gabinetto dell’ex ministro Schifani”. C’è poi Francesco Bove, docente di Anatomia umana alla Sapienza: risulta iscritto all’Ordine dei giornalisti, scrive per Repubblica, riporta il documento. Ma in realtà non è così, spiega proprio il giornale diretto da Mario Calabresi. Ancora, troviamo Placido Bramanti, ordinario di Scienze mediche applicate all’università di Messina: “È stato candidato alle amministrative in Sicilia”. In teoria da indipendente, ma poi ha fatto emergere “l’appoggio pieno al centrodestra”.

C’è anche il caso del cardiologo Antonio Colombo. Per lui “nessun attivismo politico”, ma una colpa gravissima: esser stato “uno dei medici che ha operato Berlusconi” al San Raffaele nel giugno del 2016. Ovvero aver svolto la sua professione. Troviamo anche Gabriella Fabbrocini, dipartimento di Medicina alla Federico II di Napoli, che è stata candidata alle politiche in Campania con l’Udc. Nella lista figura anche un ex deputato, Giuseppe Segreto, con il Psi. Secondo il documento pentastellato sarebbe stato deputato dal 2001 al 2006: si tratta però non di un ex parlamentare ma di un ex deputato della Regione Sicilia. Repubblica, inoltre, spiega che Grillo è stata costretta ad azzerare il Consiglio, ma ora i membri si possono ricandidare e qualcuno lo ha già fatto. Ma per i sei ‘schedati’ il cammino sembra in salita.

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Grillo si giustifica: ‘Nessun dossier’

Il ministro della Salute è intervenuta su Facebook per provare a giustificarsi. Ma riuscendo, forse, a peggiorare la sua situazione pubblicando per intero il documento in cui si riportano queste ‘schedature’ e confermando tutto ciò che è stato rivelato da Repubblica. “Non è stato sollecitato da me prima di decidere la revoca delle nomine dei membri non di diritto del Css”, spiega, ma “costituisce un appunto del tutto informale che ho chiesto in chat ai miei colleghi parlamentari dopo aver sciolto la commissione”. Come, in effetti, riportato da Repubblica per quanto riguarda le tempistiche. Secondo Grillo, questa scelta è stata presa per separare “la politica dalla scienza”.

Vi sembra un dossier? – chiede il ministro – Non ho mai avviato dossieraggi (e mai lo farò), figuriamoci via chat. Mi interessava semplicemente capire in vista di nuove nomine, qualche nota di rilievo pubblica di cui non ero a conoscenza. Ho dichiarato che alcuni ex componenti avrebbero potuto essere rinominati, mi interessava avere qualche informazione. Sottolineo che dal testo non vi sono demeriti: nessuno è così folle da pensare che aver operato un ex presidente del Consiglio possa costituire una nota negativa o che avere una moglie che ha collaborato con un esponente politico dell'opposizione possa costituire un vulnus”. “Accusare di epurazione e fascismo, di "allarme per la democrazia", un ministro che legittimamente si informa sul profilo ripeto pubblico di membri di una commissione è semplicemente assurdo e fuori dalla realtà dei fatti che vi presento per quello che sono”, contrattacca il ministro.

Le opposizioni protestano

Il Partito Democratico chiede al ministro Grillo di riferire in Aula, valutando anche l’idea di una mozione di sfiducia. Vito De Filippo, capogruppo dem in commissione Affari sociali, chiede a Grillo di “spiegare urgentemente” in Parlamento: “La richiesta di informazioni per un presunto dossieraggio richiesto direttamente dalla ministra è di una gravità inaudita”. Maurizio Martina, candidato alla segretaria del Pd, parla di un “bavaglio antiscientifico” e di un fatto “inaudito”.

I senatori del Pd presentano una interrogazione urgente chiedendo se questa indagine “ha influenzato la scelta di rimuovere i suoi componenti due anni prima della naturale scadenza”. Richiesta di dimissioni per Giulia Grillo arriva anche dal senatore di Forza Italia, Francesco Giro: “Questa è un'operazione di dossieraggio fascista per procedere all'epurazione politica di almeno sei scienziati di chiarissima fama. La ministra da oggi è incompatibile con il suo ruolo di guida amministrativa e politica di un settore così delicato e complesso come quello della sanità pubblica”. Tra le critiche, si solleva anche quella di Elena Fattori, senatrice del M5s: “Non esiste paese al mondo dove uno scienziato venga valutato per le sue opinioni politiche. In Italia purtroppo succede da decenni e se non sei affiliato a qualcuno difficilmente riesci a fare carriera in un ente pubblico. Però la soluzione non è ‘ora epuriamo quelli della vecchia politica e facciamone entrare dei nuovi a noi fedeli’. La soluzione è molto semplice: valutiamo le competenze e prendiamo i migliori. Schedare per il passato politico francamente non l’ho visto da nessuna parte e riesco solo a immaginare conseguenze nefaste. La politica dovrebbe chiamarsi fuori”.

Grillo nomina Brusaferro commissario Iss

Il ministro Grillo proprio oggi ha ufficializzato la nomina di Silvio Brusaferro a commissario per l'esercizio delle funzione del presidente dell'Istituto superiore di sanità, dopo le dimissioni delle scorse settimane di Walter Ricciardi. Brusaferro è professore ordinario di Igiene e medicina preventiva e direttore del dipartimento Area medica dell'università degli studi di Udine. Nato a Udine l'8 aprile 1960, Brusaferro avrà il compito di assicurare l'operatività in vista della nomina del presidente che avverrà sulla base dei curriculum che verranno inviati nelle prossime settimane. La procedura per la scelta verrà avviata "entro un paio di settimane", assicura Grillo.

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