188 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

La Finanza irrompe nel Consiglio Regionale del Piemonte

Le Fiamme Gialle sono giunte, stamattina, a Palazzo Lascaris. Sull’onda mediatica per Fiorito, è partita un’indagine conoscitiva anche nel parlamentino piemontese. Nel mirino eventuali illeciti nella gestione dei fondi dei gruppi politici.
A cura di Biagio Chiariello
188 CONDIVISIONI
La Finanza irrompe nel Consiglio Regionale del Piemonte

La Guardia di Finanza di Torino si è presentata questa mattina a Palazzo Lascaris, sede del Consiglio Regionale del Piemonte. Gli uffici dei gruppi politici sono stati teatro dell'ispezione utile ad acquisire documentazione relativa alle spese degli stessi gruppi consiliari. Nei giorni scorsi infatti la Procura del capoluogo piemontese ha aperto un'indagine conoscitiva sui conti della Giunta Cota per accertare le modalità di funzionamento dei rimborsi spese e delle autocertificazioni, ma sopratutto indagare su eventuali illeciti nella gestione dei fondi e sulle rendicontazioni delle spese dei consiglieri, come le autocertificazioni di missioni e trasferte, i rimborsi chilometrici, e cosi via. Titolari dell'inchiesta sono i pubblici ministeri Andrea Beconi ed Enrica Gabetta.

A mobilitare le Fiamme Gialle non è stata solo l'onda mediatica del caso Fiorito e gli scandali della Regione Lazio. Qualche giorno fa l’ex vicepresidente della Giunta Cota, Roberto Rosso, ha raccontato con toni da barzelletta le imprese di un collega consigliere che incassava gettoni di missione e rimborsi chilometrici mentre era in settimana bianca a Sestriere: «Si è fatto pagare l'indennità, come se avesse lavorato: questa persona ha guadagnato quasi 1000 euro al giorno per essersi fatto una settimana bianca a casa mia, mettendo anche il rimborso spese per l'auto con viaggi avanti e indietro da San Germano a Sestriere. Che fogna sono le Regioni» diceva Roberto Rosso, deputato Pdl, a Telelombardia.

La GdF ha iniziato col gruppo del Partito Democratico, uno dei più numerosi dopo quello del Pdl. Sono coinvolti, comunque, gli uffici di tutti i gruppi consiliari (in totale sono una dozzina). Al momento – da quanto è trapelato – i pm non hanno formulato ipotesi di reato e non vi sono persone sottoposte a indagini. Sembra, inoltre, che l'acquisizione dei documenti riguardi le spese sostenute dai gruppi a partire dal primo gennaio 2008, quando Governatrice era ancora Mercedes Bresso.

188 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views