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La denuncia del Consiglio d’Europa: “I politici italiani incitano all’odio e al razzismo”

L’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa lancia un’allarme sul linguaggio utilizzato dai politici italiani, tanto da definirsi “preoccupata dall’aumento degli atteggiamenti razzisti, della xenofobia e delle posizioni anti Rom nel discorso pubblico”. Protesta la Lega: “Scandaloso e inaccettabile”.
A cura di Stefano Rizzuti
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In Italia i politici incitano all’odio, al razzismo e alla xenofobia. Soprattutto attraverso i media e internet. La preoccupazione viene espressa dall’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, secondo quanto riportato nel rapporto di monitoraggio sull’Italia votato a Strasburgo. La delegazione italiana ha tentato di modificarlo con alcuni emendamenti che sono stati rigettati. Nella relazione si esprime anche preoccupazione per la chiusura dei porti italiani ai migranti. L’Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa si dice “preoccupata dall'aumento degli atteggiamenti razzisti, della xenofobia e delle posizioni anti Rom nel discorso pubblico, in particolare sui media e su Internet”, secondo quanto si legge nel rapporto.

Il rapporto dedica 12 paragrafi all’Italia, riguardanti i flussi migratori, la lotta al razzismo, la libertà dei media, la giustizia e la corruzione. Sul fronte della gestione dei flussi migratori si esprime preoccupazione “per le recenti iniziative per impedire alle navi di soccorso di attraccare nei porti italiani”, ma si plaude anche alla fine delle politiche di respingimento. Critiche, ma anche commenti positivi, sulla situazione dei media e della Rai, così come sulla giustizia. Apprezzata la creazione dell’Anac, in tema di corruzione, pur rimanendo questo un fronte problematico per il nostro Paese.

Protesta la Lega: ‘Scandaloso e inaccettabile’

Per i parlamentari della Lega che fanno parte della delegazione italiana al Consiglio d’Europa, Paolo Grimoldi, Alberto Ribolla e Manuel Vescovi, “è scandaloso e inaccettabile che nella risoluzione sul monitoraggio sull'Italia – dove si scrive che il governo è formato da un movimento di estrema destra, la Lega, e da uno anti sistema, i Cinque Stelle – si accusi il nostro Paese di una serie di gravi comportamenti razzisti, xenofobi e anti umanitari. Non possiamo accettare che nella relazione sull'Italia il relatore scriva, in tema di politiche migratorie, di ‘essere seriamente preoccupato' perché le politiche del governo ostacolano il lavoro delle ONG, mettendo a rischio vite umane e violando norme umanitarie fondamentali ed esprima preoccupazione per la recrudescenza di atteggiamenti razzisti, della xenofobia e di incitamenti all'odio da parte di responsabili politici”.

I parlamentari leghisti criticano poi il relatore che “esprime la sua preoccupazione per la presenza in Italia della criminalità organizzata e delle mafie che a suo dire esercitano ‘una forte presa sulla politica italiana'. Questo è un atto d'accusa all'Italia da parte di un organismo che non ha fatto nulla in questi anni in materia migratoria e adesso punta l'indice contro il nostro Paese con una relazione sprezzante e fuori dalla realtà, in cui addirittura si accusa l'Italia di ‘antiziganismo' e si chiede alle autorità italiane di prestare maggiore attenzione alle questioni dei Rom, definiti vittime di pregiudizi e stigmatizzazioni. Per cui l'Italia è uno Stato di razzisti e mafiosi. E ancora più inaccettabile e scandaloso è il fatto che tutti gli emendamenti per correggere o cancellare questi passaggi, emendamenti presentati da tutti i parlamentari italiani presenti nella delegazione, siano stati respinti dal relatore”.

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