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L’Ocse si rivolge all’Italia: “Evitare condoni, proseguire la riforma del lavoro”

Nel rapporto “Obiettivo crescita” l’organizzazione con sede a Parigi raccomanda Roma di proseguire nella riforma del lavoro con assunzioni e licenziamenti più flessibili e di spostare la tutela dalla protezione del posto di lavoro al reddito.
A cura di Susanna Picone
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Nel rapporto “Obiettivo crescita” l’organizzazione con sede a Parigi raccomanda Roma di proseguire nella riforma del lavoro con assunzioni e licenziamenti più flessibili e di spostare la tutela dalla protezione del posto di lavoro al reddito.

L’ultima raccomandazione all’Italia viene dall’Ocse, l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico con sede a Parigi. L’Italia, secondo l’organizzazione, deve proseguire la riforma del mercato del lavoro “rendendo più flessibili le assunzioni e i licenziamenti e accorciando i tempi dei procedimenti giudiziari, realizzando contemporaneamente la rete universale di protezione sociale già in programma”. Questo è parte di quanto emerge nel rapporto Going for Growth 2013. L’invito al nostro Paese è quello a “proseguire il riequilibrio della tutela del lavoro, spostandola dalla protezione del posto di lavoro a quella del reddito del lavoratore”. L’Ocse si sofferma infatti sulla “eccessiva tutela del posto di lavoro per alcune forme contrattuali” e su una rete di protezione sociale frammentata che, lamentano nel rapporto, hanno creato un mercato del lavoro duale che ostacolo una distribuzione efficiente della forza lavoro.

La ricetta dell’Ocse per l’Italia – Auspicabile, dunque, un riequilibrio tra posto di lavoro e reddito che consentirebbe di migliorare la produttività. A questo proposito anche “una migliore formazione professionale e un migliore sostegno ai programmi di apprendistato possono aiutare a incrementare il capitale umano e migliorare la distribuzione del reddito”. L’organizzazione spiega anche quanto sia necessario ridurre le distorsioni e gli incentivi all’evasione diminuendo “le alte aliquote fiscali”, inoltre parla di tassare una più ampia gamma di esternalità ambientali e di “riaffermare la volontà di evitare i condoni”. L’Ocse spende delle raccomandazioni anche a proposito della scuola e università: l’idea è quella di aumentare le tasse universitarie e introdurre “un sistema di prestiti per studenti con rimborso condizionato al reddito”. È essenziale, secondo l’organizzazione, il miglioramento dell’equità e dell’efficienza del sistema scolastico.

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