L’amarezza del Comandante Schettino: “Sono proprio rimasto solo”

"…ma, no, sono proprio rimasto solo". Queste le parole dell'ex comandante della Costa Concordia uscendo dal Teatro Moderno dove è terminata la seconda giornata dell'udienza preliminare del processo per la tragedia del Giglio. Schettino ha risposto ai giornalisti che lo assediavano ("ma comandante così è rimasto da solo?" ), dopo aver appresso che la sua linea difensiva sarà quella di andare a dibattimento e non richiedere un rito abbreviato, come ha sottolineato Domenico Pepe, uno dei legali dell'ex comandante: "andremo al dibattimento perché ormai Schettino è rimasto l'unico imputato e ci sono troppe cose da accertare. Accertare è un dovere di tutti, anche nostro" ha detto l'avvocato.
Il giudice dell'udienza preliminare Pietro Molino ha stralciato i patteggiamenti chiesti da cinque imputati del processo, riservandosi la decisione che è stata rinviata alla prossima data di udienza dell'8 luglio. Poco prima un altro difensore del comandante, Francesco Pepe, aveva commentato la possibile richiesta del pm per il suo assistito: "Una pena di 20 anni per Francesco Schettino? Siamo stupiti e sconcertati per queste affermazioni quando a farle è la stessa procura che nei patteggiamenti accordati agli altri imputati prevede pene massime poco sopra i due anni, considerato inoltre che per Schettino e gli altri imputati la stessa procura ha formulato quasi gli stessi capi di imputazione, ci sono poche differenze. Per una condanna a venti anni a Schettino la Procura dovrebbe cambiare i capi di imputazione".