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Voleva togliere lo smartphone ai figli, ma ha fatto saltare la connessione in tutta la città

In base a quanto riportato dal papà, l’obiettivo iniziale era quello di far cadere la connessione solo in casa, per fare in modo che i figli andassero a letto invece di perdere ancora tempo con smartphone e videogiochi.
A cura di Lorena Rao
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In Francia, un papà rischia sei mesi di carcere e una multa di 30.000 euro per aver fatto saltare la connessione a internet a tutti i cittadini di Messanges e della città confinante. In questi giorni nessuno riesce a collegarsi in rete a partire da mezzanotte fino alle 3 del mattino. Si tratta però di un incidente: in base a quanto riportato dal "papà-hacker" l'obiettivo iniziale era quello di far cadere la connessione solo in casa, per fare in modo che i figli andassero a letto invece di perdere ancora tempo con smartphone e videogiochi. "I suoi figli erano davvero diventati dipendenti dai social network e da altre applicazioni, in particolare dopo la reclusione imposta a causa dell'epidemia di Covid-19", ha spiegato l'Agence nationale des fréquences (ANFR) nel proprio rapporto.

Il guasto, non voluto, è stato causato da un jammer, un disturbatore di frequenza. Dopo aver consultato un forum su internet, il papà ha deciso di acquistarne uno online, ignaro delle conseguenze. Una volta raccolte le denunce degli abitanti di Messanges e della città limitrofa, le autorità hanno sequestrato il dispositivo e dato inizio alle indagini. Possedere un disturbatore di frequenza è considerato un reato in Francia, ciò spiega la dura pena in cui potrebbe incorrere il papà, che ha dato inizio a tutto per la salute dei propri figli.

Questa non è l'unica vicenda legata alla dipendenza giovanile di social network e videogiochi, soprattutto dopo l'esplosione della pandemia. A fine gennaio scorso, negli Stati Uniti, una madre ha denunciato Instragram e Snapchat per aver spinto al suicidio la figlia 11enne. Con il lockdown la bambina ha cominciato a soffrire di depressione e privazione del sonno, malesseri acuiti da un uso eccessivo dei social. I due casi qui citati dimostrano pure le difficoltà dei genitori ad affrontare il problema, definibile come una "pandemia invisibile". Secondo i dati del Barometro sull'Infanzia 2021 dell'UNICEF, basato su interviste a quasi 10.000 bambini, il Covid-19 ha avuto un impatto devastante sulla salute mentale dei giovani.

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