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Twitter è nel caos e richiama i dipendenti licenziati, l’ex Ceo si scusa: “È anche colpa mia”

Dopo le polemiche per la spunta blu a pagamento e una class action per i licenziamenti senza il giusto preavviso, Twitter deve affrontare un altro problema nel giro di poche settimane.
A cura di Elisabetta Rosso
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Un inizio impacciato per Twitter che, dopo aver licenziato metà dei suoi dipendeti, ora fa marcia indietro .Venerdì alle 9 del mattino (orario di San Francisco), 3.700 lavoratori ricevono un messaggio sulla loro mail aziendale. Dentro c'è un avviso in cui viene spiegato loro che hanno perso il loro lavoro. Twitter li ha licenziati. Ora l'azienda alza il telefono e chiede di tornare. Alcuni sono stati mandati via per errore, altri, invece, sono stati richiamati perché la dirigenza aveva fatto male i conti, e, solo dopo, ha capito che l’esperienza e le posizioni di alcuni dipendenti erano cruciali per costruire le nuove funzioni di Twitter.

Dopo le polemiche per la spunta blu a pagamento, alcune celebrity che hanno abbandonato Twitter, e una class action dei dipendenti licenziati senza il giusto preavviso, ora deve affrontare anche questo cambio di programma. A riferirlo sono fonti interne all’azienda, riportate da Bloomberg. Tutti puntano il dito contro Musk, ma Jack Dorsey, l'ex amministratore delegato di Twitter, sceglie di prendere il prorpio carico di colpe e si scusa ufficialmente sul social.

Le scuse di Jack Dorsey

L'ex amministratore delegato osserva con apprensione il caos generato da Musk e decide di dire la sua su Twitter. “Ho anche io delle responsabilità se tutti si trovano in questa situazione: ho aumentato le dimensioni dell'azienda troppo in fretta. Mi scuso per questo". Dorsey ha aggiunto: “Sono grato e amo tutti coloro che hanno lavorato su Twitter. Non mi aspetto che sia reciproco in questo momento… o mai più… e capisco". La risposta ai commenti di Dorsey è stata mista.

Anche l'Onu alza la voce per i diritti umani

La metà dei dipendenti è stata licenziata via mail, altri invece hanno scoperto di aver perso il lavoro perché non riuscivano più ad accedere sul loro profilo aziendale. Il caso dei licenziamenti irregolari ha fatto talemente rumore che anche l’Alto commissario dell’Onu per i diritti umani, Volker Turk, ha alzato la voce. "Elon Musk si impegni a garantire il rispetto dei diritti umani su Twitter. Come tutte le aziende, deve comprendere i danni associati alla sua piattaforma e adottare misure per affrontarli", ha spiegato Turk, "il rispetto dei nostri diritti umani condivisi dovrebbe essere il fondamento per l’utilizzo e l’evoluzione della piattaforma".

Le nuove direttive per i furti di identità

Nel caos intanto Musk ha annunciato una stretta sui furti d’identità e sugli account falsi su Twitter. “Ogni cambio di nome provocherà temporaneamente la perdita della spunta blu senza preavviso”, ha spiegato. Non solo, “qualsiasi impersonificazione dove non sia specificata la parola parodia sarà sospeso”. Un metodo di verifica “renderà più democratico il giornalismo e darà più potere alla voce della gente”. Ha poi scritto sul social “Twitter deve diventare di gran lunga la più accurata fonte di informazioni sul mondo. Questa è la nostra missione”.

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