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Tre motivi per cui Tesla ha perso 650 miliardi di dollari in un anno (non è solo colpa di Elon Musk)

Nei primi giorni del 2022 la capitalizzazione dell’azienda oscillava attorno ai mille miliardi di dollari. Secondo i dati di Google Finance ora è arrivata a 338,73 miliardi di dollari.
A cura di Valerio Berra
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Martedì 3 gennaio il titolo di Tesla ha registrato le peggior performance di giornata nello S&P 500, l’indice in cui sono raccolte le 500 aziende degli Stati Uniti con la più alta capitalizzazione di mercato. Le sue azioni sono scese a 105 dollari. Nessun tonfo, anzi. Questo è solo l’ultimo gradino di un crollo cominciato dai primi giorni dello scorso settembre, quando il titolo oscillava ancora sopra la soglia dei 300 dollari.

Nei primi giorni di gennaio del 2022 la capitalizzazione di mercato di Tesla si muoveva solo il bilione: mille miliardi di dollari, la soglia che porta le società nell’Olimpo della Finanza. Per capitalizzazione di mercato si intende il totale del valore delle azioni di una società quotata in Borsa. Ora questo indicatore è in picchiata e secondo il portale Google Finance la capitalizzazione di Tesla è arrivata a 338,73 miliardi di dollari. Circa 650 miliardi di dollari bruciati in un anno.

COMPANIES MARKET CAP | L'andamento della capitalizzazione di mercato di Tesla
COMPANIES MARKET CAP | L'andamento della capitalizzazione di mercato di Tesla

I risultati sotto le attese

Il crollo in Borsa di Tesla non ha un'unica causa. E sarebbe troppo semplice vedere nelle sparate di Elon Musk la ragione di quello che sta succedendo. Partiamo da un numero: 405.278. Questo è il numero di auto Tesla che sonno state vendute nell’ultimo trimestre del 2022. Il dato è ottimo, un record guardando la storia dell’azienda che nel 2022 ha registrato alcuni fra i risultati di vendita migliori da quando è entrata nel mercato delle auto elettriche.

Cifre ottime, ma non sufficienti. Secondo le attese dell’azienda infatti nel 2022 la media di crescita nelle vendite avrebbe dovuto raggiungere il 50% rispetto all’anno precedente, a conti fatti invece si è fermata al 40%. Non solo. Il dato di vendita è stato comunque pompato da incentivi e prezzi più bassi per le vetture, che hanno aumentato i volumi di vendita ma ridotto i margini. Questo dato quindi ha deluso le attese degli analisti e ridotto le stime di crescita.

La crisi del mercato cinese

La Cina è uno dei mercati più importanti per le Big Tech. Più la sua classe media si arricchisce, più diventa un bacino di clienti per gli smartphone di fascia alta di Apple o per le auto elettriche di Tesla. Eppure nel 2022 la richiesta di auto elettriche nel Paese è crollata. Nei primi sei mesi dello scorso anno il numero di auto elettriche o plug in immatricolate è arrivato a 10.595.723, l’8,7% in meno dell’anno prima.

Le conseguenze nella catena di produzione di Tesla si sono già sentite. La fabbrica di Shanghai ha ridotto la produzione, i tempi per la consegna di una Tesla si sono ristretti e le scorte sono aumentate come non era mai stato registrato prima. Tutti segnali che l’offerta del prodotto ha superato la domanda del mercato. In tutto questo hanno influito anche le politiche di restrizione per il Covid applicate dal governo di Pechino. Un'incognita soprattutto per il futuro.

Elon Musk e gli effetti sul brand Tesla

All’inizio della sua storia il successo di Tesla è stato legato a doppio filo alla popolarità del suo Ceo, Elon Musk. Anche se adesso questo legame non è più così stretto, la perdita di consenso nell'opione pubblica per Elon Musk sta influendo sull’andamento delle azioni Tesla. Non è un caso infatti che i primi segnali di cedimento del titolo siano arrivati negli stessi giorni in cui è sembrato chiaro che il secondo uomo più ricco del mondo avesse deciso davvero di acquistare Twitter.

Molti investitori hanno già mandato segnali a Elon Musk. Uno degli avvertimenti più importanti è arrivato da Ross Gerber, Ceo di Gerber Kawasaki Wealth Management. Il Gerber Kawasaki è uno dei fondi di investimento che hanno scommesso più soldi su Tesla e che ora stanno vedendo la loro fortuna dissolversi.

In un’intervista a Yahoo Finance, Gerber si è rivolto al consiglio di amministrazione di Tesla, chiedendo loro di agire per proteggere gli investitori e richiamare l’attenzione di Elon Musk: “È ora che il consiglio di amministrazione di Tesla si svegli e faccia il proprio lavoro perché il compito del consiglio è proteggere gli azionisti. Fino a questo momento non hanno fatto niente, assolutamente niente. Il percorso migliore per Tesla è che Elon Musk lavori a tempo pieno alla costruzione del Cybertruck”.

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