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Stanno nascendo app dove si cerca un partner solo per avere dei figli: come funziona la co-genitorialità

Copaping è stata fondata a Barcellona poco più di un anno fa e oggi conta quasi 10.000 utenti registrati. Family4Everyone è nata nel 2017 con l’obiettivo di aiutare le donne single.
A cura di Elisabetta Rosso
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"L'amore romantico come base della famiglia è in crisi", scriveva il sociologo Zygmund Bauman in Liquid Love. E allora i modelli si rompono e dalle crepe nascono soluzioni alternative. Copaping o Family4Everyone sono un esempio. Due app spagnole che funzionano come Tinder o Meetic, non si cerca nè l’amore nè il sesso, si cerca di essere genitori. La co-genitorialità è pragmatica. Due persone vogliono avere un figlio, insieme, ma senza una relazione affettiva o sessuale.

Internet rende tutto più semplice, e attraverso le app mette in contatto chi non vuole rinunciare a essere genitore solo perché non ha trovato un partner. Copaping è stata fondata a Barcellona poco più di un anno fa e oggi conta quasi 10.000 utenti registrati. Family4Everyone è nata nel 2017 con l’obiettivo di aiutare le donne single.  Entrambe le piattaforme propongono test di compatibilità e accordi genitoriali per concordare le responsabilità e gli obblighi di ciascuno prima della nascita del bambino.

Chi usa Copaping e Family4Everyone?

Secondo l'antropologa Carmen Balaguer, anche fondatrice di un’agenzia co-genitoriale, le persone che utilizzano applicazioni come Copaping o Family4Everyone sono donne single o uomini omosessuali over 40 con un livello culturale e socioeconomico alto. Non cercano l’amore, la loro priorità è torvare persone che hanno idee simili sulla genitorialità. Come spiega la psicologa Miriam Marines, esperta in nuovi modelli familiari, “in questo caso, l'impegno per il bambino comune: educazione, affetto, valori, ecc. sono più importanti che trasmettere un modello di amore romantico al bambino".

Come tutelarsi legalmente

Gli esperti, inoltre, sottolineano quanto sia importante concordare prima un accordo genitoriale, che rimarchi le linee guida per la crescita del bambino. Per esempio il tipo di educazione, i contributi economici dei due genitori, la volontà o meno di avvicinare il figlio a una dottrina religiosa, scegliere dove e con chi vivrà. Non solo è anche consigliabile proteggere legalmente l’accordo. La co-genitorialità infatti non è normata da una legge. In caso di problemi, per analogia, si applicherebbe la normativa prevista per lo scioglimento delle coppie non sposate”, spiega Sandra Burgos, avvocato specializzata in diritto di famiglia, alla testata spagnola La Vanguardia, “ma è opportuno concordare, prima di avviare il processo, un affidamento e un accordo genitoriale”, aggiunge.

Un cambio di paradigma

I dati dell’indagine sulla fertilità del 2018, svolta dall’Istituto Nazionale di Statistica mostrano un fenomeno in crescita. Molte donne non hanno avuto figli solo perchè non hanno trovato il partner giusto. Un problema che colpisce soprattutto chi si ritrova single tra i 40 e i 44 anni. Da un lato c’è l’emancipazione della donna e l’entrata nel mercato del lavoro, dall’altra la monogamia sequenziale, ovvero la presa di coscienza che l’amore, spesso, ha un tempo limitato, non dura tutta la vita e quindi viene rivalutato nella scala dei valori.

Le app per diventare co-genitori

Uno dei primi siti è stato CoparentaLys, fondato in Francia nel 2014. Ha raggiunto una comunità di 45.000 utenti registrati. Negli Stati Uniti invece il più conosciuto è Pride Angel che permette di trovare donatori di sperma e ovuli in tutto il mondo. David Reyes invece ha lanciato Copaping nel settembre 2021 "per dare a chiunque l'opportunità di creare una famiglia, ma soprattutto al collettivo LGTBIQA+". Per registrarsi è necessario creare un profilo e pagare una quota di circa 15 euro al mese. Sulla stessa linea, Luis Arroyo ha fondato Family4Everyone nel 2017. "Ho notato che esisteva questo bisogno, specialmente nelle donne che volevano creare una famiglia e non avevano nessuno con cui farlo", dice.

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