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Sono iniziati i lavori per la città del futuro: sarà una lama lunga 170 km nel deserto dell’Arabia Saudita

The Line è il progetto fantascientifico del principe saudita Bin Salman, è stato considerata irrealizzabile ma ora i filmati di un drone smentiscono gli esperti.
A cura di Elisabetta Rosso
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Un’impronta di 170 chilometri è stata scavata nel bel mezzo del deserto del Nefud in Arabia Saudita. Qui verranno piantate due lastre enormi lucidate a specchio, dentro sorgerà una controversa megalopoli futuristica completamente autonoma. Si chiamerà The Line e i suoi abitanti avranno tutto ciò che serve, tanto da non dover mai lasciare la città.

È il sogno proibito del principe ereditario saudita Mohammed bin Salman. Un sogno che potrebbe diventare realtà entro il 2030. Su YouTube, infatti, la rivista di architettura Dezeen ha caricato un video girato dalla società saudita Ot Sky. Mostra, sotto musiche trionfali, i lavori in corso per costruire The Line.

Nel girato si vede però solo una grande buca, macchine scavatrici con velocità doppia, camion che trasportano sabbia, di nuovo la buca, e i camion che serpeggiano nel deserto. Solo la colonna sonora epica suggerisce qualcosa che assomiglia al successo, dalle immagini è impossibile dedurrlo. Nonostante tutto il primo passo per costruire The Line è stato fatto, la buca c’è.

Come sarà The Line?

Una città-stato del futuro da 200 miliardi di dollari. Zero emissioni, alimentata solo con energia green, con un microclima autonomo e guidata dall’intelligenza artificiale. Enorme, autosufficiente, centripeta. Dentro le due lamiere a specchio, larghe 200 metri e alte 500, sorgerà un vera e propria metropoli su tre livelli, sopra si lavorerà, si uscirà, ci saranno parchi, hotel, negozi, ristoranti, locali. Sotto invece treni ad altissima velocità che attraversano la città a 510 km/h: da un capo all’altro in 20 minuti. Non ci saranno strade, non ci saranno macchine. The Line sarà la spina dorsale che attraversa l’Arabia Saudita e collega tutti i micro centri che sorgeranno al suo interno.

Ospiterà 9 milioni di persone e farà parte di un progetto più grande, Neom, composto da tre regioni. Trojena, la località montana, Oxagon, la struttura galleggiante più grande al mondo e The Line. Secondo bin Salman, Neom “sfiderà le tradizionali città piatte e orizzontali e creerà un modello per la conservazione della natura e una migliore vivibilità umana”. Non sono tutti d’accordo. Oltre gli impasse etici, dovuti al regime autoritario del principe e al presunto sfollamento di un’antica tribù beduina stanziata proprio dove dovrebbe sorgere The Line, il progetto per molti non è sostenibile.

Le critiche al progetto di Bin Salman

The Line si presenta come una città green a emissioni zero. Eppure l’enorme costo di costruzione del carbonio incorporato superererebbe qualsiasi beneficio ambientale. Proprio la rivista di architettura Dezeen, che ha pubblicato il video, ha intervistato Philip Oldfield, rettore dell'Università del New South Wales (UNSW) di Sydney. Oldfield ha spiegato che la costruzione di The Line produrrà fino a 1,8 miliardi di tonnellate di anidride carbonica incorporata, equivalenti a più di quattro anni delle intere emissioni del Regno Unito.

Anche la struttura stessa potrebbe risultare claustrofobica per chi ci vive, dentro c'è tutto, fuori il deserto e a chilometri di distanza tutto il resto. Non solo, la lunghezza e la natura delle pareti di The Line potrebbero causare problemi di biodiversità: gli animali del deserto troverebbero un confine artificiale impossibile da attraversare se non percorrendo l’intera città longitudinalmente. È un problema “anche per gli uccelli migratori, per loro, le grandi strutture a specchio sono altamente pericolose" spiega Oldfield, “e in generale l’idea che possa essere sostenibile e vivibile è piuttosto ingenua”.

Perché il video caricato su YouTube è importante

Nel 2017 Mohammed bin Salman, aveva annunciato il progetto, sottolineando che sarebbe stato pronto entro il 2025. Ma la città del futuro ha subito enormi ritardi, tali da suscitare lo scetticismo degli esperti. Per molti era solo un progetto irrealizzabile. Ora, il video caricato su YouTube, nonostante non mostri dettagli rivelatori, rappresenta una testimonianza preziosa. Una prova in più che dimostra l’intenzione di costruire The Line. Per davvero.

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