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I lavori di Neom sono cominciati davvero, come sarà la città del futuro costruita nel deserto arabo

Un nuovo filmato diffuso dal cantiere di Neom rivela le prime costruzioni in mezzo al deserto arabo. Dietro il progetto del principe saudita Mohammed Bin Salman però ci sono molitssimi problemi ecologici e sociali.
A cura di Elisabetta Rosso
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Non è mai stata costruita sulla Terra qualcosa di simile. Una Città Stato del futuro senza strade, fatta di pareti a specchio che spaccano il deserto arabo, e con lune artificiali che galleggiano nel cielo. Neom è il progetto fantascientifico e controverso del principe ereditario saudita Mohammed Bin Salman. E, nonostante nessuno ci credesse fino in fondo, forse la città artificiale esisterà per davvero.

A dimostrarlo è l’ultimo video pubblicato da Neom su YouTube, tra ruspe che scavano nel deserto e ingegneri che compilano con entusiasmo cartelle con tanto di caschetto antinfortunistico, ci sono le prime immagini delle città che sorgeranno tra il deserto e il Golfo di Aqaba. Non solo, il principe ereditario ha anche rivelato l’ultimo progetto in cantiere, Sindalah, l’isola più lussuosa del mondo che si affaccerà sul Mar Rosso.

Come sarà la città di Neom

Neom sarà composto da tre regioni. Trojena, la località montana, che ospiterà Giochi Asiatici del 2029, Oxagon, la struttura galleggiante più grande al mondo e The Line, la spina dorsale che attraversa l’Arabia Saudita. Una lunghissima metropoli intelligente incastrata tra due specchi e composta da tre strati, uno per i pedoni, e due sotterranei, per le infrastrutture e per i trasporti. Praticamente la versione nel deserto di “Condominium” di J. G. Ballard.

Non ci saranno strade, automobili e emissioni di carbonio. Il principe ha infatti spiegato che, grazie a un sistema ferroviario ad alta velocità (512 km/h), in 20 minuti sarà possibile attraversare tutta Neom. Non solo, l’ultimo video promozionale mostra anche i taxi volanti, gli elicotteri elettrici con guida autonoma, presentati come la mobilità del futuro. L'intelligenza artificiale monitorerà ogni area, e, attraverso funzioni predittive e modelli di dati, capirà come migliorare la qualità della vita. La città stato da 200 miliardi di dollari avrà anche un microclima autonomo per contrastare le temperature desertiche.

Cosa si vede nel nuovo video

L'ultimo video mostra tutta la fretta del principe ereditario. Il 19 ottobre infatti era già stato pubblicato un girato che mostrava i primi lavori per pianificare Neom. In soli tre mesi sono state costruite le basi per la città del futuro. Non solo il principe ha anche deciso di aggiungere una nuova area, Sindalah, un’isola all’insegna del lusso che vuole ospitare il più prestigioso yacht club a livello mondiale.

“Sarà la Porta principale del Mar Rosso, e ci saranno circa 2.000 diverse specie marine, molte delle quali non possono essere trovate in nessun'altra parte del mondo”. Secondo il filmato potrebbe ospitare i primi turisti già nel 2024. La presentazione ha anche annunciato l’inaugurazione dei lavori per Oxagon, il complesso galleggiante, cuore della produzione industriale di Neom, e la costruzione dei primi impianti sciistici di Trojena.

Il sogno del principe saudita

Secondo bin Salman, Neom “sfiderà le tradizionali città piatte e orizzontali e creerà un modello per la conservazione della natura e una migliore vivibilità umana”. La città fa parte del progetto Saudi Vision 2030, secondo i dati delll'Arabia Saudita creerà 380.000 posti di lavoro e aggiungerà 48 miliardi di dollari al PIL del Paese. Neom è stata presentata il 10 gennaio 2021 dal principe ereditario Mohammed bin Salman alla televisione di Stato, come una soluzione per ridurre la dipendenza del Paese dal petrolio e un modo per diversificare la sua economia e sviluppare i settori dei servizi pubblici.

I primi lavori sono iniziati a ottobre 2021, e l’arrivo dei residenti è previsto entro il 2024. Dietro all'entusiasmo futuristico però ci sono le perplessità. Oltre gli impasse etici, dovuti al regime autoritario del principe e al presunto sfollamento di un’antica tribù beduina stanziata proprio dove dovrebbe sorgere The Line, il progetto per molti non è sostenibile.

Tutti i problemi della città futuristica

I gruppi per i diritti umani hanno evidenziato il presunto sfollamento e abuso di membri della tribù al-Huwaitat, che vivevano nello spazio occupato ora occupato da Neom. Secondo Al Jazeera, un importante attivista della tribù è stato arrestato e imprigionato nel 2020, in seguito, almeno 15 membri di al-Huwaitat sono stati rapiti e imprigionati. Non solo, il Wall Street Journal ha rivelato che gli espatriati reclutati per lavorare all'iniziativa hanno criticato la direzione del principe, avrebbe infatti avanzato richieste non realistiche, spingendo a turni di lavoro estenuanti.

Anche gli attivisti di Greenpeace hanno messo in dubbio il progetto. "Stai cambiando un ecosistema naturale e ciò può avere effetti aggressivi", afferma Ahmed El Droubi, responsabile delle campagne regionali per Greenpeace. The Line si presenta infatti come una città green a emissioni zero, eppure l’enorme costo di costruzione del carbonio incorporato supererebbe qualsiasi beneficio ambientale. La rivista di architettura Dezeen, ha intervistato Philip Oldfield, rettore dell'Università del New South Wales (UNSW) di Sydney, per comprendere meglio l’impatto di Neom. Oldfield ha spiegato che solo la costruzione di The Line produrrà 1,8 miliardi di tonnellate di anidride carbonica incorporata, equivalenti a più di quattro anni delle intere emissioni del Regno Unito.

La città stato del futuro potrebbe infine causare anche problemi alla biodiversità. Gli animali del deserto troverebbero un confine artificiale impossibile da attraversare se non percorrendo l’intera città longitudinalmente. È un problema “anche per gli uccelli migratori, per loro, le grandi strutture a specchio sono altamente pericolose" ha aggiunto Oldfield, “e in generale l’idea che possa essere sostenibile e vivibile è piuttosto ingenua”.

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