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Benvenuti a Trojena, la città del futuro che non esiste dove ci saranno i giochi invernali asiatici del 2029

La città fa parte del progetto Neom, patrocinato del principe ereditario Mohammed bin Salman. Il suo obiettivo è costruire dal nulla una metropoli futuristica a emissioni zero.
A cura di Elisabetta Rosso
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I giochi asiatici invernali 2029 sono stati assegnati a Trojena. Una città che non esiste, per ora. A 50 chilometri dalla costa del Golfo di Aqaba, tra cime alte più di 2000 metri. Futuristica, con tratti fantascientifici, alimentata interamente con energia rinnovabile. Il progetto si chiama Neom, e sarà composto da tre aree, The Line, il centro urbano intelligente, la città portuale di Oxagon, la più grande mai costruita sulla superficie dell'acqua e Trojena, la località di montagna con impianti sciistici che ospiterà i giochi. Il progetto patrocinato del principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, dovrebbe essere completato entro il 2026, e dovrebbe ospitare 9 milioni di abitanti. Le associazioni per i diritti umani e la tutela ambientale, però, hanno già sollevato diverse perplessità.

NEOM | Il progetto della città
NEOM | Il progetto della città

Il progetto Neom

È improbabile che Mohammed bin Salman abbia letto le Città Invisibili. Eppure Neom potrebbe essere la metropoli numero 56 del mondo alieno di Calvino. Quello che Marco Polo, nel romanzo, racconta con tanto di gesti, smorfie e onomatopee a Klubla Kann, imperatore del regno dei Tartari. Futuristica, ecologica, un tutt’uno con la montagna. La città si incastra in una gola lunghissima assecondando il paesaggio naturale. Ci scivola sopra. Il progetto prevede infatti la costruzione di The Line, una lunghissima metropoli intelligente (170 chilometri) composta da tre strati, uno per i pedoni , e due sotterranei, per le infrastrutture e per i trasporti. Sembra la descrizione di “Condominium” di J. G. Ballard.

Non ci saranno strade, automobili e emissioni di carbonio. La città, infatti, sarà divisa in nodi. Tutti i servizi giornalieri sono pensati per essere raggiungibili a piedi in 5 minuti, e grazie a un sistema ferroviario ad alta velocità (512 km/h), in 20 minuti sarà possibile attraversare tutta la struttura. L'intelligenza artificiale monitorerà la città e attraverso funzioni predittive e modelli di dati capirà come migliorare la qualità della vita.

Gli obiettivi di Mohammed bin Salman

La città fa parte del progetto Saudi Vision 2030 , secondo i dati delll'Arabia Saudita creerà 380.000 posti di lavoro e aggiungerà 48 miliardi di dollari al PIL del Paese. Il piano per Trojena è stato annunciato il 10 gennaio 2021 dal principe ereditario Mohammed bin Salman alla televisione di Stato. Presentato come un piano per ridurre la dipendenza del Paese dal petrolio e un modo per diversificare la sua economia e sviluppare i settori dei servizi pubblici. I primi lavori sono iniziati ad ottobre 2021, e l’arrivo dei residenti era previsto entro il 2024. Ora Trojena ha una scadenza in più: i giochi asiatici del 2029.

L’Arabia Saudita, aveva presentato domanda per i giochi ad agosto, e sarà il primo Paese dell’Asia occidentale a ospitare l’evento. “La nostra ambizione è che l’edizione dei Giochi invernali soddisfi e superi i più alti standard tecnici e crei un’esperienza futuristica unica, innovativa e sostenibile per atleti e fan”, ha spiegato il ministro dello Sport saudita. “Trojena ridefinirà il turismo per il mondo creando un luogo basato sui principi dell'ecoturismo, evidenziando i nostri sforzi per preservare la natura e migliorare la qualità della vita della comunità. Conferma anche il nostro impegno a far parte dello sforzo globale per la protezione dell'ambiente”.  Sono le parole di Mohammed bin Salman.

NEOM | Il progetto della città
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I dubbi per l'ambiente e per le popolazioni locali

Oltre l’inebriante spinta futuristica, rimangono aperti diversi interrogativi. Secondo Al Jazeera, un importante attivista Huwaitat è stato arrestato e imprigionato nel 2020. I gruppi per i diritti umani hanno evidenziato il presunto sfollamento e abuso di membri della tribù al-Huwaitat, che vivevano nello spazio occupato ora occupato da Neom. Sempre nel 2020 un un altro attivista di Huwaitat ha rivelato ad AlJazeera che almeno 15 membri della tribù sarebbero stati rapiti e imprigionati.

Inoltre, secondo il Wall Street Journal , gli espatriati reclutati per lavorare all'iniziativa hanno criticato la sua direzione per aver avanzato richieste non realistiche. Anche gli attivisti di Greenpeace hanno messo in dubbio il progetto. "Stai cambiando un ecosistema naturale e ciò può avere effetti aggressivi", afferma Ahmed El Droubi, responsabile delle campagne regionali per Greenpeace.

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