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Quanto costa tenere acceso il ventilatore tutta la notte: i consumi in bolletta

Tenere acceso il ventilatore tutta la notte ha un costo. Lo anticipiamo, non è alto. Per calcolarlo bisogna considerare almeno due fattori: la potenza necessaria per farlo funzionare e ovviamente il numero di ore per cui lo vogliamo usare. Una volta fatto tutto basta confrontare il risultato con il prezzo dell’energia.
A cura di Valerio Berra
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La stagione del caldo si fa sentire. Dopo i primi picchi delle temperature e il crollo con i temporali estivi, ora il termometro comincia ad avventurarsi in gradi che vanno oltre quello che siamo abituati a tollerare. Le soluzioni sono tante. Ci sono i condizionatori, anche se consumano. Ci sono i ventilatori portatili, anche se possono diventare un problema per l’ambiente. E ci sono anche i ventilatori da tenere in casa.

I ventilatori non raffreddano l’aria. La smuovono, la fanno circolare ma quell’effetto di fresco è legato più al nostro corpo che alla meccanica di un ventilatore. Sposta l’aria calda che si trova più vicino al nostro corpo, aiuta a far evaporare il sudore e questo permette di dissipare calore. O almeno, è così finché la temperatura non si alza troppo e i ventilatori ci riversano addosso solo aria calda.

In ogni caso, tenere acceso un condizionatore tutta la notte può avere conseguenze anche sulla bolletta. I ventilatori sono apparecchi elettrici che consumano, soprattutto quando vengono lasciati accesi per notti intere. Per capire quanto consumano i ventilatori ci sono diversi parametri da confrontare, dalla potenza alle ore di utilizzo passando, ovviamente, per il costo dell’energia.

Quanto consuma un ventilatore acceso tutta la notte: i fattori da considerare

Il primo fattore da calcolare per capire quanto consuma un ventilatore è la potenza. Abbiamo analizzato i dati di alcuni tra i modelli più diffusi sul mercato. Secondo i siti specializzati, i ventilatori possono consumare tra i 20 e 100 Watt all’ora. Prima di acquistare il modello potete controllare i Watt. Vi suggeriamo anche di verificare i decibel, meno ne producono meglio è.

È una media più bassa dei condizionatori proprio perché l’aria viene solo spostata, non raffreddata. I consumi dipendono ovviamente dalla potenza a cui lo facciamo lavorare. Più alziamo la velocità delle pale, più aumentano i Watt utilizzati.

Come calcolare i consumi in euro del ventilatore acceso tutta la notte

Calcolare i consumi di un ventilatore è semplice. È una tipologia di calcolo che si applica a qualsiasi elettrodomestico. Un kW equivale a 1000 Watt. I Watt indicano proprio il consumo energetico per un’ora di utilizzo. Passiamo ai ventilatori. Se un apparecchio con i consumi indicati di 100 Watt resta acceso per un’ora intera può consumare quindi 0,1 kWh.

Dopo questo calcolo basta vedere a quanto viene venduto un kWh sul mercato dell’energia. Secondo Luce-Gas.it ad oggi un kWh costa 0,12 centesimi di euro. Questo vuol dire che un ventilatore con la potenza di 100 Watt se rimane acceso un’ora costerà 1 centesimo. Il calcolo è presto fatto. Moltiplichiamo per otto ore. Se un ventilatore viene tutto acceso tutta la notte può consumare 8 centesimi di euro: 0,08 euro.

Tenere acceso il ventilatore tutta la notte è pericoloso?

Tenere accesso per tutta la notte un ventilatore non è per forza pericoloso. Certo. Se usate un apparecchio di scarsa qualità potete rischiare di surriscaldarlo ma teoricamente i ventilatori che sono in commercio sui canali regolari dovrebbero aver superato dei test di qualità e sulla tenuta delle componenti.

Ci può essere qualche problema legato alla salute. Tenere il ventilatore puntato sul nostro corpo, magari sudato, alla massima potenza può avere diverse conseguenze soprattutto sui soggetti più fragili. Una notte con il condizionatore puntato può causare disidratazione, bocca secca e dolori muscolari. Su questo vi lasciamo un approfondimento sul rischi per la salute legati al condizionatore.

Scrive il Ministero della Salute nei suoi consigli: “Quando la temperatura interna supera i 32°C, l’uso del ventilatore è sconsigliato perché non è efficace per combattere gli effetti del caldo. Non vanno mai indirizzati direttamente sul corpo, in particolare nel caso di persone anziane allettate o con limitata autonomia”.

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