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Il ventilatore fa davvero male alla salute? Perché e quando è meglio non usarlo

In estate, quando fa molto caldo, si fa spesso affidamento sul ventilatore, ma l’utilizzo di questo dispositivo può avere serie controindicazioni ed è inoltre considerato inutile dagli esperti oltre una certa temperatura. Ecco cosa sappiamo e come utilizzarlo correttamente.
A cura di Andrea Centini
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In estate, soprattutto durante le insopportabili ondate di calore estremo, in molti per cercare un po' di refrigerio fanno affidamento sui ventilatori meccanici. Questi dispositivi elettronici, infatti, grazie alla capacità di generare un piacevole spostamento d'aria rendono decisamente più “vivibili” gli ambienti interni. Tuttavia il loro utilizzo può avere delle serie controindicazioni e in caso di temperature elevate interne c'è addirittura il rischio che possano far male alla salute, soprattutto nei soggetti fragili a rischio di disidratazione. E questo rischio aumenta sensibilmente se puntiamo il flusso d'aria direttamente verso il nostro corpo, anche quando dormiamo. Il Ministero della Salute spiega che superata la soglia dei 32° C all'interno di un'abitazione l'utilizzo del ventilatore è sconsigliato e comunque il dispositivo non deve mai essere direttamente indirizzato verso le persone, ma utilizzato per far circolare l'aria nell'ambiente.

Usare il ventilatore quando fa molto caldo è inutile?

L'utilità di un ventilatore durante una giornata molto calda è legata all'utilizzo che se ne fa. Il principio fondamentale da tenere in considerazione è che il ventilatore non è un climatizzatore, pertanto non abbassa la temperatura di un ambiente, ma accelera solo la circolazione dell'aria in esso presente attraverso l'azione meccanica delle pale. Se all'esterno la temperatura è inferiore a quella interna, tuttavia, un ventilatore posizionato strategicamente può aiutare a portare aria fresca e pulita verso la stanza in cui ci si trova. Allo stesso modo, il dispositivo può spostare l'aria da un locale più fresco a uno più caldo, migliorando la circolazione e rendendo l'ambiente più confortevole. Al netto di questa considerazione, gli esperti ribadiscono che il ventilatore non va mai puntato direttamente sulle persone; inoltre, se all'interno c'è una temperatura superiore ai 32° C e all'esterno è superiore, una condizione che non permette di sfruttare l'aspirazione, il suo uso resta sconsigliato.

Perché è meglio non puntare il ventilatore sul corpo

Nell'opuscolo “Come migliorare il microclima delle abitazioni durante l’estate” del Ministero della Salute si ribadisce che i ventilatori accelerano semplicemente l'aria e non la raffreddano, pertanto in un ambiente caldo la piacevole sensazione di freschezza offerta può rappresentare un rischio. La ragione risiede nel fatto che, pur facendo percepire una temperatura inferiore e dunque un sollievo dalla calura estiva, i ventilatori “stimolano la sudorazione e aumentano il rischio di disidratazione, se la persona esposta non assume contemporaneamente grandi quantità di liquidi”. L'uso del ventilatore, inoltre, in determinate condizioni può far sì che il nostro organismo accumuli calore invece di disperderlo, come indicato dal Dipartimento della Salute dello Stato di New York. "Nelle giornate molto calde e umide, il sudore evapora dalla pelle più lentamente del normale e i ventilatori rendono ancora più difficile per il corpo perdere calore con la sudorazione", spiega l'ente statunitense.

Se la temperatura è elevata, a causa dell'azione di un ventilatore si può continuare a sudare copiosamente e perdere liquidi, che devono essere rapidamente rimpiazzati; non a caso in estate si consiglia di bere almeno 2 litri d'acqua al giorno, anche in assenza dello stimolo. Le persone anziane e quelle affette da determinate patologie sono più esposte al pericolo di disidratazione proprio perché possono non sentire il bisogno di bere, nonostante ne abbiano la necessità. I ventilatori, dunque, possono peggiorare sensibilmente la situazione se utilizzati in modo non corretto. Il Ministero della Salute ricorda inoltre che per alcune condizioni mediche come “l’epilessia, le malattie del cuore, del rene o del fegato” l'assunzione di troppi liquidi è controindicata, quindi è sempre doveroso consultare il medico.

In un'intervista a HelloCare il professor Ollie Jay, docente presso la Facoltà di scienze della Salute dell'Università di Sydney e autore dell'articolo “Should electric fans be used during a heat wave?”, ha spiegato che in condizioni di caldo estremo (47° C) e microclima secco (10 percento di umidità) "l'uso del ventilatore rende una persona più calda e aumenta la quantità di lavoro che il cuore deve svolgere", aggiungendo che anche la disidratazione è accelerata. Ma in altre condizioni evidenzia che possono esserci benefici: “Direi che nella maggior parte delle condizioni i ventilatori sono utili, ma probabilmente sono ancora più efficaci se alle persone viene dato un panno umido/spugna o un flacone spray per mantenere la pelle bagnata”, indica l'esperto. Questa considerazione è stata approfondita in un documento dell'azienda sanitaria Fraser Health: “Spruzzare acqua fresca sulla pelle, indossare indumenti umidi e fare docce o bagni freddi sono tutti modi per rinfrescarsi durante la stagione calda. Stare in piedi davanti a un ventilatore con la pelle umida o con i vestiti bagnati può essere molto piacevole. Tuttavia, la combinazione con i ventilatori non può ridurre significativamente la temperatura per le persone sensibili in ambienti interni caldi e non dovrebbero essere usati come fonte primaria di raffreddamento”.

Dormire con il ventilatore accesso fa male alla salute?

Al netto delle considerazioni sopraindicate sulla disidratazione, valide sia quando si è svegli che quando si dorme, il portale specializzato in salute Healtline spiega che i ventilatori tenuti accesi la notte mentre si dorme “non pongono seri rischi”, ciò nonostante per alcune persone potrebbero provocare sintomi “leggermente irritanti”. Tra essi vi è la congestione, dato che il continuo circolo dell'aria può seccare la alte vie respiratorie e innescare una sovrapproduzione di muco, che a sua volta può provocare "mal di testa, naso chiuso, mal di gola o persino russare". Possibile anche secchezza della pelle e degli occhi. I ventilatori possono inoltre sollevare e far circolare la polvere ed altri allergeni, con potenziali irritazioni nei soggetti sensibili / allergici. Anche i muscoli possono irrigidirsi a causa dell'aria fatta circolare dai ventilatori ed questo è uno dei motivi per cui è possibile svegliarsi con dolori muscolari dopo averne tenuto uno acceso di notte. Curiosamente, il ronzio delle pale meccaniche in azione può favorire il sonno in alcune persone.

I consigli per utilizzarlo correttamente

Il Ministero della Salute consiglia l'uso del ventilatore quando le temperature all'interno delle abitazioni sono inferiori ai 32° C, evidenziando comunque che non deve mai essere orientato in modo diretto verso le persone, soprattutto verso quelle costrette a letto. Il motivo, come specificato, è il rischio di disidratazione. Il rischio è particolarmente elevato nei soggetti sensibili che possono non aderire adeguatamente all'assunzione di liquidi raccomandata, a maggior ragione durante un'ondata di calore. I ventilatori devono essere regolati in modo da far circolare l'aria in un tutto l'ambiente e, laddove possibile, possono essere sfruttati per spostare aria da un ambiente più fresco a uno più caldo.

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