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Uno squillo, un messaggio e l’inizio dell’incubo: i suicidi legati al sextortion stanno crescendo

Da settembre 2022 a marzo 2023, secondo i dati raccolti dall’Fbi, 20 minori si sono tolti la vita dopo essere stati ricattati online. La prima cosa da fare se si è vittima di sextortion è denunciare e non cedere alle richieste, il carnefice, infatti, dopo il primo bonifico rilancia e chiede sempre più soldi, più foto, o più favori sessuali.
A cura di Elisabetta Rosso
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L'incubo inizia con una notifica. Il telefono squilla, apri il messaggio e rispondi anche se non conosci il mittente. La conversazione va avanti, fino a quando ti chiedono di inviare una foto intima. Poi iniziano le minacce. Questo è il sextortion: un ricatto per ottenere denaro o favori sessuali, il truffatore minaccia di pubblicare materiale intimo della vittima ottenuto con l'inganno e senza il suo consenso, (le immagini o i video possono anche essere stati recuperati e non inviati direttamente dalla vittima). Il fenomeno è cresciuto negli ultimi anni, dopo il lockdown i casi sono aumentati esponenzialmente. 

Secondo il National Center for Missing & Exploited Children ( NCMEC ) "lo schema è spaventoso, non abbiamo mai visto nulla di simile". A gennaio 2022 il centro ha ricevuto 100 segnalazioni per casi di sextortion. A febbraio sono aumentate, 173, a marzo 259. Nel 2023 l’NCMEC ha raccolto più di 20.000 denunce. Secondo l’agenzia la truffa è tra i crimini contro i minori in più rapida crescita.

Non solo, da settembre 2022 a marzo 2023, secondo i dati raccolti dall'Fbi, 20 minori vittime di sextortion si sono suicidati. "È una situazione semplicemente fuori controllo", ha spiegato a Bloomberg Mark Civiletto, agente speciale supervisore dell'ufficio dell'FBI a Lansing, Michigan. "Questo è qualcosa che sta toccando ogni quartiere del Paese."

Aumentano i casi per i minori

Negli ultimi anni l’età media si è abbassata. E infatti il sextortion è diventato una strategia per recuperare materiale pedopornografico. Nel 2022 sono stati 132 i minori vittime di sextortion in Italia. Nei primi 3 mesi del 2023 i bambini adescati con meno di 13 anni sono stati 53, 34 invece i ragazzi tra i 14 e i 16 anni. Non stupisce, spesso i social sono il primo terreno di attacco dove i criminali scelgono le loro vittime, e negli ultimi anni l’età media si è abbassata.

Come ha spiegato la Polizia Postale a Fanpage.it, i minori vengono contattati da adulti pedofili sui social, o sulle app di videogiochi per parlare di sesso, e per proporre scambi di immagini intime. Poi con il ricatto ne chiedono sempre di nuove, foto che finiscono poi sui siti contenenti scatti o filmati pedopornografici.

Chi sono gli Yahoo Boys

Come mostra un rapporto scritto da Paul Raffile, analista del Network Contagion Research Institute di Princeton, nel New Jersey, ci sono veri e propri gruppi che insegnano come realizzare truffe ad hoc, tra questi gli Yahoo Boys (il nome è legato alle mail di Yahoo.com utilizzate per truffare migliaia di utenti). Sono truffatori nigeriani che condividono le loro strategie online. Su TikTok e YouTube si trovano infatti centinaia di video "didattici", contrassegnati dagli hashtag #YahooBoysFormat e #BlackmailFormat.

La guida del sextortion

La guida social consiglia di adescare ragazzi giovani delle superiori e creare il profilo di una giovane donna attraente. Prima di attaccare bisogna stringere amicizia con i loro contatti social, spiegano, per non insospettire la vittima. A quel punto condividono una serie di consigli per portare avanti la conversazione e convincere a condividere una foto di nudo. 

Una volta inviata la prima immagine "parte il ricatto!!", si legge nello script. Consigliano anche qualche frase per attaccare: "Ehi, ho i tuoi nudi e tutto il necessario per rovinarti la vita" oppure "ehi, questa è la fine della tua vita, sto inviando nudi al mondo adesso". Nel rapporto di Raffile compare anche un video YouTube, intitolato "Formato ricatto", che ha ottenuto migliaia di visualizzazioni.

Come affrontare un ricatto sessuale

La prima cosa da fare se si è vittima di sextortion è denunciare “il tempismo è importante per fronteggiare reati, in particolare quelli informatici, per fermare l’autore che con ogni probabilità è seriale. E poi è meglio bloccare subito una fotografia o un video che circola in chat, piuttosto che rincorrerlo quando diventa virale”, ha spiegato la Maggiore Mariantonia Secconi, Comandante della Sezione Atti Persecutori.

La denuncia immediata aumenta le possibilità di individuare l’autore del reato. È anche fondamentale non cedere alle richieste, il carnefice, infatti, dopo il primo bonifico rilancia e chiede sempre più soldi, più foto, o più favori sessuali. È importante ricordare che ricatto è valido solo se la vittima ha un valore di scambio per il truffatore.

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