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Linktree sta bannando i profili dei sex worker (anche di OnlyFans)

Tramite Motherboard, la società ha poi specificato di stare bloccando solo gli utenti che pubblicano collegamenti a incontri sessuali nella vita reale e altri servizi.
A cura di Lorena Rao
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Dopo la vicenda nel 2021 di Onlyfans, un altro servizio online volta le spalle ai e alle sex worker. Questa volta tocca a Linktree, noto strumento per il collegamento con i profili social particolarmente diffuso su Instagram. In molti conosceranno il "link in bio" promosso nelle storie o nei post degli account seguiti, soprattutto di influencer. Di recente, Linktree ha riferito tramite un rapporto ufficiale di essere impegnata nella rimozione di sex worker e content creator dediti a contenuti per adulti. Tale rapporto ufficiale sottolinea che la società vieta "materiale sessualmente esplicito" nei suoi termini di servizio. Eppure, non specifica se anche il collegamento a tale "materiale" ospitato su una piattaforma di terze parti sia proibito. Data l'operazione intrapresa, pare proprio di sì.

Tramite Motherboard, la società ha poi specificato di stare bloccando solo gli utenti che pubblicano collegamenti a incontri sessuali nella vita reale e altri servizi. "Secondo le politiche della nostra azienda, gli account Linktree vietati derivavano dalla condivisione di un URL che violava gli standard della community condividendo annunci pubblicitari per la vendita di servizi sessuali nella vita reale", ha affermato un portavoce di Linktree.

Secondo le testimonianze delle parti interessate raccolte da Motherboard, gli utenti non hanno ricevuto alcun avviso da parte di Linktree, scoprendo di essere stati bannati solo dopo aver effettuato l'accesso. Discorso leggermente diverso per chi adopera la versione premium di Linktree, in quanto i profili risultano ancora attivi nonostante il divieto.

La vicenda di Linktree si inserisce perfettamente nel fenomeno di sfruttamento che vede per protagonisti i nuovi servizi online. Questi all'inizio fanno affidamento sul sex working e sui contenuti per adulti per accrescere la propria popolarità, vista l'elevata domanda degli utenti, per poi opporsi una volta diventati grandi e importanti. Non a caso prima è stato citato OnlyFans, che dopo una prima chiusura ai e alle sex worker ha poi ritrattato.

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