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La canzone nazista che rompe l’algoritmo di Instagram: il caso del nuovo singolo di Kanye West

Il brano “Heil Hitler” di Kanye West è diventato la colonna sonora di migliaia di Reel su Instagram. E questo succede nonostante le policy di Instagram che dovrebbero bloccare i contenuti legati all’esaltazione del nazismo. Un paradosso che abbiamo già visto in altri casi, sempre sui social di Meta.
A cura di Chiara Crescenzi
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“Heil Hitler”. Questo il titolo del nuovo singolo di Kanye West che sta creando scalpore per il suo orientamento chiaramente filo-nazista, che è costato al brano l’espulsione da tutte le piattaforme di social media. Fatta eccezione per Instagram, dove la canzone fa da colonna sonora a decine di Reel con milioni di visualizzazioni, infrangendo tutte le regole possibili di Meta.

Nella normativa relativa alle “Organizzazioni e persone pericolose”, infatti, Instagram afferma chiaramente che si occuperà di rimuovere tutti i “contenuti che esaltano, supportano o rappresentano ideologie che promuovono l'odio, come il nazismo o la supremazia bianca, inclusi i riferimenti poco chiari a tali ideologie o eventi designati”. Eppure, ecco lì in bella vista i Reel meme che denigrano le minoranze etniche o esaltano Adolf Hitler sulle note della canzone di Kanye West. Perché?

Heil Hitler: cosa si nasconde dietro il singolo di Kanye West

“Amico, queste persone mi hanno portato via i miei figli / Poi hanno congelato il mio conto in banca / Mi sono arrabbiato così tanto”, canta Kanye West nel singolo del nuovo album Cuck, un termine utilizzato per descrivere gli uomini che si eccitano guardare la propria partner con altri uomini, come ha dichiarato di fare il rapper stesso. Una serie di situazioni dolorose e difficili da affrontare che, a detta dello stesso rapper, lo hanno portato ad avvicinarsi al nazismo.

Il videoclip che ha accompagnato il lancio del singolo, disponibile su X, Spotify e Soundcloud, è stato ritirato poche ore dopo il suo rilascio e mostra un gruppo di uomini a torso nudo, travestiti da animali, che proclamano la loro adorazione ad Adolf Hitler. E, come una ciliegina sulla torta, si conclude con un discorso del Fuhrer del 1935. Insomma, Kanye West non lascia spazio a dubbi o fraintendimenti: Adolf Hitler è il suo spirito guida. Il che risulta un po’ strano per un uomo di colore, come gli hanno fatto notare le star del web Sneako e Adin Ross nel corso di un’intervista.

Meta e la celebrazione del nazismo

Ancora una volta Meta sembra chiudere un occhio nei confronti dei contenuti che infrangono le sue regole. È successo in passato con gli account generati dall’intelligenza artificiale che si fingevano persone reali, con i post che promuovevano il consumo di droghe e l’acquisto di armi da fuoco, e ora anche con la musica che celebra il nazismo. Eppure, secondo quanto riportato da un portavoce di Meta 404 Media, questa riconosce e accetta che “gli utenti possono condividere contenuti che includono riferimenti a organizzazioni e individui pericolosi nel contesto del discorso sociale e politico”. Come nel caso del brano “Heil Hitler” di Kanye West.

Se non fosse che questo non racconta nulla di Adolf Hitler, ma si limita soltanto a osannarlo. Un elogio al nazismo, ecco quello che è la nuova canzone del rapper americano, che Instagram continua a far ascoltare a migliaia di utenti ogni giorno. Quale sia il motivo per cui Meta abbia deciso di accettare una cosa simile non è chiaro, ma è evidente che la tendenza sia impossibile da fermare. Almeno per ora.

Ma allora a cosa serve l’algospeak?

Negli ultimi mesi è tornano alla ribalta l’algospeak, quel particolare linguaggio che utilizza emoticon, parole chiave e asterischi per eludere la censura sui social media. Ne avevamo parlato anche i post sulla guerra in Palestina. Una soluzione “politically correct” adottata dagli utenti di tutto il mondo sia per parlare di questioni politiche delicate – come la guerra in Ucraina o il conflitto tra Israele e Palestina – sia per trattare tematiche considerate taboo per il pubblico più sensibile, come il sesso e tutto quello che lo riguarda. Eppure, se ci fermiamo a pensare per un attimo a quello che sta succedendo con il brano filo-nazista di Kanye West, la domanda sorge spontanea: a cosa serve l’algospeak? Probabilmente a tutto, e a niente.

Se è vero che la maggioranza degli utenti sceglie di ricorrere a un linguaggio cifrato per trattare argomenti passibili di censura, soprattutto nei Paesi in cui questa è più rigida, è anche vero che l’algospeak è uno strumento che può essere utilizzato dai malintenzionati per aggirare le policy delle piattaforme su razzismo, incitamento all’odio e violenza. In ogni caso, come dimostra la storia di “Heil Hitler”, Instagram non sembra curarsi di quello che viene detto nei brani che accompagnano i Reels pubblicati dagli utenti. Un campo in cui un linguaggio cifrato potrebbe, quindi, non servire a nulla.

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